Flavia Pennetta a tutto campo: "Non farei mai il capitano di Davis!"

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Flavia Pennetta a tutto campo: “Non farei mai il capitano di Davis!”

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INTERVISTE – In una lunga intervista apparsa ieri su Tuttosport, Flavia Pennetta racconta la sua storia d’amore con Fabio Fognini e i suoi progetti futuri nel tennis e nella vita…..

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Flavia Pennetta a 32 anni ormai è pronta per vedere un futuro che va oltre la racchetta, così non soprende che nell’intervista pubblicata ieri da Tuttosport si parli tanti della sua vita privata in principal modo della sua love story con Fabio Fognini che negli ultimi mesi ha fatto scatenere le riviste di gossip nazionali al punto spesso da limitarne gli spostamenti.

Flavia racconta un Fabio molto diverso dal vulcanico “cavallo pazzo” che si vede sul campo, sempre pronto a discutere con gli arbitri. A casa si occupa anche delle faccende domestiche e Flavia sembra felice come non le capitava da tempo tanto da progettare a fine carriera la maternità, anche se ora allontana l’ipotesi di ritiro al 2017. “Non credo che questa sarà la mia ultima stagione”

Perentoria invece la sua risposta sulla possibilità di fare il capitano di Coppa Davis come accaduto in Spagna: “Ma siamo matti!“.

Ecco il meglio dell’intervista:

Flavia, partiamo da una domanda semplice semplice: vi sposate?
«E’ pazzesco: non esiste giorno in cui qualcuno non ce lo chieda. Ma è ancora così importante il matrimonio?».

Sa com’è: abbastanza.
«Comunque la riposta è no. Non al momento. Per adesso stiamo bene così. Siamo felici così che è ancora meglio. Per fortuna riusciamo a stare parecchio assieme grazie ai tornei maschili e femminili che si sovrappongono».

Cone si vive al fianco di Fognini? Se si arrabbia spacca la teiera in porcellana? Va a discutere col portinaio se la scala è sporca?
«Noooo per carità. Fabio è la persona più quieta e sorridente del mondo. Sa perchè io lo adoro?».

No, me lo dica.
«Perché mi fa ridere. Di continuo. Insieme passiamo un sacco di tempo a farci risate interminabili».

Lo cantava già Cindy Lauper: le ragazze vogliono solo divertirsi….
«Si ma non in quel senso. Fabio è dolce, rassicurante. E poi c’è un aspetto di lui che mi ha sorpreso: in casa fa un sacco di cose!».

Ma siete passati alla fase della convivenza?
«Stiamo insieme nel mio appartamento di Barcellona. Almeno adesso perché poi nel corso dell’anno viviamo in giro per il mondo».

Come ci si sente a essere una coppia al cui interno più o meno tutti vorrebbero mettere il naso?
«Mah, un po’ ci siamo abituati. Un po’ riusciamo a sfuggire a tutto e tutti, come quando siamo andati in vacanza a Formentera. Un po’ invece non ci riusciamo. A Roma avevamo uno stuolo di paparazzi insediato in pianta stabile davanti all’hotel. Ad un certo punto ho preso una decisione: sono scesa e ho offerto loro il caffè. Dopo ho detto loro: ragazzi che vogliamo fare? Qui non ci siamo solo noi, ci sono anche la famiglia di Fabio e la mia. Bisogna avere rispetto di tutti. Hanno capito e da quel momento ci hanno lasciato in pace».

Mai un litigio? Una normale arrabbiatura?
«Diciamo che anche io mi arrabbio quando lui in campo si comporta male. Gli dico: Fabio così non solo stai male tu ma pure noi che ti vogliamo bene. Non è che alziamo la voce però gli dico ciò che penso e che devo dirgli».

Ovvero?
«Che si cono frangenti in cui ha pure ragione: ma gli arbitri sono persone umane e sbagliano anche loro. Come noi che stiamo giocando la partita. Ma Fabio sbaglia il modo di reagire a questi errori. Altre volte è imperdonabile, come a Montecarlo; ma quello è stato un episodio a sè stante. Quando è in campo è una pentola a pressione: se non trova il modo si scaricare il vapore in modo corretto rischia di esplodere. Ma è fatto così».

Cosa cambierebbe in lui? Magari lascia i calzini sporchi in giro.
«Nulla. Mi piace così e me lo tengo così punto. Da tanto tempo non provavo una sensazione di intimità, di complicità e di sicurezza così intensa. E i calzini non li lascia affatto in giro…».

Domani, domani chi lo sa che domani sarà, cantava Dalla…
«Io voglio diventare mamma, questo è sicuro».

Ordunque? Notizia in arrivo?
«Adesso no. Non so nemmeno se quella che sta per cominciare sarà la mia ultima stagione da professionista… Pensavo che lo sarebbe stata ma non ne sono mica tanto sicura: voglio vedere come va. Oggi non mi sento ancora pronta per mollare la mia vita di tennista che poi sarebbe la mia passione. I figli verranno dopo. Quando avrò smesso e dopo essermi presa un periodo di…distacco della spina per capire chi sono e dove voglio andare».

Ad esempio potrebbero proporle di diventare Capitana della squadra di Davis, come è successo alla Gala Leon in Spagna….
«Risponderei no grazie. Ma siamo matti? Non sarei in grado. Hanno ragione Nadal e gli altri ragazzi che si sono ribellati: è giusto che i maschietti stiano per conto loro e si rapportino ad un capitano maschio. A volte si esprimono un po’ come bestiole ma è giusto che sia così».

E capitana delle donne invece?
«Quello è un ruolo che penso potrei ricoprire. Ma per adesso gioco a tennis. Col mio polso che ogni tanto sta bene e ogni tanto mi duole ma ormai ci ho fatto l’abitudine».

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