Ecco le parole in conferenza stampa dell’ex campione di Wimbledon Goran Ivanisevic, nonché allenatore di Novak Djokovic, dopo il settimo titolo del suo assistito alle ATP Finals di Torino. L’ennesimo record di una carriera sensazionale.
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IL MODERATORE: Goran, grazie per essere in conferenza dopo un altro successo di Novak. Cosa ti ha colpito di più negli ultimi giorni con lui?
GORAN IVANISEVIC: Cosa mi ha impressionato? Ok, devo ringraziare un po’ Jannik, che ci ha dato un piccolo aiuto per farlo arrivare in semifinale. Ma sapevo che se Nole fosse arrivato in semifinale, avrebbe vinto il torneo. La mentalità è cambiata. È arrivato il vero Novak Djokovic in campo da sabato. Quando il vero Novak Djokovic arriva in campo, allora non ce n’è per nessuno.
D. In che senso Novak è un giocatore diverso rispetto a un anno fa? In cosa pensi che sia migliorato e cosa pensi che potrà ancora migliorare?
GORAN IVANISEVIC: “E’ molto difficile che migliori ancora (sorride). Ma vuole migliorare. Questa è la cosa buona ma anche la cosa negativa per me come allenatore e per il resto della squadra. Penso che abbia migliorato molto la sue volée, il suo gioco a rete, e la sua posizione a rete. Ora quando arriva a rete – okay, oggi ha sbagliato qualche colpo al volo facile – in generale questa settimana, e quest’anno, gioca delle volèe incredibili.
La sua posizione a rete è molto migliorata. È molto difficile da superare. Prima era molto facile superarlo. Adesso lo sa cosa sta facendo a rete. È a suo agio a rete. In finale allo US Open ha giocato due, tre importantissimi colpi al volo nella finale contro Medvedev. Non ha paura di andare a rete. Colpisce molto, molto più forte con il dritto. Va per colpire. E poi il servizio, a volte arriva a oltre 200 km/h...”
D. Puoi trovare una definizione per Jannik Sinner?
GORAN IVANISEVIC: Sono un grande fan di Jannik. Io seguo Jannik da quando era junior. Ho un grande rispetto per lui. Mi piace il suo tennis. Penso che con la sua squadra, nell’ultimo anno, lui sia migliorato molto. È migliorato molto, nel senso che lui ha migliorato il suo servizio, ha migliorato la sua discesa a rete. Sta giocando volèe molto migliori. Abbiamo visto questa settimana e quest’anno in semifinale a Wimbledon che sfortunatamente Jannik Sinner ha dovuto affrontare Novak.
Jannik Sinner ha dimostrato che può vincere, e lui crede di poter vincere almeno un torneo Slam. Abbiamo visto Jannik questa settimana giocare un tennis incredibile fino ad oggi, quando abbiamo visto un Novak diverso. Penso che per me ci siano due giovani giocatori due passi avanti a tutti. Uno è Carlos Alcaraz, un po’ più avanti a livello di posizioni e trofei, Il secondo è Jannik Sinner. Jannik Sinner sta recuperando terreno su Carlos. Questi due ragazzi per me, saranno il futuro del tennis.
D. Sabato mattina dici di aver visto il nuovo Novak. Qual è il passaggio dal vecchio al nuovo? In che modo è cambiato?
GORAN IVANISEVIC: Lo vedo nei suoi occhi, nel suo modo di avvicinarsi quando arriva nello spogliatoio, quando viene al campo di allenamento. Il riscaldamento è stato diverso. Il riscaldamento è stato positivo. Quando è entrato in campo contro Alcaraz, si caricava fin dal primo punto con il pugno. È stato molto positivo. Anche Alcaraz non ha giocato un tennis incredibile, non a livello dei suoi standard, ma anche se gioca con la mano sinistra non puoi batterlo 6-3, 6-2. La differenza la vedevi nei suoi occhi.
È molto difficile battere Novak due volte in una settimana nello stesso torneo. Oggi era una partita completamente diversa, completamente diversa. Tatticamente Novak ha giocato in modo completamente diverso rispetto a martedì. Jannik ha sentito un po’ di pressione. Grande finale, molte aspettative. Se dubiti un po’ di te stesso nei confronti di Novak, questo non ti fa bene.
Q. Com’è per te avere a che fare con Novak quando lui vince e poi quando perde? Come gestisci quegli estremi? Quando e se perde, ti arrabbi con lui? Quali sono le conversazioni in quelle due situazioni?
GORAN IVANISEVIC: Ma chi sono io per arrabbiarmi con lui? E’ il miglior giocatore della storia del tennis. Posso essere solo arrabbiato con lui a volte quando urla senza motivo a noi. Quando perde la partita, dà sempre il suo meglio e ci sta provando. Ma non è facile avere a che fare con lui quando perde. Martedì sera ha finito tardi. Mercoledì non l’abbiamo visto affatto. Giovedì noi non sapevamo cosa volesse fare. Eravamo dentro una stanza. Non sapevamo se saremmo tornati a casa, se dovevamo andare al riscaldamento. Eravamo seduti. Finalmente abbiamo scoperto che avrebbe giocato (sorride). Come ogni essere umano, ha qualche conflitto con se stesso.
Penso che abbia preso la buona decisione di mantenere la calma. Lo so, non è facile. So che non è facile motivarsi. Ha vinto qualunque cosa. Ha finito al numero 1. Ma trova sempre motivazioni. Siamo stati pazienti. In realtà ho la mia famiglia qui. Sono andato a fare shopping. A dire il vero, mercoledì ho avuto una bella giornata. E’ stata una bellissima giornata. Mi è piaciuta. È stato un buon anno, e allora? posso arrabbiarmi con qualcuno? Vedi, ora sono seduto qui, celebrando la sua vittoria. Ma non è facile. Non è facile. Non è facile. È la vita. Lui è N. 1. Vuole sempre di più. Vuole qualcosa di meglio.
D: Alcaraz e Sinner sono il futuro del tennis, ma Nole ha mandato un forte messaggio a loro e a tutti gli altri giocatori in questi giorni. Che ne pensi?
GORAN IVANISEVIC: “Carlos non ha giocato il suo miglior tennis ma devi comunque batterlo, ci sono state partite incredibili. Jannik ha mostrato al mondo che è pronto a vincere slam il prossimo anno e non ha paura di nessuno. Il prossimo anno sarà molto interessante. Se è vero che Rafa torna per me è la notizia migliore del mondo, sarà interessante perché potresti affrontarlo subito all’esordio in un Slam. Se Rafa torna, è perché è al 100% e ha ancora qualcosa da dare”.
D: Come avete vissuto giovedì pomeriggio, quando Djokovic sarebbe potuto essere eliminato?
GORAN IVANISEVIC: “Giovedì sera siamo andati a mangiare la pizza, ho visto il punteggio del primo set tra Sinner e Rune e ho detto ok, ci siamo. Poi Jannik si è un po’ complicato la vita e devo dire che ho avuto un po’ di paura quando nel terzo set ha dovuto fronteggiare la palla break. Però con quella partita Sinner ha dimostrato di essere un campione, non lo dico perché ha permesso a Djokovic di passare: devi voler vincere ogni partita che giochi di fronte al tuo pubblico. Sono stato ovviamente molto felice del risultato. A quel punto, quando si è qualificato in semifinale, sapevo già che Djokovic avrebbe vinto il torneo”.