ATP Finals, Alcaraz: "Superficie troppo veloce. Ma sono un po' stanco mentalmente"

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ATP Finals, Alcaraz: “Superficie troppo veloce. Ma sono un po’ stanco mentalmente”

Le parole dello spagnolo dopo il ko al suo primo match torinese: “Cambiano 21 tipi di palline durante l’anno, è una cosa pazzesca”

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Carlos Alcaraz - Nitto ATP Finals 2023 Torino (foto Twitter @atptour)
 

dal nostro inviato a Torino

L’impressione è che a Carlos Alcaraz manchi qualcosa. Contro Alexander Zverev è partito male, poi ha vinto il primo set, però ha subito una rimonta che in altre circostanze non avrebbe accusato. Dalla stanchezza mentale dovuta a una lunga stagione alla difficoltà di adattarsi a una superficie molto rapida, passando per i troppi cambi di palline, ecco come Alcaraz parla del suo esordio alle Nitto ATP Finals di Torino.

Carlos, le tue impressioni sul match?

“E’ stato un match molto difficile. E’ stato combattuto, ma lui ha approfittato delle sue chances. Sascha ha uno dei migliori servizi del circuito. Ho avuto alcune palle break ma non le ho sfruttate, lui sì e questa è stata la chiave”.

Hai avuto qualche infortunio, sei un po’ a corto di preparazione?

“Non penso, perché sono uno dei giocatori che ha disputato più match nell’anno. Mi sento bene fisicamente, probabilmente non ho giocato molto nelle ultime settimane ma non penso sia stato un problema per questa partita”.

Pensi che questa superficie sia troppo veloce?

“Sicuramente è la più veloce del circuito. Non so perché sia stata scelta questa superficie, altri campi in cemento su cui giochiamo sono più lenti. Invece qui lo hanno fatto molto veloce. Non so perché. Alcune cose non le capisco perché non giochiamo mai su una superficie così veloce durante l’anno”.

Nel girone hai Medvedev e Rublev, che ne dici?

“Tutti e due sono grandi giocatori. Medvedev ha il suo stile, lui sbaglia pochissimo, è un muro. Ma quando ci ho giocato contro allo US Open è stato più aggressivo di quello che pensavo. Andrey invece ha molta potenza in ogni colpo. Ha il miglior dritto del circuito e colpisce ogni palla al 100% anche per tre-quattro ore. Devo essere molto concentrato se voglio darmi una chance”.

Riguardo alle palline cosa pensi? Spesso vengono cambiate durante la stagione.

“Qualcosa deve essere fatto, perché è incredibile che capiti di giocare quattro tornei di fila con quattro palline diverse. Ogni parte di stagione dovrebbe avere le stesse palline; intendo dire, i tornei australiani tutti con una stessa palla, così quelli in Sudamerica e quelli sulla terra battuta europea. Se ho capito bene, abbiamo giocato quest’anno con 21 palle diverse. Pazzesco. Alcuni giocatori si sono pure infortunati a causa di questo. Se la ATP vuole i migliori giocatori in ogni torneo, questa cosa va cambiata”.

Djokovic ha blindato il numero uno dell’anno, come l’hai presa?

“Lo merita. Ha vinto tre Slam, raggiungendo la finale nel quarto. Ha vinto dei Masters 1000. Lo merita sicuramente. Ha perso solo cinque match in tutto l’anno, incredibile. Ho sentito pure che ha detto che non è stato l’anno migliore della carriera… Ho lottato per il numero uno, ma negli ultimi tornei che ho giocato non ho fatto abbastanza bene per riuscirci. Quindi posso solo fare le congratulazioni a Djokovic, io ci riproverò nel 2024”.

In che stato di forma sei? Hai dolori o stanchezza? E’ l’unico torneo dell’anno dove una sconfitta non ti elimina.

“La verità è che mi sono allenato bene con buone sensazioni. Fisicamente mi trovo bene. Se oggi ho perso è perché non mi sono sentito bene a livello tennistico. Vero, ho un’altra opportunità per migliorare e per darmi l’opportunità di passare il round robin. Domani mi alleno e cerchiamo di migliorare le cose che oggi non ho fatto bene, che sono parecchie”.

Tre sconfitte di seguito, una cosa che non ti capitava da molto tempo.

“La stagione è molto lunga ed esigente. Devo migliorare per arrivare a questo punto dell’anno in condizioni migliori. Probabilmente c’è stanchezza mentale, se voglio vincere questo torneo o terminare l’anno come numero uno devo arrivare a questo punto dell’anno tranquillo, stando bene e con grandi motivazioni per vincere contro ogni avversario”.

Come stai vivendo la prima esperienza alle ATP Finals?

“Incredibile. Il miglior walk-out che abbia mai visto. Per me, anche se ho perso, è stata una bellissima esperienza. Mi piacerebbe poter arrivare al Masters in una forma migliore”.

C’è stato un punto preciso del match in cui pensi che avresti dovuto fare meglio?

“All’inizio del terzo set ho tirato tre-quattro palle di fila fuori e ciò non deve succedere. Guardo spesso Djokovic perché lui non regala così tante palle di fila. Ho vent’anni, non ho ancora vissuto tutto quello che può dare questo sport, ma ho le idee chiare su quello che mi sta succedendo”.

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