Sinner ritrova Medvedev (Cocchi, Nizegorodcew, Azzolini). Dimitrov stellare domina Carlos in due set (Cocchi). Anche Sonny ha lasciato il suo maestro (Bertellino)

Rassegna stampa

Sinner ritrova Medvedev (Cocchi, Nizegorodcew, Azzolini). Dimitrov stellare domina Carlos in due set (Cocchi). Anche Sonny ha lasciato il suo maestro (Bertellino)

La rassegna stampa di venerdì 29 marzo 2024

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Il russo non lo sottovaluta più (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Ancora tu, Jannik. Se ormai non è un classico, poco ci manca. La sfida tra Jannik Sinner e Daniil Medvedev è arrivata a quota 11. È stata giocata in tutte le salse, dagli ottavi in un ATP 250 a una finale Slam, ma proprio qui a Miami l`appuntamento tra i due diventa più speciale. Sinner-Medvedev oggi è semifinale, ma è stata finale appena un anno fa. Nel 2023 il russo vinse 7-5 6-3 ed è stata la sua ultima gioia, da quel momento Jannik ha trovato l`antidoto. Testa, fisico e tattica sono state le sue anni per superare il blocco che aveva soprattutto sulla lunga distanza. Su questo stesso terreno, il russo ha preparato la controffensiva: sta studiando più variazioni e un gioco più imprevedibile come a Melbourne gli era riuscito per i primi due set: «Se giocherà come in Australia diciamo che il match durerà poco, per me…» scherzava (ma non troppo) Jannik dopo aver superato Machac. In questa crescente rivalità contro Sinner, Medvedev ha vissuto per intero i due sentimenti opposti che solo il tennis sa regalare: l`esaltazione e la frustrazione. Prima le vittorie in serie, poi l`incubo della continua sconfitta. Una volta, quando incrociava l`italiano, Daniil camminava sulle nuvole. Dopo le sei vittorie consecutive, però, la tendenza è stata invertita e Medvedev ha sbattuto contro un muro nelle ultime quattro occasioni: «Jannik gioca ogni volta meglio – ha detto Medvedev dopo i quarti-. Colpisce la sua sicurezza, in questo torneo qualche volta è stato in difficoltà, ma è sempre riuscito a restare in piedi e a trovare una soluzione, così fanno i grandi campioni». E allora come invertire la tendenza? «Dovrò dare il 100%. Spero di riuscirci meglio dell`ultima volta».

Strategia Sinner: resistenza (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)

“Ancora tu. Non mi sorprende, lo sai. Ancora tu. Ma non dovevamo vederci più?”. Un inconsapevole Lucio Battisti aveva già cantato, quasi quarant`anni fa, la presentazione dell`ennesima sfida tra Jannik Sinner e Daniil Medvedev. Undicesimo scontro diretto, settimo negli ultimi 14 mesi. Daniil ha vinto le prime sei partite, Jannik le ultime quattro. Una rivalità che trova l`ennesimo episodio della propria saga nella semifinale del Masters 1000 di Miami. Da una parte il campione in carica Medvedev, che lo scorso anno perse per strada un solo set prima di sconfiggere Sinner in finale 7-5 6-3; dall`altra l`azzurro, che in stagione ha vinto 20 match su 21. Non si affrontano dalla clamorosa rimonta di Melbourne, quando Jannik ha conquistato il primo Slam della carriera. Uno dei punti cardine del match sarà la resistenza fisica. Non ingannino le quattro vittorie consecutive di Jannik, giunte tutte dopo lunghe e faticose lotte sportive. Medvedev ha sempre dato filo da torcere all`azzurro, anche se le chiavi tecnico-tattiche trovate nell`ultimo anno da Sinner hanno spostato l`ago della bilancia. «Mi sento pronto per competere ore e ore». […] «Alcaraz e Medvedev mi hanno reso un giocatore migliore. Daniil mi ha spinto a lavorare di più su alcuni aspetti come serve and volley e smorzate. Spero non giochi come i primi due set in Australia, altrimenti in un`ora sarebbe finita. Anche se sono certo che cambierà qualcosa rispetto a quel match. Sarà una sfida difficile, Medvedev ha raggiunto la finale a Indian Wells ed è in fiducia», ha spiegato Sinner. L’altoatesino arriva alla semifinale di Miami dopo quattro vittorie che, nonostante i punteggi, sono state tutto fuorché una passeggiata. I primi set, in particolare, sono risultati complessi contro Griekspoor, O`Connell e Machac. Il lato positivo è il modo in cui, dopo le difficoltà, Sinner ha saputo dominare nella seconda parte degli incontri; come solo i grandi di questo sport sanno fare. […] «Sono più allenato rispetto a un anno fa, sono in una buona forma fisica», sono frasi che denotano fiducia. Medvedev giunge all`undicesimo confronto con Sinner senza aver perso alcun set, palesando un ottimo adattamento al cemento outdoor della Florida, alle temperature e al vento. Il russo ha vissuto solo due momenti di difficoltà: i tie-break contro Koepfer negli ottavi (era sotto 4-0) e con Jarry nei quarti (era sotto 5-3). Nel 2024 vanta un ottimo record dí 18 successi e 3 sconfitte. E in questo anno è arrivato almeno sempre in semifinale. Sarà interessante capire come affronterà mentalmente un match che lo vede, ormai, nettamente sfavorito dalle quote. […]

E Sinner fa il primo test da inseguito (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Il personaggio in cerca di riscatto è Daniil Medvedev,, sempre che gli vada, e su questo potrei avere qualche dubbio. Ma nel racconto che sembra far da guida al tennis di oggi, simile a un ingarbugliato role-playing game, nel quale gli intrecci sembrano sinuose spirali e avvicinano e allontanano dagli obiettivi dichiarati a seconda delle rotazioni che assumono, la definizione dei ruoli assume contenuti più rarefatti, e difficili da mettere a fuoco. Il Game Master, che nei giochi di ruolo tanto di moda è detto anche narratore, custode o Maestro di cerimonie, avrebbe potuto essere Sinner per quanto fatto sin qui. Ne avrebbe ancora oggi piena titolarità, se lungo il cammino percorso non fosse inciampato su Alcaraz in semifinale a Indian Wells. Un solo intoppo, quasi un contrattempo, ma di fronte al numero due pronto – nell`occasione – a recitare la sua parte nelle vesti che oggi sembrano tagliate per Medvedev. Era Carlos che cercava riscatto, nell`ultimo match tra i due amici-rivali, e l`ha ottenuto. È tornato a battere Sinner (non gli riusciva da un anno esatto) e s`è tenuto stretto il numero 2 Atp e il titolo vinto un anno fa nel primo dei Sunshine Double. A spese di Medvedev, nella finale. Sinner ha proseguito nella sua marcia, continuando a stupire, e oggi la sua stagione segna la bella cifra di 20 vittorie e una sconfitta. Un inizio d`anno con numeri che pochi possono vantare nella storia del nostro sport. Ma non basta, a quanto pare. I professionisti delle scommesse hanno cambiato rapidamente le carte in tavola per dare fiducia, quasi totale, ad Alcaraz. Sono convinti che possa ottenere il titolo anche a Miami e completare il Double Sunshine, come hanno saputo fare solo gente del calibro di Federer e Djokovic, di Sampras e Agassi, con Courier, Chang e Rios a evidenziare i migliori momenti delle rispettive carriere. Gli stimoli non mancheranno di certo, poco importa se Sinner fin qui abbia fatto di più e meglio rispetto allo spagnolo. Il Game Master a Miami, per tutti è tornato Carlitos. Medvedev è stato finalista agli Open d`Australia e poi a Indian Wells, ma conta vincere e il russo non ha vinto. A Melbourne non gli sono bastati due set di vantaggio, in California ha resistito un set alle spallate feroci di Alcaraz, poi è finito per le terre, travolto dalle soluzioni spumeggianti dello spagnolo. Dei tre, come si vede, l`uomo in cena di riscatto può essere solo lui, Medvedev, sempre che la sua scapestrata testa da tennista incline a inseguire unicamente le soluzioni più ardite, le trovate balzane, le seconde di servizio scagliate alla stessa velocità delle prime, non lo spinga a scegliere un ruolo da protagonista. Non che gli manchino le possibilità, e nemmeno la faccia tosta, ma viene da una notevole sfilza di battute d`arresto contro i due che lo precedono in classifica. Contro Sinner addirittura, è finito sotto una slavina di quattro sconfitte nel breve volgere di due mesi. Pechino finale, Vienna finale, Torino semifinale e Melbourne di nuovo in finale, la più bruciante fra tutte. Così, alla vigilia dell`undicesimo rendez vous tra Sinner e Medvedev, l`italiano rosso si è ritagliato una parte da tennista in cerca di conferme, e penso gli si attagli più che bene. Non è quello di Melbourne, non vola da una parte all`altra del campo e di tanto in tanto (non così “tanto”, per fortuna) anche i ternbili impatti dei suoi colpi sembrano avere un suono diverso. Non quello netto e pulito della pallina colpita alla perfezione, ma un suono spurio, meno convincente per chi il tennis lo sa anche ascoltare. Il punto di partenza, però, è quello di sempre, e Jannik lo conosce più che bene. Mai fidarsi del russo. Mai dargli troppa confidenza. Soprattutto, mai lasciargli il compito di dettare i tempi e i modi dello scambio. Occorre lasciarlo in sospeso, Medvedev, nell`incertezza di cosa Sinner stia per organizzare. Servirà un match condotto con grande attenzione, per mettere in campo tutte le possibili variazioni di cui Jan è ormai capace. Un match da perderci la testa. […]

Dimitrov stellare domina Carlos in due set. Ora c’è Zverev (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Jannik Sinner resta in corsa per il numero 2 al mondo e ringrazia Grigor Dimitrov. Il bulgaro manda k o. Carlos Alcaraz che rischia così il sorpasso in caso l`italiano vinca il torneo. Un Alcaraz irriconoscibile, nervoso e fallosissimo quello che scende in campo nel quarto di finale contro Grisha e che cede in due set (6-2 6-4) e andrà dunque ad affrontare il tedesco Sascha Zverev nell`altra semifinale del Master 1000 di Miami. Questa volta infatti il miracolo della Top 10 non è riuscito a Fabian Marozsan, l’ungherese che era riuscito a eliminare Carlos Alcaraz a Roma lo scorso anno e che ha l`abitudine di battere i primi 10 al mondo. Qui lo ha fatto con Holger Rune e Alex De Minaur, ma contro Sascha Zverev non c`è stato nulla da fare. Il tedesco, testa di serie numero 4 del torneo, si è imposto nel primo quarto di fmale maschile (6-3 7-5 in un`ora e 39`) mostrando ancora una volta che la rinascita dopo il tremendo infortunio patito in semifinale al Roland Garros 2022 contro Rafael Nadal è ormai completata anche grazie alle mani abili di Dalibor Sirola, il preparatore della Piatti Academy che l’ha letteralmente rimesso in piedi. Possibile dunque che sarà Sinner lo sfidante per il titolo. Dopo il match gli hanno parlato di una possibile finale contro Sinner: «Se penso che possa diventare numero 1? Beh, basta guardare le statistiche da inizio anno. Ha vinto uno Slam, poi Rotterdam, ha 20 vittorie e una sola sconfitta da inizio anno: numeri da Djokovic». Non solo ha anche prospettato un futuro da fenomeno: «Se continuerà così non solo diventerà numero 1 ma lo resterà per una decina d`anni».

Anche Sonny ha lasciato il suo maestro (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Clamorosa separazione nel tennis italiano per un tandem coach-giocatore che sembrava inscindibile, capace di superare ogni asperità e momento difficile. E` quello composto da Lorenzo Sonego e Gipo Arbino. La storia dei recenti e clamorosi divorzi nel panorama del tennis mondiale ha scritto dunque un nuovo capitolo, dopo quello tra Berrettini e Santopadre, altro rapporto storico, tra Rune e Becker di natura differente ma con ritorno all`antico per il danese alla corte di Mouratouglou, l`ultimo in ordine di tempo tra Djokovic e Ivanisevic dopo 11 titoli Slam. Una separazione clamorosa anche perché Lorenzo aveva cominciato a giocare, letteralmente, con Arbino. L’ufficialità è arrivata ieri con un post su Instagram del giocatore: «Caro Gipo. Dopo quasi un ventennio di vita assieme, sento di avere bisogno di nuovi stimoli per la seconda parte della mia carriera. Grazie di cuore per l`incredibile lavoro che hai fatto, per tutti i momenti condivisi insieme e tutti i risultati ottenuti. Non sei solo un coach, sei come un padre, una delle persone più importanti della mia vita. Il nostro rapporto e la mia stima nei tuoi confronti continueranno per sempre. Ti voglio bene, Lori». Già. Il quasi ventinovenne torinese e il coach classe 1955, hanno iniziato il loro rapporto di collaborazione ormai 18 anni fa, quando Sonego era appena 11enne, poco tennista e ancora dibattuto se intraprendere o meno una carriera nel calcio, visto che giocava nelle giovanili del Torino. Arbino lo ha preso sotto le proprie ali facendolo crescere progressivamente e proteggendolo quasi come un secondo padre. Lorenzo fino a 18 anni ha fatto attività nazionale, pochi tornei junior internazionali, arrivando a giocare i classici Open. Era gracile il giovane Sonny, tutto da forgiare, ma Arbino è stato l`unico a credere veramente in lui e vederne un futuro da top 100. Poi sono arrivati il salto nel circuito ITF futures, quindi in quello dei Challenger; infine l`approdo alla massima ribalta del tennis mondiale. Sono cresciuti fianco e fianco i due, con Sonego che si è issato fino al numero 21 Atp nell`ottobre del 2021. Nella classifica live di questa settimana il torinese è sceso al posto n. 61, dopo l`eliminazione al primo turno di Miami che gli ha fatto perdere i punti conquistati lo scorso anno negli ottavi dello stesso torneo. In carriera Sonego, professionista dal 2013, ha vinto tre titoli del circuito maggiore e su tre superfici diverse (Antalya 2019 su erba, Cagliari 2021 su terra rossa, Metz 2022 sul veloce indoor). […] Nel 2023 Sonego è stato decisivo per il successo storico dell`Italia in Coppa Davis, prima a Bologna, poi a Malaga in doppio con Jannik Sinner. […] Sonego e Arbino sono stati un team per l`ultima volta nella recente trasferta americana di Indian Wells e Miami, tornei in cui Lorenzo ha raccolto meno di quanto atteso. Nonostante i miglioramenti tecnici, specialmente dalla parte del rovescio, i risultati sperati non sono per ora arrivati e potrebbe essere stata questa la chiave di lettura della risonante decisione di separazione presa dal giocatore. Oppure semplicemente il logorio della collaborazione. Negli ultimi giorni, rientrato da Miami, Sonego si è allenato al Circolo della Stampa Sporting nei campi coperti e con Fabio Colangelo, direttore tecnico del centro che è entrato per volere dello stesso Arbino e col consenso del circolo nello staff tecnico del giocatore con l`obiettivo di seguirlo in alcuni tornei in stagione, come capitato a Doha e Dubai. È previsto che la collaborazione prosegua. Oggi Sonego vola con il preparatore atletico Davide Cassinello a Marrakech, Atp 250 che apre la stagione sul rosso e precede il Masters 1000 di Montecarlo. Per la prima volta lontano da occhi e consigli di Gipo Arbino.

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