ATP Miami: Djokovic si salva, Murray vince in 3 set, bene Nishikori, Ferrer e Berdych.

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ATP Miami: Djokovic si salva, Murray vince in 3 set, bene Nishikori, Ferrer e Berdych.

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Giornata di ottavi di finale al Masters 1000 di Miami; il numero 1 del mondo Novak Djokovic rischia l’eliminazione ma alla fine la spunta al terzo set su un Dolgopolov ispiratissimo, Murray batte Kevin Anderson mentre Nishikori strapazza David Goffin. Isner vince la sfida tra bombardieri con Raonic. Intanto Berdych avanza ai quarti sfruttando il ritiro del francese Monfils; lo seguono a ruota Thiem che supera Mannarino in un match ad alta intensità e David Ferrer che si libera in due set di Simon

[1] N. Djokovic b. A. Dolgopolov 6-7(3) 7-5 6-0 (da Miami, NoMercy)

Siamo stati vicino alla clamorosa sorpresa nel tardo pomeriggio di oggi qui a Miami. Il numero uno del mondo Novak Djokovic è stato ad un passo dalla sconfitta nel quarto turno del Miami Open. C’era nell’aria la sensazione di una partita che avrebbe potuto riservare sorprese e così è stato. Alexandr Dolgopolov ha imbrigliato il numero uno serbo per più di un’ora, con i suoi colpi imprevedibili e non convenzionali.

Partono bene entrambi i giocatori al servizio, con i primi quattro turni di battuta tenuti con disinvoltura. Si intravede però già dalle prime battute un Djokovic un po’ nervoso e un Dolgopolov stranamente lucido nelle decisioni da prendere. Sul 2-2 Nole perde un po’ le misure dei colpi e si trova in un baleno a dover fronteggiare tre palle break. Annulla le prime due, ma sulla terza il nastro devia il dritto di Dolgopolov e spiazza il numero uno del mondo. Al cambio campo è il tennista ucraino a fronteggiare due pericolosissime palle del contro break, ma riesce ad annullarle con due vincenti e a chiudere avanti 4-2. Djokovic comunque è nervoso perchè non riesce a leggere tutti i tagli che il suo avversario gli propone e lancia una palla in mezzo al pubblico, prendendosi un primo warning dall’arbitro e i primi fischi dal pubblico di Miami. Il break arriverà comunque all’ottavo gioco, grazie ad un game giocato in modo sconsiderato da Alexandr. Ma come sappiamo, Dolgopolov è genio e sregolatezza, e al game seguente infila una serie di vincenti e colpi spettacolari che gli procurano il break e fanno crescere la frustrazione in Nole che rompe la racchetta, venendo sommerso dai fischi del centrale e ricevendo un penalty point per il game successivo. Il game seguente è una fotocopia del sesto gioco del parziale : quattro errori gratuiti di Dolgopolov danno il contro break a Nole che si porta sul 5-5. Arrivati al tie-break, l’inerzia della partita sembra dalla parte di Nole, ma il serbo gioca in modo incomprensibile solo appoggiando i colpi, senza essere propositivo, tutto il contrario del suo avversario che gioca il suo miglior tennis. Il 7-3 finale in favore dell’ucraino è impietoso.

L’inizio del secondo set è il momento peggiore per un Djokovic in totale confusione. “Non sentivo bene la palla fin dai primi scambi” dice Nole a fine partita, “e mi sentivo molto scarico mentalmente“. E infatti vola in un baleno sotto 0-3 e nel quarto gioco deve fronteggiare due decisive palle break : perdere ancora una volta il servizio vorrebbe dire sconfitta. Ma qui gira la partita. Dolgopolov non sfrutta le due occasioni, palesando i suoi soliti limiti caratteriali nei momenti chiave e sciupa l’occasione di eliminare dal torneo il numero uno del mondo. Nel settimo gioco arriva il contro break e nell’undicesimo Nole strappa per la seconda volta nel parziale il servizio all’avversario che deve arrendersi al serbo per 7-5.

Dolgopolov è stanco, dolorante ad un piede e ad una coscia, ma sopratutto è completamente uscito dalla partita. Risultato : 3 punti vinti su 27 per il tennista ucraino e  6-0 Djokovic nel terzo set. Il numero uno del mondo, che affronterà David Ferrer ai quarti di finale, è riuscito a portare a casa una partita nella quale ha sbagliato tantissimo e sofferto per un set e mezzo i colpi del suo avversario : “è un avversario imprevedibile, gioca un tennis non convenzionale. Oggi ho lottato contro di lui e contro me stesso ma sono riuscito a vincere lo stesso. Sono contento di avere un giorno di riposo domani per poter riorganizzare le idee“. Dolgopolov molto bene in alcuni momenti, soprattutto per la lucidità nel suo progetto di gioco, male in altri, perchè non riesce ad uccidere la partita quando potrebbe. Una occasione simile non ricapiterà tanto presto.

 

[3] A. Murray b. [15] K. Anderson 6-4 3-6 6-3 (Giorgio Laurenti)

Bell’ottavo di finale quello tra Andy Murray e Kevin Anderson sul centrale di Miami. A vincerlo è stato lo scozzese che dopo oltre due ore di gioco può festeggiare le 500 vittorie nel circuito Atp. Anderson esce dal torneo con l’onore delle armi. Dopo aver perso il primo set infatti, il sudafricano è tornato in campo convinto di poter riprendere il match, e così è stato in effetti (da notare il saldo vincenti/gratuiti di Anderson 33/25 contro il 23/19 di Murray). Dall’altra parte però il numero 3 del tabellone ha mostrato una forma fisica invidiabile, costringendo Anderson a fare il punto due, tre volte. Per lui ora c’è il giovane austriaco Dominic Thiem.

Neanche il tempo di cominciare che Murray ha tre palle break una dietro l’altra. Dopo aver salvato le prime due, Anderson manda lungo un diritto e perde il servizio. Nei primi due turni di battuta Murray decide di servire solo prime, con il risultato di ottenere otto punti su otto. Sul 3-1 con Anderson al servizio, dopo uno scambio lungo trentadue colpi chiuso con una volée incrociata, lo scozzese si guadagna un’altra palla break. Anderson si difende bene e l’annulla con una volée, così come con la successiva, questa volta grazie a un ace. Sul 4-3 Murray concede due palle break al sudafricano ma riesce comunque a portare il game a casa e chiudere il set con il servizio sul 6-4.

Nonostante il set di svantaggi,o Anderson non sta giocando male e al rientro in campo sfrutta alla perfezione il calo dell’avversario vincendo i primi quattro game. A tradire Murray nei suoi turni di battuta è il rovescio: nel secondo game prima concede la seconda palla break sparandone uno in corridoio, poi nel punto successivo mandandone uno liftato a rete, nel quarto è sempre un gratuito con il colpo bimane a dare ad Anderson il doppio break di vantaggio. Nel quinto gioco Murray prova a ritornare nel set strappando il servizio, ma Anderson, al servizio sul 5-3 in suo favore, manda il match al terzo set con un vincente.

Nel terzo set Murray parte bene al servizio. Poi nei tre giochi successivi nessuno dei due tennisti riesce a tenere il servizio. Sul 3-1 e servizio, Murray piazza l’allungo decisivo. Anderson tiene i propri turni ma non riesce più a impensierire l’avversario, che può esultare davanti a una compiaciuta Amelie Mauresmo.

[4] K. Nishikori b. [18] D. Goffin 6-1 6-2 (Raffaello Esposito)

Sul Grandstand Kei Nishikori giocherà con motivazione doppia:  sconfiggendo David Goffin infatti raggiungerà sia i quarti di finale del torneo che la quarta posizione nella classifica mondiale. Sarà probabilmente il giapponese a determinare l’andamento dell’incontro, se è in giornata il suo tennis di anticipo e velocità alla Agassi può non lasciare scampo all’avversario belga, dotato di un tennis brillante ma forse non abbastanza potente da scardinare le sue trame.

Nishikori inizia alla battuta e nel terzo game del match è il primo a concedere una palla break ma si salva. Nel game successivo Goffin è al servizio e va 30-0 ma qui il set finisce: il giapponese piazza un micidiale parziale di sedici punti a quattro che gli consegna il primo set con un perentorio sei uno. Kei appare molto concentrato, sbaglia poco e con il suo anticipo di palla toglie tempo e spazio al tennis del belga.

Il secondo parziale vede inizialmente una reazione d’orgoglio di Goffin che strappa la prima battuta all’avversario per staccarsi sul due zero ma il miraggio per lui svanisce presto. Nishikori infila cinque giochi consecutivi strappando tre volte il servizio all’avversario e chiude al servizio un game combattuto nel quale annulla due palle break e chiude al secondo match point in un’ora e otto minuti.

Il giapponese è stato chirurgico nel trasformare le opportunità, riuscendo a sfruttare cinque delle sei palle break avute nell’incontro. Ora, novello numero quattro del mondo, affronterà nei quarti di finale della parte alta del tabellone il vincente, o dovremmo dire sopravvissuto, del match-bombardamento Isner-Raonic.

[7] D. Ferrer b. [14] G. Simon 7-6 (5) 6-0 (Diego Serra)

Un match durato un set quello tra Simon e Ferrer, il primo vinto dallo spagnolo al tiebreak, e durato un’ora e un quarto. Poi la partita è finita.

Il primo set è stato combattuto punto su punto, i due tennisti si sono scambiati per tre volte il servizio arrivando poi a giocarsi sotto il sole della Florida il tiebreak. E qui scattano i più grandi rimpianti di Simon, che, dopo essere andato sotto per due a zero, era riuscito a rimontare, a strappare il servizio a Ferrer per due volte, e portarsi sul 4 a 2 e servire per allungare. Occasione da non perdere contro uno come Ferrer che appariva in difficoltà. I rimpianti di Simon, forse così s’intitolerà la sua autobiografia a fine carriera. Perché Gilles va in debito di ossigeno, visibilmente paonazzo, perde il servizio, riesce a reagire strappandolo di nuovo a Ferrer, ma poi si fa inesorabilmente rimontare. Perso il servizio sul 4 a 2 tutti gli accaldati e balneari appassionati presenti a Miami sapevano già come sarebbe andata a finire.

Forse non si poteva prevedere un secondo set così, senza storia, durato solo ventotto minuti. Alla fine, al momento del saluto sotto rete, simpatico siparietto tra i due, con Ferrer che si scusa per l’accaduto, si scusa per essere stato ancora il più forte. Ora nei quarti affronterà Djokovic.

[22] J. Isner b. [5] M. Raonic 6-7(3) 7-6(6) 7-6(5) (da Miami, NoMercy)

L’ultima partita del quarto turno del singolare maschile è la sfida tra bombardieri Milos Raonic e John Isner, entrati in campo come match conclusivo della giornata di martedì. La partita rispetta tutte le premesse della vigilia, eccetto che per il risultato. Il favorito Raonic infatti viene sconfitto dopo 2h40 di gioco in uno stadio semi deserto. La partecipazione del pubblico è abbastanza freddina fin da subito, perchè i due giocatori non hanno le caratteristiche per trascinare la folla e la partita è caratterizzata da grandi bordate al servizio e scambi quasi sempre sotto i cinque colpi.

La sfida si conclude alle 12.41 della notte, dopo tre set finiti tutti al tie-break. E proprio i tie-break sono l’unico momento emozionante della sfida tra super battitori, dato che i turni di servizio vengono tenuti con disinvoltura da entrambi i contendenti. Nel primo Raonic è perfetto e riesce a togliere due servizi all’avversario chiudendo il game decisivo per 7-3. Il secondo tie-break è il più emozionante, con Isner che non ci sta a perdere e che, dopo aver concesso due mini-break in avvio, riesce a recuperarli e a giocare il punto più bello della partita sul 6-6 servizio Raonic. Isner vincerà anche il terzo tie-break ed eliminerà il quinto favorito del torneo.

Partita bruttina come da previsione. Da sottolineare la grande prova di entrambi i giocatori al servizio, dove sono stati perfetti per quasi tre ore di gioco. Prossimo avversario di John Isner sarà Kei Nishikori.

 

[8] T.Berdych b. [16] G. Monfils  6-3 3-2 rit. (Tommaso Voto)

Monfils (inglese): “È solo una forte contusione, dovrei essere a posto in due giorni”

 

Nel primo ottavo di finale della parte bassa del tabellone del Master 1000 di Miami, Berdych vince per il ritiro di Monfils sul 6-3 3-2, ma la vittoria non è mai stata in discussione, troppo solido e preciso il ceco per Gael, oggi decisamente sottotono. Poteva essere una sfida interessante e spettacolare ( anche se i precedenti erano favorevoli al ceco, che conduce 4-1), perchè quando è in campo Monfils c’è sempre da aspettarsi qualche colpo a sorpresa, il francese, infatti, è in grado di generare vincenti con il dritto, anche da posizioni del campo anomale. Questo stile di gioco, spesso estemporaneo, mette in crisi giocatori tecnici, ma lenti negli spostamenti come Berdych, ma  tutto questo non si è verificato, perchè il francese non era in “giornata on fire”. Berdych, che contro Tomic è stato ad un passo dall’eliminazione ( l’australiano ha avuto ben 4 match point), è stato oggi concentrato e più solido, ha limitato gli errori gratuiti ed è  stato bravo a non permettere a Monfils di liberare il suo dritto.

Nel primo set Monfils è stato costantemente in difficoltà al servizio ( concedendo sempre palla break), ma spesso si è salvato con aces o prime vincenti. Il break che ha deciso il parziale, poi chiuso dal ceco 6-3, è stato ottenuto da Berdych sul 2-1, quando Gael ha commesso  molti errori, alcuni decisamente banali  da fondo. Senza l’aiuto della battuta il parziale sarebbe stato decisamente severo per il francese, apparso abulico e poco incisivo con i colpi da fondo. Sul 2-2 e servizio Monfils va alla battuta, ma sullo 0-15 frana a terra in seguito ad un recupero estremo in spaccata, questa caduta è abbastanza rovinosa e spinge il francese a chiamare il medical time out. Gael si rialza e continua il game subendo anche un break, ma poi decide di ritarsi perchè dolorante. Berdych vince, quindi, per il ritiro del francese ed accede ai quarti di finale.

D. Thiem  b. [28] A. Mannarino  7-6 (5) 4-6 7-5 (Tommaso Voto)
 
Nel secondo degli ottavi di finale della parte bassa del tabellone del Master 1000 di Miami, Thiem supera Mannarino, già giustiziere di Wawrinka, ed approda ai quarti, dove troverà il vincente tra Murray ed Anderson. Mannarino-Thiem è una sfida tra due stili  agli antipodi, perchè il francese è mancino, bimane e dal gioco vario e poco violento, mentre Thiem è destro, con rovescio ad una mano e colpi robusti e piatti. Quando si affrontano due tennisti così diversi lo spettacolo è garantito ed infatti il match è stato godibile e molto equilibrato.
Il primo set ha visto la predominanza del servizio, infatti nessuno dei due giocatori ha concesso palle break e quindi l’epilogo naturale è stato il tie break. Nel tie break l’equilibrio si spezza a favore di Thiem, che da fondo inizia a sfondare la resistenza del francese e si aggiudica così il parziale con il punteggio di 7-6. Bellissimo il set point, con Thiem che conquista il punto decisivo con un “velenoso” passante basso di rovescio non controllato da Mannarino.
Nel secondo set è Thiem a perdere per primo il servizio nell’ottavo gioco, questo porta il francese sul 5-3 e poi chiude il parziale sul 6-4. L’austriaco inizia ad essere meno performante con i suoi colpi da fondo, mentre Mannarino serve con percentuali alte e tiene sempre la battuta facilmente.
Pareggiato il conto dei set, Mannarino sembra ora il favorito del match, perchè Thiem non fa più male con il suo dritto ed infatti il francese ottiene il break a zero anche nel terzo set. Ma la dinamica della partita ha uno scossone imprevedibile, ovvero Mannarino perde il servizio per la prima volta, permettendo a Thiem di andare sul 3-3. Da questo momento in poi il match diventa vibrante e Thiem, prima in debito di ossigeno, acquista vigore ed inizia a spingere con tutti e due i fondamentali, mettendo in difficoltà Mannarino. Il francese va a servire sul 6-5 per l’austriaco, ma smarrisce la prima di servizio e viene brekkato a zero, commettendo errori madornali da fondo. Thiem chiude 7-5 e vince una partita che sembrava ormai persa, ma l’austriaco, a dispetto della giovane età, è stato attaccato all’avversario ed ha saputo sfruttare il passaggio a vuoto decisivo. Thiem si qualifica per i quarti di finale e continua la sua corsa nel torneo di Miami.
J. Monaco b. [29] F. Verdasco 6-3 6-3 (Carlo Carnevale)
Juan Monaco batte per la settima volta su 11 scontri diretti Fernando Verdasco, testa di serie n.29 del tabellone, in due set con il punteggio di 6-3 6-3 e approda inaspettatamente ai quarti di finale del torneo a Miami. Evidentemente l’aria della florida fa bene all’argentino che qui raggiunse la semifinale nel 2012.
Il primo set comincia come meglio non potrebbe per Pico che si ritrova subito avanti di un break senza troppi meriti. Verdasco si sveglia e inizia a martellare sia di diritto che di rovescio. Ma gli errori dell’iberico sono decisamente troppi rispetto a quelli dell’argentino, che strappa il servizio sul 5-3 e conquista così il parziale.
Nel secondo set Verdasco sembra deciso a rimontare e piazza subito il break. Addirittura il giocatore madrileno arriva ad avere una palla per salire 4-1. Da lì però si spegne la luce per lo spagnolo e Monaco ne approfitta per infilare una striscia di 4 giochi consecutivi e andare a servire per il match. Nonostante qualche patema il tennista 31enne nativo di Tandil, attualmente n. 46 del ranking ATP, chiude con merito l’incontro. Anche se deve ringraziare un Verdasco davvero sprecone. Ai quarti Monaco affronterà il ceco Tomas Berdych.

 

Risultati:

[8] T. Berdych vs [17] G. Monfils 6-3 3-2 rit.
[3] A. Murray b. [15] K. Anderson 6-4 3-6 6-3
[1] N. Djokovic b. A. Dolgopolov 6-7(3) 7-5 6-0
[22] J. Isner b. [5] M. Raonic 6-7(3) 7-6(6) 7-6(5)
[28] D. Thiem b. Mannarino 7-6(5) 4-6 7-5
J. Monaco [29] b. F. Verdasco 6-3 6-3
[6] D. Ferrer b. [12] G. Simon 7-6(5) 6-0
[4] K. Nishikori b. [18] D. Goffin 6-1 6-2

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