I fratelli Tabacco: "Lo scudetto con Messina è indescrivibile, sogniamo di giocare insieme in Davis. Sinner è un esempio" [ESCLUSIVA]

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I fratelli Tabacco: “Lo scudetto con Messina è indescrivibile, sogniamo di giocare insieme in Davis. Sinner è un esempio” [ESCLUSIVA]

“Vincere lo Scudetto al fianco di tuo fratello è incredibile” – dicono in coro Fausto e Giorgio Tabacco, che puntano in alto: “vogliamo viaggiare insieme tra i tornei ATP”

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Giorgio (sinistra) e Fausto Tabacco (destra) - finale Serie A1 2023 (foto: X @federtennis)
Giorgio (sinistra) e Fausto Tabacco (destra) - finale Serie A1 2023 (foto: X @federtennis)
 

Fausto e Giorgio Tabacco sono senza dubbio stati i principali protagonisti dell’ultima finale di Serie A1, consegnando il tanto agognato primo scudetto al Circolo del Tennis e della Vela di Messina. Come raccontato nel dettaglio dai nostri Giuseppe Di Paola e Paolo Pinto, i fratelli Tabacco hanno portato gli ultimi due punti, prima annullando un match point nel primo doppio e poi imponendosi nel match decisivo, sempre fianco a fianco.

In un’intervista esclusiva concessa ad Ubitennis, i fratelli Tabacco ci hanno raccontato qualcosa in più di questa vittoria, estendendo poi il discorso ai loro sogni, ai loro modelli e ricordando sempre quanto difficile sia la vita di un tennista che naviga nei bassifondi del ranking mondiale. Disponibili e molto gentili, Fausto (classe 2002, n°522 ATP) e Giorgio (classe 2003, n°632 ATP) hanno però tempo e mezzi per scalare la classifica e arrivare a giocare tutti i tornei più importanti. “La speranza è quella di viaggiare insieme tra un torneo ATP e l’altro”, raccontano. E noi glielo auguriamo di cuore, auspicando di ampliare ancora di più un panorama tennistico già ricchissimo come quello azzurro.

D: Partiamo dalla fine, cioè dalla grande vittoria del Campionato di Serie A1. Vincere in rimonta, annullando anche match point e trionfare con il proprio fratello accanto: avreste immaginato un finale migliore?

Fausto Tabacco: “È stato l’epilogo che abbiamo sognato per tutta la settimana. Vincere io e Giorgio al doppio di spareggio, annullando match point, era il massimo che si poteva ottenere. È stata un’emozione fortissima, noi due siamo nati in quel circolo (il Circolo del Tennis e della Vela di Messina, ndr) e abbiamo giocato tutti i campionati a squadre insieme, dall’under 12 fino ad oggi. Abbiamo sempre giocato per lo stesso circolo: partire da zero e arrivare a vincere lo Scudetto in quel modo è un piccolo sogno che diventa realtà.

Giorgio Tabacco: “È stata un’emozione indescrivibile, anche perché avevamo già fatto due finali con questo circolo. Anche questa volta sembrava che il nostro sogno stesse svanendo, però siamo riusciti a compiere questa rimonta assurda vincendo tre doppi di fila, due dei quali vinti da me e da Fausto. Vincerla così, con mio fratello affianco, è stata la ciliegina sulla torta.

D: Con giocatori come Cecchinato e Caruso che hanno dato tanto al tennis siciliano, siete pronti a raccoglierne l’eredità? Sentite un po’ l’onore o il peso sulle spalle di rappresentare la vostra regione in giro per l’Italia e si spera presto anche in giro per il mondo?

Fausto Tabacco: “Sicuramente sì, ora stiamo iniziando ad essere in tanti a seguire le orme di Marco e Salvo. Non ci siamo solo io e Giorgio, ma anche altri ragazzi come Gabriele Piraino, Fabrizio Andaloro o Luca Potenza che come noi stanno provando a scalare la classifica il prima possibile. Proviamo a portare in alto il nome della Sicilia!

D: A proposito di rimonte e match point annullati, immagino abbiate visto l’impresa dei nostri straordinari ragazzi in Coppa Davis. Che cosa avete provato e che cosa dareste per essere voi un giorno i protagonisti, magari proprio nel doppio decisivo?

Giorgio Tabacco: “È stato bellissimo e molto emozionante vedere Jannik vincere quella partita contro Nole, anche lui annullando match point. Poi hanno vinto anche loro al doppio decisivo: la nostra è stata un’emozione un po’ più piccola, ma un giorno sarebbe bellissimo se io e Fausto riuscissimo a vincere un doppio di spareggio in Davis. Lavoriamo tutti i giorni per questo, anche se ovviamente gli obiettivi sono altri. Poi il sogno di giocare un giorno la Davis con l’Italia resta”.

D: Anche perché si è visto quanto ultimamente sia diventato fondamentale il doppio nelle competizioni a squadre. Magari è un po’ presto, ma avete pensato di puntarci molto per arrivare voi due ad essere i doppisti titolari dell’Italia?

Fausto Tabacco: “In questo momento la priorità di entrambi è scalare la classifica in singolare, anche se stiamo giocando molto di più insieme nell’ultimo periodo e abbiamo visto che lo possiamo giocare molto bene”.

D: Qual è il vostro sogno più grande? Quale invece l’obiettivo più concreto a breve/medio termine?

Fausto Tabacco: “Il mio sogno nel cassetto è arrivare a giocare tutti i tornei del Grande Slam, quello è il sogno che ho fin da bambino. Per quanto riguarda gli obiettivi a breve termine, invece, voglio alzare il mio livello di tennis e iniziare a giocare tornei Challenger, che chiaramente ti permettono anche di essere più vicino agli Slam”.

Giorgio Tabacco: “Il mio sogno nel cassetto invece è vincere uno Slam, mentre l’obiettivo a breve termine è alzare il livello di gioco e scalare la classifica per arrivare a giocare i Challenger e magari entrare nelle qualificazioni dei Major già tra un paio d’anni. La cosa più importante comunque è migliorare nel mio gioco, perché poi i risultati arrivano di conseguenza”.

D: Tre parole per descrivere tuo fratello?

Giorgio Tabacco: “La prima sicuramente è disordinato, poi direi buono e pigro!”

Fausto Tabacco: “Io vado con stressato, presuntuoso e determinato”

Fausto e Giorgio Tabacco - CT Vela Messina - Finali Serie A 2023 (Instagram @_federtennis)
Fausto e Giorgio Tabacco – CT Vela Messina – Finali Serie A 2023 (Instagram @_federtennis)

D: Dove vi vedete tra 5 anni?

Fausto Tabacco: “La speranza è quello di viaggiare insieme tra un torneo ATP e l’altro. Magari giocare l’Australian Open e poi tornare a casa per giocare sulla terra e preparare il Roland Garros”

D: Qual è il vostro Slam preferito?

Giorgio Tabacco: “Per me Wimbledon

Fausto Tabacco: “Io dico Australian Open perché ho un po’ assaporato le emozioni da vicino avendo giocato il torneo junior. È chiaramente il torneo più bello che abbia mai visto, mi ci sono affezionato molto”.

D: Che rapporto avete con gli altri ragazzi giovani che sono al vertice del tennis italiano, come Sinner, Musetti o Arnaldi?

Giorgio Tabacco: “Io purtroppo non ho mai visto Jannik perché è due anni più grande di me e non ci siamo mai incrociati. Con Lorenzo e Matteo, invece, ho un buonissimo rapporto così come con Luca Nardi: con lui siamo molto amici, giochiamo spesso alla playstation insieme. Con la maggior parte di loro abbiamo avuto l’opportunità e l’onore di allenarci insieme a Tirrenia, sono tutti bravi ragazzi e molto umili, i risultati si vedono e tifiamo sempre per loro“.

Fausto Tabacco: “Io e Jannik a Tirrenia un paio di volte ci siamo allenati insieme, ma l’ho conosciuto poco rispetto magari a un Musetti, visto che con Lorenzo abbiamo sempre giocato insieme da under, tra cui molti tornei a squadre con l’Italia. Conosco bene anche Arnaldi e Flavio Cobolli, con cui ho un bellissimo rapporto”.

D: Quanto è difficile gestire la vita del tennista agli inizi, specialmente a livello economico?

Fausto Tabacco: “Chiaramente nei Futures i guadagni sono pochissimi rispetto alle spese, quindi sì, è dura. L’obiettivo è quello di arrivare a giocare Challenger e ATP, in cui guadagni più di quanto spendi. In ogni caso, comunque, la vita del tennista non è semplice, sei praticamente tutto l’anno via. Ho fatto un conto di quanto tempo siamo stati alla nostra base e su dodici mesi siamo stati appena due mesi a casa.

D: Per dare un’idea, che cifra serve per sostenere un’intera stagione tra allenatore, viaggi, pernottamenti e quant’altro?

Giorgio Tabacco: “Secondo me siamo sui 50/60 mila euro. Poi il nostro circolo, così come la federazione e qualche piccolo sponsor, ci danno una grande mano. Per ora riusciamo a sostenere questi costi, speriamo che andando avanti e scalando la classifica riusciremo a sopperire meglio a queste spese”.

D: Quanto può essere utile la grande ascesa di Sinner, che toglie un po’ di pressione a chi gli sta dietro e permette a tanti giovani come voi di crescere senza eccessive pressioni mediatiche?

Fausto Tabacco: Vedere Jannik è una grande ispirazione, magari non tanto per le pressioni che potrei avere, più che altro guardo proprio lui come giocatore e come professionista, come si allena, come parla. È un esempio sotto tutti i punti di vista.

Giorgio Tabacco: “Sia dentro che fuori dal campo Sinner è un grande esempio. Deve gestire tantissima pressione, ora è dappertutto e lo si vede ovunque, per strada, nelle città, in TV. Direi però che stia gestendo tutto alla grande, noi guardiamo gli aspetti positivi e ci ispiriamo a lui”.

D: Quale qualità gli rubereste? Tanto sul campo come fuori, quindi un colpo in particolare o la gestione di un determinato momento.

Giorgio Tabacco: Io ruberei la sua umiltà nell’affrontare i problemi, è davvero molto umile e in grado di accettare tutte le difficoltà. Ce ne sono veramente tante per uno come lui”.

Fausto Tabacco: “Io ammiro molto la sua mentalità e il suo modo di gestire i problemi sia in campo che fuori, alla fine i problemi per un tennista sono all’ordine del giorno. La differenza tra un campione come lui e un giocatore normale è come si gestiscono determinati momenti.

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