WTA Doha: Swiatek tiene a bada Alexandrova, Azarenka lascia 3 game a Ostapenko

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WTA Doha: Swiatek tiene a bada Alexandrova, Azarenka lascia 3 game a Ostapenko

Iga Swiatek batte in due set una Ekaterina Alexandrova autrice di un buon secondo parziale. Ai quarti affronterà Victoria Azarenka che non ha lasciato scampo a Jelena Ostapenko

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Iga Swiatek – WTA Doha 2024 (foto via Twitter @QatarTennis)
 

[1] I. Swiatek b. [14] E. Alexandrova 6-1 6-4

Iga Swiatek fornisce una dimostrazione di ottima preparazione atletica e di lucidità tattica, regolando una Ekaterina Alexandrova coraggiosa e determinata a prendersi l’iniziativa, ma nel complesso troppo leggera per mettere in crisi le gambe velocissime della polacca. Dopo essere stata travolta nel primo parziale, la russa decide di abbandonare ogni timidezza e di giocarsi tutte le sue carte con un atteggiamento più spavaldo e offensivo, e la partita si fa più intensa e spettacolare, con diversi vincenti da entrambe le parti.

Alexandrova è ammirevole per impegno ma anche per risultati, mettendo a tratti la rivale davvero alla frusta: non riesce mai però a toglierle la battuta e nell’unico momento di calo è proprio Iga a fare il colpo in risposta. Zero break all’attivo su otto occasioni avute per la numero 19 del ranking, numeri che testimoniano dell’efficacia della sua condotta tattica, ma che non bastano nemmeno per approdare al tie-break. In realtà era difficile immaginarsi un altro finale, considerando che la sfidante stava viaggiando al massimo delle sue possibilità e che difficilmente avrebbe tenuto ancora a lungo.

Brava, comunque, la russa; ai quarti passa Swiatek, che qui, non va dimenticato, ha vinto le ultime due edizioni contro Kontaveit e Pegula.

Il match

Swiatek parte lentamente ma riesce a difendersi nei primi scambi, i più difficili della parte iniziale della frazione; Alexandrova spinge dal primo scambio per sorprendere la testa di serie numero uno ma le sfuggono due palle-break e la polacca può prendere tempo. Iga serve bene e risponde in maniera aggressiva mentre la russa fatica a governare anche la seconda palla della rivale. Con questi presupposti gli spunti offensivi della favorita numero 14 del torneo non scalfiscono le trame della campionessa delle ultime WTA Finals, che detta il ritmo degli scambi anche in risposta.

Sulla diagonale dei rovesci è sempre Iga a cercare la variazione in lungolinea, costringendo la rivale a corse in orizzontale che ne scandiscono il ritardo che la porta a sbagliare il colpo in corsa. Swiatek toglie la battuta all’avversaria nel secondo game e sul 3-0 si lascia alle spalle l’unico gioco del set, dopo che la ventinovenne di Celjabinsk ha dovuto servire un ace e chiudere a rete con una bella volée un affondo di dritto. Per il resto la numero uno del seeding sembra troppo pronta sulle gambe per essere presa in velocità: in trentuno minuti Swiatek si aggiudica il set per 6-1, con solo 5 vincenti ma potendo contare su 14 errori non forzati della russa, che è in grossa difficoltà nello scegliere il colpo giusto avendo sul collo il fiato di un autentico mastino.

Il secondo set non evidenzia cedimenti da parte della favorita e allora Alexandrova prova a movimentare il match scegliendo di essere più aggressiva in risposta. L’atteggiamento produce più di un grattacapo alla rivale che si trova a dover velocizzare il movimento di uscita dal servizio e deve prodigarsi in contenimento; la russa evita così il pressing esiziale del primo set e nel secondo game si procura quattro palle-break.

Qui è splendida Swiatek, che aziona la prima palla alla perfezione e vanifica tutto quanto costruito dall’avversaria. In realtà non tutto è inutile, perché Ekaterina esce rinfrancata dalla quasi-impresa e seguita a spingere anche nei game al servizio, scoprendo di essere in grado a sua volta di togliere il tempo alla dirimpettaia: cominciano infatti ad arrivare dei dritti e dei rovesci oltre la linea di fondo da parte di Swiatek, quasi assenti nel primo set. Le atlete giungono così appaiate sul 3-3 e disputano il game più bello.

Alexandrova sale 40-30 ma perde l’occasione per sigillare il gioco mentre Swiatek esce vincitrice da un bellissimo scambio sui rovesci con variazione in lungolinea giocata in avanzamento non facile. La russa trova una bella seconda battuta ma sulla nuova parità, pur attaccando in profondità, non muove abbastanza l’atleta di Varsavia, che passa con il dritto e successivamente forza l’errore della rivale e trova il break. Esultanza liberatoria e la sensazione per lei che le porte dei quarti di finale si siano finalmente aperte.

Così sarà, ma non prima che Alexandrova tenti la riscossa sul 4-5, andando in risposta con rinnovato vigore e cogliendo anche qualche errore della rivale vicina al traguardo. La russa manca due chance per raggiungere la parità a quota cinque, ma ha poco da rimproverarsi di fronte a un ace e al pressing forsennato che la spingono a mettere in rete un rovescio lungolinea. Iga centra i quarti di finale al quinto matchpoint e attende ora una tra Azarenka e Ostapenko.

V. Azarenka B. [8] J. Ostapenko 6-0 6-3

Sarà Victoria Azarenka l’avversaria di Iga Swiatek ai quarti di finale. La trentaquattrenne ex numero 1 del mondo ha battuto Jelena Ostapenko 6-0 6-3 in un’ora e ventotto minuti. Vincitrice a Doha nel 2012 e nel 2013, Vika è stata brava a resistere al tentativo di reazione di Ostapenko dopo il bagel del primo parziale, operando lei l’allungo decisivo sul 4-3 del secondo set.

Quindici minuti di gara e la bielorussa viaggia sul 5-0. Jelena si addentra in un tunnel degli orrori dove appaiono cinque doppi falli, dettati dalla paura della risposta di Vicka, la quale trasforma in colpi vincenti le seconde palle tremebonde che le giungono dalla metà campo opposta. La lettone non ha nemmeno voglia di palleggiare per capire dove si possa entrare nelle difese della rivale e si limita a colpire forte, trovando colpi vincenti ma più spesso gli spazi aperti del corridoio o oltre la linea di fondo.

Per Azarenka è sufficiente lasciare che la rivale avverta la sua fisicità: tre ace e diversi servizi vincenti e un palleggio solido e preciso che indispettisce la tennista di Riga, in questa serata non particolarmente in vena di sceneggiate o di occhi spalancati verso il giudice di sedia. Jelena prova a evitare il cappotto nel sesto game: commette solo un doppio fallo e principia a scagliare dritti velenosi in cross e lungolinea, ma se lo scambio si allunga la maggior attenzione della due volte campionessa di Melbourne ha in genere il sopravvento.

Ostapenko manca cinque palle per l’1-5 e al quarto setpoint si arrende. Forse avrebbe meritato il game della bandiera, ma la sua ostinazione a cercare il rischio da subito contro una giocatrice così forte in contenimento è la spiegazione del primo 6-0 tra le due giocatrici al loro quinto incontro.

Nella seconda partita è Azarenka a rischiare in battuta, ma è brava a cancellare le palle break al primo e al quinto gioco (cinque in tutto), con il servizio e anche con la complicità dell’avversaria. La svolta all’ottavo game: Vika fa male con il dritto anche in risposta, Jelena ne sbaglia uno a campo aperto che vale il vantaggio esterno peraltro ben annullato nonostante la strenua difesa dell’avversaria. Il doppio fallo e l’errore bimane consegnano poi il 5-3 ad Azarenka che si trova 15-30 nel gioco successivo, ma recupera e chiude senza affanni con l’aiuto di una buona prima e del rovescio lettone ancora impreciso.

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