Australian Open, Coco Gauff: "Brava a vincere un match del genere. Spero in tornei unificati tra ATP e WTA"

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Australian Open, Coco Gauff: “Brava a vincere un match del genere. Spero in tornei unificati tra ATP e WTA”

Coco Gauff incappa in una giornataccia, ma riesce a scampare il pericolo. Ora c’è Sabalenka

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Una vittoria che sa di scampato pericolo. In  un oceano di errori, Gauff riesce a trovare la strada giusta per centrare la semifinale all’Australian Open. La campionessa in carisa dell’US Open batte Kostyuk e attende la vincitrice della sfida tra Sabalenka e Krejcikova. “E’ stata una gara di serie “C”. Sono felice di essere riuscita comunque a vincere”.

Quando eri sotto 5-1 nel primo set, cosa ti è passato per la mente? In quale momento ti sei sentita in grado di riprendere il controllo della partita?

Non stavo giocando alla grande. Mi mancava tutto su entrambi i lati e non servivo bene. Stavo solo cercando di vincere una partita in più (sorride). Ovviamente a volte quando sei sotto 5-1 non ti aspetti di vincere il set. Credo che ogni punto, ogni partita sia importante e alla fine le distanze si sono accorciate. Poi ho ritrovato il servizio e ho continuato a combattere il più possibile. Sapevo che sarebbe stata una partita difficile. Lei è piuttosto atletica e giochiamo in modo simile. Penso che oggi sia stata più offensiva sin dall’inizio”.

Durante la tua corsa all’US Open l’anno scorso hai elogiato la tua capacità di risolvere i problemi durante le partite in cui dovevi lottare per rientrare. Quanto è stato importante questo esperienza nel primo set?

E’ stato davvero importante. Oggi è stato frustrante perché sapevo come dovevo giocare, ma non riuscivo ad eseguire i colpi. Alla fine sono riuscita a trovare una soluzione e ne sono orgogliosa. Ma sì, risolvere i problemi è il tennis. Alla fine della giornata ti viene dato un rapporto di scouting, ma devi lottare e fare del tuo meglio per vincere. Questo è quello che ho fatto oggi”.

Avevi la sensazione durante il riscaldamento che qualcosa non andasse per il verso giusto o una volta iniziato il match ti è stato difficile eseguire il tuo piano partita?

Stamattina quando mi sono riscaldata nel prepartita stavo trovando buoni colpi. Stavo servendo bene. In realtà mi sentivo davvero bene. Sono entrata in campo e ho avuto subito due palle break. Poi non so cosa sia successo, a dire il vero. È successo e basta. Mi sentivo come se stessi provando gli scatti che faccio normalmente. Penso che sia stato frustrante, ma sono, ancora una volta, felice di essere riuscita a superare questa giornata ostile”.

Particolare dato statistico per Gauff: al momento è tre sue tre nei successi nelle semifinali Slam: “Penso aver fatto già un paio di semifinale ti dà forza ed esperienza, non ti senti come se fosse l’ultima volta che ci arrivi. Spero di poter fare quattro su quattro. In caso contrario, immagino che dovrò tornare al tavolo da disegno. Mi dà fiducia sapere che, almeno in quella fase del Grande Slam, i miei nervi sono solitamente calmi. Spero di poter andare là fuori e fare il massimo”.

Ripercorre le tappe di inizio carriera: “Ho avuto l’opportunità di andare in Francia e ci sono andata, malgrado tutte le accademie che ci fossero in Florida. L’ho fatto per Patrick Mouratoglou che all’epoca allenava Serena Williams, il mio idolo. Non è stata una mia decisione: si è prospettata questa possibilità tutta spesata ai miei genitori e l’ho colta al volo. Siamo andati a Parigi per una settimana ed ero stata scelta come il meglio del meglio, assieme a Holger Rune e alle sorelle Fruhvirtova. Quel “Camp” mi ha fatto conoscere diversi modi di giocare. Probabilmente non avrei mai avuto esperienze sulla terra rossa se non fossi andata lì. Poi in Florida, frequentavo solo un’accademia, non era nemmeno grande, ma si chiamava Sly Black Tennis Academy. Non mi è mai piaciuto frequentare grandi accademie, ad eccezione della visita da Mouratoglou sei-otto settimane l’anno“.

Coco, tua mamma ad un certo punto ha preso una pallina al volo. Mi chiedevo se l’hai vista e se sta ancora festeggiando?

Non l’ho vista: ho sentito qualcuno tra il pubblico dire che l’ha presa la mamma o qualcosa del genere. Poi ho visto il video dei suoi festeggiamenti. Sapete che le piace festeggiare in modi pazzeschi. Anche solo per una pallina, qualunque cosa la renda felice. Suo figlio è un ricevitore, dovrebbe farcela”.

Nell’ultimo anno si è parlato della possibile fusione tra WTA e ATP. Pensi che potrebbe essere un buon modo per aumentare i premi in denaro nel tour femminile per i tornei non del Grande Slam?

Penso decisamente che aiuterebbe le donne. Quando partecipo a eventi combinati sento che l’energia tra il pubblico è migliore. Per la maggior parte degli eventi il ​​premio in denaro è uguale quando vengono combinati. Sicuramente aiuterà la nostra parte del gioco. Generalmente mi diverto quando sia gli uomini che le donne partecipano agli stessi tornei solo perché ho anche amici dalla parte dei ragazzi. Nemmeno dal punto di vista economico, sarebbe semplicemente più divertente per me come giocatrice sul campo”.

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