Ivan Ljubicic: "Sinner e Alcaraz davanti a tutti, saranno i punti di riferimento"

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Ivan Ljubicic: “Sinner e Alcaraz davanti a tutti, saranno i punti di riferimento”

“Jannik è stato bravo a resettare e ripartire dopo Indian Wells, lui impara dalle sconfitte” dice Ivan Ljubicic. E su Djokovic: “Problema psicologico, deve avere il fuoco dentro”

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Dopo aver reagito da campione contro Tallon Griekspoor, piegato alla distanza mostrando ancora una volta una grande forza mentale, Jannik Sinner dovrebbe aver superato l’ostacolo più ingombrante da qui alla semifinale del Miami Open. Non ce ne vogliano O’Connell (suo prossimo avversario), Machac o il nostro Matteo Arnaldi, con il quale ci auguriamo possa esserci un magnifico derby italiano nei quarti di finale, ma le previsioni iniziali – Paul agli ottavi e Rublev ai quarti – erano decisamente diverse.

Il livello attuale di Sinner, come peraltro ammesso da lui stesso ad inizio torneo, non sarà probabilmente ancora tornato al 100%, ma la peculiarità dei grandi campioni è quella di riuscire a vincere anche quando non tutto gira per il verso giusto. Proprio come contro Griekspoor.

Di Jannik (e non solo) ha parlato Ivan Ljubicic, da sempre ammiratore dell’altoatesino, in un’intervista con Riccardo Crivelli della Gazzetta dello Sport, di cui riportiamo alcune delle battute più interessanti.

D: A Miami Sinner si è trovato a gestire una situazione insolita in questa stagione: tornare in campo dopo una sconfitta.

Ivan Ljubicic: Ma le prime due partite ci hanno detto che non è stato un problema. Si trattava solo di resettare e ripartire, e lui aveva già dimostrato di saperlo fare: dopo aver perso la finale del Masters a Torino a novembre, ha vinto 19 partite di fila e il primo Slam della carriera. Lui impara dalla sconfitte, non si deprime perché ha perso.

D: Tuttavia nella semifinale di Indian Wells, Alcaraz ha dimostrato di possedere l’antidoto alle caratteristiche tecniche di Jannik.

Ivan Ljubicic: Dall’altra parte della rete c’è sempre un avversario, non dimentichiamolo. E nel caso di Alcaraz, si tratta di un avversario che ha già vinto due Slam a vent’anni. Sono pochissimi i giocatori che possono mettere in difficoltà Sinner, e non è detto che la tattica vincente di Indian Wells dello spagnolo porterà gli stessi frutti in futuro, perché Jannik avrà trovato gli adeguamenti.

D: Dunque, cosa dovrà fare Sinner la prossima volta?

Ivan Ljubicic: “Semplicemente rimanere se stesso. Jannik ha ancora margini di miglioramento e non ha bisogno di snaturarsi: dovrà semplicemente affinare i dettagli del suo gioco. Ormai è un super giocatore, gli altri per batterlo devono trovare le chiavi giuste in modo prolungato. In quanti tuttavia hanno questa qualità?”.

D: Però il ritorno di Alcaraz a quei livelli dopo la piccola crisi post Wimbledon un po’ è stato sorprendente.

Ivan Ljubicic: “Non direi, per un giocatore del suo talento. Si è visto che ha studiato, contro Sinner la sua scelta di rimanere lontano dalla riga di fondo per poi avvicinarsi ed essere aggressivo ha funzionato alla grande. Io credo che in questo momento, in attesa di capire come sta Djokovic, Alcaraz e Sinner siano davanti a tutti gli altri e lì resteranno anche nei prossimi anni. Saranno i punti di riferimento.

D: Può darsi che dopo quasi vent’anni di battaglie contro Federer e Nadal, la nuova generazione non gli dia gli stessi stimoli a Djokovic?

Ivan Ljubicic: Il suo è un problema psicologico, di certo non ha disimparato a giocare a tennis. Indubbiamente Nole deve avere il fuoco dentro, altrimenti gli manca qualcosa. Ma sono convinto che con l’avvicinarsi dei suoi veri obiettivi di stagione – Roland Garros, Wimbledon e Olimpiadi – saprà risollevarsi”.

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