ATP Finals, Zverev tranquillo: "La caduta? Nulla di grave, l'ho capito subito"

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ATP Finals, Zverev tranquillo: “La caduta? Nulla di grave, l’ho capito subito”

Le parole del tedesco dopo la vittoria contro Alcaraz: “Essere qui a Torino è un grande traguardo per me”

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Alexander Zverev - Nitto ATP Finals 2023 Torino (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

dal nostro inviato a Torino

Per molti mesi non pensava di poter essere in grado di qualificarsi per le ATP Finals. In questo lunedì ha invece esordito battendo un certo Carlos Alcaraz. Alexander Zverev ha ripercorso, nella conferenza stampa post partita, il percorso che lo ha portato a Torino, parlando anche del momento di spavento che lo ha coinvolto nel terzo set, con quella caduta che è parsa a tutti uno spiacevole deja-vu per poi rivelarsi fortunatamente nulla di grave.

“Ovviamente è una grande vittoria. Alcaraz ha vinto due Slam, è una grande partenza nel torneo. Ma qui a Torino non ci sono “piccole vittorie” perchè si gioca contro i migliori al mondo”.

La caduta nel terzo set?

“Non c’è stata una distorsione, l’ho capito subito. Sono scivolato e forse la caduta ha pizzicato il tendine d’Achille. Spero non sia niente di che così che possa continuare a giocare”

Come descriveresti la tua stagione?

“Ci sono stati tanti alti e bassi. I primi quattro mesi, per la verità, ci sono stati solo bassi. Una situazione frustrante per me, non pensavo di poter rientrare in corsa per Torino. Nella seconda parte però mi sono ritrovato e sono tornato sulla giusta strada. Tornare qui è stato un grande traguardo”.

Pensi che se la storta fosse stata alla caviglia destra sarebbe stato un problema?

“Il problema ha riguardato entrambe le caviglie, entrambe hanno fatto lo stesso movimento. Sono scivolato, non c’è stata una storta. Ho avuto male per un minuto, o un minuto e mezzo, poi mi è passata. Non è stato bello, ma ho subito capito che non era nulla di grave”

Alcaraz ha detto che la superficie è molto veloce. Pensi sia vero?

“Credo prima di tutto che ho servito molto bene. Comunque, qui a Torino la superficie è sempre veloce. L’altitudine forse è un fattore”.

Quando sei caduto ti è tornato in mente ciò che era successo a Parigi?

“Non è stato un flashback perchè è stato un movimento del tutto diverso. Quella volta sì che c’era stata una distorsione. Ho pure sentito il suono. Stavolta no, sono solo scivolato.

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