Jannik d'oro (Nizegorodcew). Djokovic vs Sinner. Polemica sui coach (Strocchi). Sinner più amato (con i coach) fa indispettire il re Djokovic (Piccardi)

Rassegna stampa

Jannik d’oro (Nizegorodcew). Djokovic vs Sinner. Polemica sui coach (Strocchi). Sinner più amato (con i coach) fa indispettire il re Djokovic (Piccardi)

La rassegna stampa di venerdì 15 dicembre 2023

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Jannik d’oro (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)

Una stagione regale, un’annata da sogno. La conseguenza, a pochi giorni dalla fine del 2023, è il riconoscimento di premi su premi per Jannik Sinner. L’azzurro è stato votato come “Most Improved Player of the Year”, in sostanza il giocatore maggiormente migliorato nel corso dell’anno. Simone Vagnozzi e Darren Cahill sono stati, invece, selezionati come i migliori allenatori della stagione 2023. La giuria, composta dai coach ATP ha portato in trionfo il team di Jannik Sinner. Un alloro sacrosanto, che certifica le migliorie palesate dal campione azzurro durante un’annata fantastica. Da una parte il lavoro degli allenatori, che hanno saputo scovare i buchi nel tennis di Sinner costruendo una macchina (quasi) perfetta; dall’altra Jannik che, grazie all’umiltà che lo contraddistingue, si è affidato totalmente ai propri mentori consapevole di dover crescere ancora. Un percorso, come ha spiegato più volte Vagnozzi, ancora ‘in fieri’ , che porterà a ulteriori salti di qualità necessari per puntare agli Slam e alla vetta del ranking. I premi vanno ad aggiungersi al ‘Fans’ Favourite Award’ (riconoscimento votato dai tifosi e vinto in passato 19 volte di fila da Federer), che ha certificato l’amore del pubblico mondiale verso Sinner. «Nella seconda parte di questa stagione sono stato molto più forte mentalmente — ha dichiarato l’azzurro -. Non mi preoccupavo se le cose andavano storte. Tutto ciò ha fatto la differenza. Uno degli aspetti per cui sono maggiormente soddisfatto è di aver giocato tanti match in stadi e contesti importanti. Credo mi sarà utile per il 2024». La battuta è il colpo che più ha impressionato tecnici e addetti ai lavori. In pochi mesi il servizio è passato da buono a ottimo, sia in termini di potenza che di precisione. Le ormai note variazioni, tra cui slice di rovescio, smorzate e volée, hanno permesso a Jannik di sorprendere gli avversari, abituati nelle stagioni passate a un Sinner molto forte ma anche leggibile. Un giocatore nuovo, che continua a basare il proprio tennis sulla potenza dei colpi da fondo, ma che ha saputo aggiungere tanti piccoli ma fondamentali dettagli. Novak Djokovic non ci sta. Il numero 1 al mondo, dopo i complimenti di rito a Vagnozzi e Cahill, ha polemizzato tramite i propri canali social. «Goran, immagino che avremmo dovuto vincere tutti e 4 gli Slam affinché tu fossi preso in considerazione per questo premio — ha scritto Nole. Vincere 3 Slam, le ATP Finals, chiudere al numero 1 del mondo e fare la storia di questo sport evidentemente non è abbastanza, caro coach». Il premio, però, si basa su quali allenatori abbiano maggiormente migliorato i propri allievi e non su quali siano in assoluto i coach più bravi. E, in questo senso, Vagnozzi e Cahill hanno vinto meritatamente. […]

Djokovic vs Sinner. Polemica sui coach (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

C’è chi non è d’accordo con la scelta dell’Atp di premiare come coach dell’anno Simone Vagnozzi e Darren Cahill, artefici dei progressi tecnici e tattici di Jannik Sinner con cui lavorano dal 2022. E non è uno qualsiasi, bensì Novak Djokovic, che ha lanciato una frecciata alla giuria di tecnici del tour maschile che ha assegnato il riconoscimento al duo che dal 2022 segue il 22enne azzurro, ieri insignito del titolo di “Most Improved Player” dopo aver già ricevuto quello di giocatore più amato dal pubblico (è il successore di Federer e Nadal e questo non va giù al serbo…) . Il n.1 del mondo, vincitore quest’anno di tre Slam su quattro (Australian Open, Roland Garros e Us Open) e finalista a Wimbledon, utilizza i social per esprimere la sua contrarietà. «Congratulazioni Darren e Simone per la grande stagione con Jannik», la premessa di Nole, che poi si rivolge al suo allenatore Goran Ivanisevic, quinto in graduatoria: «Goran, suppongo che abbiamo bisogno di vincere quattro Slam su quattro per fare in modo che tu, forse (e dico forse), possa essere considerato coach dell’anno. Aver chiuso l’anno da n.1 del mondo, vincendo 3 Slam, le Atp Finals e continuando a scrivere la storia di questo sport evidentemente non è abbastanza, mio caro coach….», la chiusa al veleno. «Un grande onore ricevere questo premio e, soprattutto, condividerlo con una gran persona come Darren», ha commentato Vagnozzi su Facebook. Signorilità nel messaggio dell’australiano: «Grazie per avermi invitato in una squadra italiana a braccia aperte. E un onore assoluto lavorare al fianco di Simone, Umberto, Giacomo, Andrea, dell’intero team Sinner e di un giovane meraviglioso come Jannik. Avanti nel 2024!». […]

Sinner più amato (con i coach) fa indispettire il re Djokovic (Gaia Piccardi, Corriere della sera)

Non danno punti, non prevedono soldi e nemmeno una coppa. Sono i premi di fine anno dell’Atp Tour, di cui Jannik Sinner sta facendo incetta insieme al team. Se «tennista preferito dai tifosi» nella stagione che l’ha proiettato al n.4 del ranking riconosce (con referendum tra i fan, in maggioranza teenager) la capacità di penetrazione di Jannik Sinner nel cuore degli appassionati di tutto il mondo, l’award per il miglior allenatore assegnato ai suoi coach — il marchigiano Simone Vagnozzi e l’australiano Darren Cahill — ha indispettito Novak Djokovic. E così il signore dei 24 titoli Slam, invece di lasciar correre dall’alto della vetta della classifica, ha postato un messaggio pieno di livore: complimenti ai maestri di Jannik, certo, e poi, rivolto al suo coach Ivanisevic, «Goran suppongo che sia necessario vincere quattro Slam su quattro per essere preso in considerazione, forse, come allenatore dell’anno: solo tre, il numero i del mondo, le Atp Finals e fare la storia del tennis evidentemente non basta…». Ahia. Se l’è legata al dito, il Djoker, e nel 2024 la farà pagare, però il gran finale di questa annata che ricorderemo è tutto targato Jannik Sinner, candidato a un terzo riconoscimento (Sportmanship award, ieri sera ha intascato anche «most improved player 2023») e già vincitore nel 2019 come rivelazione. Jannik piace, oltre che per il tennis supersonico che produce, per come si comporta dentro e fuori dal campo. […] Non è un caso, insomma, che Jannik succeda a Rafa Nadal nell’albo d’oro del Fan’s favourite player che l’Atp assegna dal 2000 (Kuerten) e che un certo Roger Federer ha vinto per 19 anni di fila (2003-2021). E il momento d’oro di Jannik Sinner, in coda a una stagione da incorniciare (4 titoli, il primo Master 1000 a Toronto, i tabù infranti con Medvedev, Djokovic e Rune, il best ranking della carriera, la finale alle Atp Finals) che l’ha sdoganato da grande promessa a campione vero. L’impressione, ora che aver riportato la Coppa Davis in Italia dopo 47 anni l’ha liberato da un debito implicito assolto nei confronti della collettività che su di lui proietta enormi aspettative, è che il ragazzo magico sia davvero pronto a grandi conquiste per se stesso. E per l’arcipelago di affetto che lo circonda, naturalmente.

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