Federer pronto per gli US Open: "A New York spero di adottare la stessa tattica di Cincinnati"

Interviste

Federer pronto per gli US Open: “A New York spero di adottare la stessa tattica di Cincinnati”

Roger Federer è pronto per il suo esordio a Flushing Meadows contro Leonardo Mayer. La risposta in controbalzo? Inizia tutto con il servizio. Come si sente? Non c’è differenza tra qui e Wimbledon. Lo Slam di Serena? Più difficile sui tre set

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Roger Federer - US Open 2015
 

Lo abbiamo visto all’opera a Cincinnati, e con che risultati: settimo titolo in Ohio. Roger Federer inizierà la sua campagna agli US Open contro Leonardo Mayer, e chissà che anche a Flushing Meadows non abbia deciso di sperimentare la sorprendente risposta in controbalzo a togliere il tempo all’avversario. Per Federer la chiave di tutto sarà, nemmeno a dirlo, il servizio; con questo colpo sente di potersela giocare con tutti: “Tutto inizia con il servizio. Se riesci a tenere il tuo servizio, non voglio dire che puoi fare qualsiasi cosa in risposta, ma le chance sono a tuo favore. A Cincinnati avevo deciso di mantenere uno stile di gioco aggressivo, ero contento di andare avanti in quel modo e spero di poter adottare la stessa tattica a New York. La superficie è leggermente differente. Tuttavia, le condizioni mi permettono di poter provare a fare la stessa cosa, la palla va molto veloce anche qui”

Condizioni simili tra Cincinnati e New York, perché dunque non rivedere in azione quella risposta da ping-pong? “Mi è venuta fuori mentre mi stavo allenando. Dopo ho deciso di provarla nei match. Devi farlo senza che però il tuo avversario pensi che gli stai mancando di rispetto. Forse la proverò di nuovo, dipenderà molto da chi mi troverò contro e dalla situazione nel match”.

Federer a New York riuscì a vincere cinque titoli consecutivi, dal 2004 al 2008. L’anno scorso mancò la ghiottissima chance di giocare la finale contro Kei Nishikori, perdendo in tre set dal futuro vincitore del torneo, Marin Cilic. Dopo quel 2008, Federer non torna in finale agli US Open dal 2009: “Speravo che la mia striscia di successi allo Us Open fosse interminabile. Ovviamente non era possibile. È da tanto che vado in finale qui a New York, anche se ho disputato match molto lottati negli ultimi anni contro Djokovic e gli altri giocatori”.
Anche quest’anno però Federer ha raggiunto una finale Slam, a Wimbledon, il torneo che preferisce. Allora Federer si era detto più in forma che mai, cambia qualcosa ora che tornerà a New York? “Non mi sento per nulla differente rispetto a Wimbledon o al Roland Garros. Non c’è alcuna pressione aggiuntiva. Mi sono allenato molto in questi giorni, anche se non parliamo della stessa intensità che raggiungi giocando un match”.

Ma quest’anno gli US Open sono il torneo di Serena Williams, che potrebbe compiere l’impresa di vincere il Grande Slam: “Spero che Serena ci riesca – ha detto Roger – È interessante vedere se ci riuscirà, non succede molto spesso di avere un’opportunità del genere nella carriera. È successo a livello maschile, poche volte, alcuni ragazzi ne hanno vinti tre di fila, andavano per il quarto, ma non è mai capitato negli anni recenti. Sappiamo che lei ne ha vinti già quattro di fila, ma penso sia una cosa differente dal “Serena-Slam” in passato anche se nessuno ci è riuscito nell’era Open. Al meglio dei tre set è più uno scatto fino al traguardo, rispetto ai match al meglio dei cinque set dove senti di poter riprendere il tuo avversario. È più pericoloso sui 3 set, per questo deve rimanere concentrata fin dall’inizio.”

 

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