I Challenger festeggiano il ritorno di Francesco Maestrelli e Mattia Bellucci

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I Challenger festeggiano il ritorno di Francesco Maestrelli e Mattia Bellucci

Molto bene anche Travaglia, Gigante e Caruso che a Tenerife raggiungono pure loro i quarti di finale

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Maestrelli - Foto Daniele Combi Tenerife 2
Maestrelli - Foto Daniele Combi Tenerife 2
 

E’ infine giunto il momento del secondo dei Challenger organizzati a Tenerife, nel bellissimo impianto ‘Abama Tennis Academy’, da MEF di Marcello Marchesini (il terzo, sempre di categoria 75, è in programma la prossima settimana). Erano nove gli italiani in tabellone, tre dei quali proveniente dalle qualificazioni, e precisamente Raul Brancaccio, Salvo Caruso, ripescato come lucky loser, e Giovanni Fonio. Quattro di loro sono approdati ai quarti di finale: Francesco Maestrelli, Stefano Travaglia, Matteo Gigante e Salvo Caruso, con questi ultimi due che si affronteranno in un derby che si preannuncia davvero incerto. Sì perché Matteo è da tempo che naviga ad un passettino dalla definitiva consacrazione e siamo tutti consapevoli che quel passettino potrebbe avvenire da un momento all’altro, proprio come è successo negli ultimi mesi ad Arnaldi e Cobolli. E qui a Tenerife le sue vittorie su Alessandro Giannessi (6-2 6-3) e sul bulgaro Adrian Andreev (6-4 6-3) sono state piuttosto autorevoli. Ma va detto che dall’altra parte della rete troverà un Caruso che è apparso rigenerato. In realtà il suo percorso si era già concluso nel secondo turno delle qualificazioni contro Brancaccio, ma un destino favorevole gli ha regalato il jolly da lucky loser e dopo non si è più fermato, mettendo sotto prima lo statunitense Mitchell Kruger (n.248) e poi l’olandese Jesper De Jong (n.143 ATP), sempre in tre set e sempre al termine di incontri molto combattuti. Ma se Salvo ha ritrovato la voglia di soffrire in campo, ben pochi traguardi gli sono preclusi, almeno a questo livello. Ma la notizia più interessante, a nostro modesto parere, è il ritorno a un buon rendimento di Francesco Maestrelli, reduce da un periodo tutt’altro che brillante. In questo torneo, che evidentemente gli porta bene, ha superato prima lo spagnolo David Jorda Sanchis (n.326) con un netto 6-3 6-4. E poi, con la stessa tranquillità (6-2 6-4), il ben più consistente argentino Santiago Rodriguez Taverna (n.200). Adesso gli tocca lo statunitense Martin Damm (n.213) e non sarà facile, ma nemmeno impossibile. Molto contento a fine partita di secondo turno il tennista pisano: “Ci sono dei tornei in cui uno si esprime meglio e Tenerife per me è sicuramente uno di questi. Su quest’isola gioco bene, il clima è fantastico e questi campi non sono velocissimi”.

L’ultimo dei quattro moschettieri è Stefano Travaglia che ha dovuto superare ben due derby, prima con Riccardo Bonadio (6-1 3-6 6-2) e poi con Raul Brancaccio (6-1 6-4). L’ostacolo verso le semifinali sarà il 31enne slovacco Jozef Kovalik (n.232 ma n.80 nel 2018).

Al Challenger 100 di Pune, terzo torneo del poker indiano (si chiude la prossima settimana a Dehli), erano tre gli azzurri in gara e il loro torneo è stato a km 0, cioè tutti eliminati all’esordio. Stefano Napolitano, fresco reduce dalla vittoria di Bangalore, ha subito un doppio tie-break dal padrone di casa Ramkumar Ramanathan (n.420 ATP), pericolosissimo su questi campi, come ha avuto modo di sperimentare Luca Nardi proprio la scorsa settimana. Eliminato subito anche Federico Gaio che contro l’altra wild card di casa Mukund Sasikumar (n.457) ha incassato un’inspiegabile 6-3 6-2. Non ha superato le qualificazioni Enrico Dalla Valle che, dopo la vittoria in tre set sull’ucraino Eric Vanshelboim (n.311), ha perso, sempre in tre set, dal tedesco Sebastian Fanselow.

Il solo Mattia Bellucci era a difendere i nostri colori al Challenger 125 di Pau, ed è un peccato perché il Palasport che ospita il torneo è magnifico, quasi quanto la città pirenaica, famosa per motivi ciclistici e non solo. Per l’azzurro bella vittoria all’esordio contro il padrone di casa Matteo Martineau (n.189 ATP) col punteggio di 6-3 7-6(5). E non era un risultato scontato considerando la forza dell’avversario e il delicato momento che sta attraversando il tennista bustocco. Ancora più difficile, almeno sulla carta, il secondo turno contro l’altro francese Pierre-Hugues Herbert (n.165) che è stato costretto alla resa 6-4 6-3. Nei quarti la montagna da scalare (Brandon Nakashima n.90 ATP) sarà molto ripida, ma un Bellucci che avesse ritrovato il suo miglior gioco ha tutti gli argomenti per condurre un’interessante trattativa.

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