ATP Madrid, Darderi: "Prima di Monfils ho faticato ad addormentarmi. Roma il torneo più speciale"

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ATP Madrid, Darderi: “Prima di Monfils ho faticato ad addormentarmi. Roma il torneo più speciale”

“Se arrivasse una chiamata per la Coppa Davis risponderei presente”, dice Luciano Darderi. E su Roma: “Sarà speciale, non pensavo di arrivarci così in fretta”

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Luciano Darderi
Luciano Darderi - ATP Madrid 2024 (foto Ubitennis)
 

Da Madrid, il nostro inviato

Nel mercoledì del Mutua Madrid Open Luciano Darderi era l’unico italiano in campo nel tabellone maschile e, contro Gael Monfils, ha sfornato una grande prestazione. 6-4 6-2 al francese e prima vittoria in un Masters1000 per Luli, che dopo la sua grande prestazione ha raggiunto in zona mista i giornalisti presenti. Allegro e loquace, l’azzurro ha affrontato tanti temi diversi, dalle emozioni per questo bel successo alle condizioni di gioco, passando per Roma, la Davis e ovviamente Jannik Sinner. Di seguito le sue dichiarazioni.

D: Contro Monfils è arrivata la tua prima vittoria in un Masters1000, ci racconti le tue sensazioni?

Luciano Darderi: “Sono contentissimo, avevo un po’ di pressione ad inizio partita. Giocare contro Gael sul Centrale di Madrid è stato emozionante, ho fatto fatica ad addormentarmi! Sono riuscito a giocare un ottimo tennis, sono felice per com’è andata. Sono migliorato molto a livello fisico e mentale, penso di essere riuscito a dimostrarlo di più nelle partite più importanti che ho giocato quest’anno. Abbiamo lavorato molto duramente con il mio preparatore fisico e con mio papà, che è il mio coach da sempre. Ero preparato per il grande salto, venivo da un periodo in cui giocavo bene da diversi mesi. A Cordoba sono riuscito a giocare il mio miglior tennis e da lì in poi le cose sono andate bene. Il livello ce l’avevo, era solo questione di riuscire ad esprimerlo. Ora l’obiettivo è salire nel ranking e continuare a tenere questo livello, che è la cosa più importante”.

D: Ora c’è Fritz, il primo top20 che affronterai in carriera. Come la vedi? Pensi partita dopo partita o hai guardato il tabellone?

Luciano Darderi: “Sarà una grande partita, però ci arrivo con grande fiducia, sto giocando benissimo sulla terra. Spero di riuscire a dare il massimo e di riuscire a vincere. Di solito do un’occhiata al tabellone, ma in un torneo così grande non l’ho visto. L’importante sarà dare tutto in ogni partita”.

D: Monfils è rimasto molto impressionato dal tuo livello, che cosa rappresenta per te Gael?

Luciano Darderi: “Sì, pensavo che l’altitudine mi desse più problemi, però sul Centrale il campo è un pochino più lento e la palla viaggia un pochino meno. Sono comunque riuscito ad adattarmi bene, ho risposto molto alla grande e servito bene. Affrontare Gael, uno è stato n°6 e ha battuto Federer, Nadal e Djokovic, è incredibile. Lo guardavo spesso da piccolo, però arriva un momento in cui devo pensare più a vincere che a chi sto affrontando.

D: Sei in un grande momento, pensi anche ad una possibile convocazione in Coppa Davis? Hai parlato con Volandri?

Luciano Darderi: “Non so se mi convocheranno per via del ranking, però sì, se mi chiamassero risponderei presente. Non so quand’è la Davis e non ho ancora parlato con la Federazione, ci sono tantissimi giocatori in gara e il tennis italiano oggi è ad un livello altissimo, tanto in singolare quanto in doppio. Non ho ancora parlato con il Capitano, però prima o poi ne parleremo, magari a Roma o al Roland Garros”.

Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Fai un pensierino anche alle Olimpiadi?

Luciano Darderi: “Sì sicuramente, attualmente sono in corsa per i Giochi. Ci sono due ranking, quello ATP e la Race per le Olimpiadi… Non ho ancora capito quale devo guardare, però sì, siamo in corsa per le Olimpiadi”.

D: Ci parli del tuo servizio? Oggi hai vinto l’81% dei punti con la prima, ha funzionato alla grande.

Luciano Darderi: “Siamo in altura, quindi in generale funziona bene. Ho sbagliato molte prime, però quando entravano vedevo che facevo male col servizio. Le condizioni sono molto simili a Cordoba”.

Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Che cosa ti aspetti dal torneo di Roma? È un appuntamento come un altro o lo senti in modo particolare?

Luciano Darderi: Giocare a Roma sarà molto speciale, ho anche vissuto lì due anni, tra i 16 e i 18. Poi ancora di più essendo in Italia sarà un grande evento, con tutto il tifo che ci sarà. È il torneo più speciale dell’anno, andavo a seguirlo dal vivo quando ero più piccolo. Mi emoziona molto l’idea di poterci tornare a giocare, l’anno scorso ero rimasto fuori di appena un posto dalle qualificazioni e quest’anno sono nel tabellone principale. Non mi aspettavo di arrivarci così rapidamente, sono molto contento per tutto quanto fatto fino ad ora. Continuerò a lavorare con umiltà”.

Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Nel 2020 avevi giocato le qualificazioni, che ricordi hai?

Luciano Darderi: “Sì, avevo giocato grazie ad una wild card della FITP. Ho perso al terzo set contro Joao Sousa, ma ora sicuramente ci sono altre aspettative.

D: Quali sono e quali sono stati le tue fondi d’ispirazione, i giocatori che hai preso ad esempio nel tennis?

Luciano Darderi: “Mi è sempre piaciuto Del Potro quando ero piccolo e vivevo in Argentina, poi è iniziato a piacermi Federer, ma non ce n’è mai stato uno in particolare”.

D: E ora Sinner?

Luciano Darderi: Jannik è incredibile, sia come giocatore che come persona. Non lo conosco molto bene, però mi saluta sempre e si comporta sempre in maniera fantastica con me e il mio team. È molto umile, credo sia un aspetto fondamentale in un giocatore. È un esempio per tutti, non solo per gli italiani, ma per tutti i tennisti, i junior e chi sta iniziando a giocare. È molto vicino ad essere il n°1, il tennis italiano è cresciuto tantissimo ultimamente, con anche nove giocatori in top100. Tanto in Argentina quanto in Italia il tennis è ad un gran livello”.

D: Anche tu ti trovi un po’ a metà tra questi due paesi…

Luciano Darderi: Sono nato in Argentina, ma mio nonno è italiano. Non ho mai pensato di cambiare cittadinanza, dall’Italia all’Argentina o viceversa. Da quando ho dieci anni fino ad oggi ho sempre giocato per l’Italia e finora non ho mai cambiato.

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