US Open interviste, Murray: "Non ho giocato bene nei tornei precedenti, ma ora sono in gran forma"

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US Open interviste, Murray: “Non ho giocato bene nei tornei precedenti, ma ora sono in gran forma”

US Open 2016, l’intervista pre-torneo ad Andy Murray

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Penso sia giusto dire che agli Indian Wells ed a Miami hai faticato un po’, e poi a Monte Carlo, Madrid c’è stato un clic. Cos’è successo? Cosa ti è scattato?
Beh, dopo gli Australian Open ci sono stati dei cambiamenti nella mia vita. Sono diventato padre per la prima volta, e sai, è la cosa più bella che mi sia mai capitata. Sono tornato in Coppa Davis contro il Giappone, ho giocato un match duro contro Nishikori e non ho giocato così bene durante gli Indian Wells e a Miami, e non ho nemmeno iniziato bene a Monte Carlo. C’è stato un match in cui non ho giocato bene contro Benoit Paire. Lui ha servito per il match nel terzo set ed io ho cercato di guadagnare un po’ d sicurezza per riprendere da lì. Ho vinto molti match da lì. Quando vinci, acquisti sicuramente più sicurezza.

Hai avuto due settimane grandiose a Rio e Cincinnati. Puoi dirci come ti senti fisicamente e cosa hai fatto da allora?
Mi sono preso due giorni di riposo, lunedì e martedì. Sono arrivato sabato notte da Cincinnati e lunedì e martedì mi sono riposato. Dopodiché mi sono allenato un po’, per abituarmi alle condizioni del posto, che ovviamente sono diverse. Anche le palle sono diverse. I campi sono abbastanza buoni qui. A Cincinnati ho giocato un sacco di match di notte, ed anche l’ultimo alle Olimpiadi. E, sai, le condizioni di giorno sono differenti, bisogna abituarsi. Si, è stato abbastanza facile. Non ho fatto nulla fuori dal campo come allenamento. Cerco di arrivare all’inizio del torneo il più fresco possibile.

Prima di tutto, congratulazioni per il tuo oro alle Olimpiadi. Mi chiedo se tu abbia pensato molto ai tuoi due maggiori rivali, che han dovuto sforzare il polso ferito: Novak Djokovic e Rafa Nadal.
Certo, sicuramente – l’infortunio al polso di Rafa lo ha lasciato fuori dal torneo in Francia e anche a Wimbledon. Novak ha saltato solo Cincinnati. Non so come si senta. Se giocherà questo torneo sicuramente si sentirà bene. Sai, a volte quando giochi molto, come fa Novak, il tuo corpo necessità di un po’ di riposo. Rafa è stato infortunato parecchie volte negli ultimi anni per diversi motivi. Ha avuto problemi al polso ed altri malanni fisici. Sono stati duri gli ultimi anni per lui.

Questo aumenta le probabilità che tu possa andare in finale e vincere?
Beh, non saprei. Onestamente, sono entrambi nella metà alta. Il fatto che abbiano problemi al polso non cambia le mie probabilità di arrivare in finale. Comunque non dovrei giocare contro di loro. Devo solo attendere e vedere cosa succederà. Credo che Rafa abbia sfoggiato la sua forma fisica a Rio, ha giocato molto ed ha vinto sia in doppio che in singolo. E Novak, certo, ha mancato Cincinnati, ma qualche settimana fa stava giocando in Canada. Sta giocando molti match. È come se si fosse ripreso totalmente, e lo vedremo non appena giocherà.

Stavi descrivendo alcuni degli infortuni di Rafa e Novak. Per alcuni anni i big four hanno dominato. Come descriveresti la loro situazione adesso e cosa pensi succederà nei prossimi mesi ed anni?
Non è la prima volta che mi si presenta una domanda simile. È già successo più volte negli ultimi anni. Roger sta avendo dei problemi fisici che prima non ha mai avuto. Ma credo sia normale. Stiamo arrivando tutti verso la fine della nostra carriera. Siamo stati tutti in cima alla top 10 mondiale: io, Novak, Roger e Rafa più di tutti. Sai, 15 anni per Nole, 16 anni per Roger, e probabilmente 13 per Rafa che ha giocato molti match. È normale che ci sia un po’ di usura per il corpo e che sorgano alcuni problemi. Ma credo che quando qualcuno è in ottima forma sia in grado di vincere. Ma ci sono infortuni e cose simili, e questo dà la possibilità ad altri ragazzi di vincere. Questo succederà nei prossimi anni, sicuramente, perché come ben sai, non sono eterno.

Credi di essere all’ultimo stadio della tua carriera?
Beh, ho 29 anni. Credo che se fossi fortunato potrei giocare a questi livelli ancora per tre, quattro anni massimo. Non è facile. Spero di poter giocare ancora così anche a 38 anni! Ma è piuttosto difficile. Credo che sia giusto pensare positivo e dare il meglio in ogni occasione. È diverso quando si è giovani e si ha la percezione di avere più tempo a disposizione. Voglio dare il meglio in ogni torneo che giocherò e cercherò di raggiungere i migliori risultati da qui ai prossimi anni.

Sei meticoloso sulla tua preparazione, meticoloso nel modo in cui costantemente metti alla prova il tuo corpo e lo potenzi. Alla luce dei problemi al polso di Rafa e Novak, e del tuo doppio rovescio, cerchi di potenziare i tuoi polsi al meglio?
Beh, ho avuto dei problemi al polso ad Amburgo quando avevo 20 anni. Credo accadde al mio compleanno. Da allora mi accerto di allenare sempre i miei polsi. E continuerò a farlo ogni giorno per i prossimi otto o nove anni, poiché ho già avuto questo problema da giovane.

Cosa intendi per “esercizio per rafforzare i polsi”?
Principalmente uso le bende elastiche, faccio alcuni esercizi con esse. Ed onestamente, vedo un sacco di giocatori farlo. Ma a volte gli infortuni capitano a prescindere. Puoi prevenire quanto vuoi, ma usando molto i propri polsi, gomiti, spalle in campo….

Ieri Kei Nishikori ha descritto al tua forza fisica e come tu avessi raggiunto la finale a Rio e a Cincinnati. Come se fossi Iron Man. Quanto tempo passi ad aumentare la tua forza fisica? Oltre a colpire la palla.
Prima di Rio e Cincinnati mi sono allenato a Maiorca per 10 giorni. Mi sono preso una pausa dopo Wimbledon. È stata dura passare da Rio a Cincinnati. Non mi sentivo al meglio. Ho vinto un paio di match veloci, e questo mi ha aiutato. Ma a Cincinnati ero stanco, ancora gasato dal fatto di essere arrivato in finale ma deluso dal fatto di aver perso. Per questo era importante riposare questa settimana, per far riposare il corpo, ed è altrettanto importante l’allenamento che si svolge fuori dal campo. È una cosa che ho imparato col tempo. Prima mi allenavo troppo e spesso non ascoltavo il mio corpo. Comunque, sono state settimane belle quelle di Rio e Cincinnati.

Hai detto che è stata una grande emozione diventare padre. Quanto ti ha cambiato questo evento, dentro e fuori dal campo?
Beh, il tennis non è più la cosa più importante della mia vita. Lo era quando ero giovane e non avevo una famiglia. Comunque avere questa nuova prospettiva mi aiuta, nell’evitare di mettermi troppo sotto pressione prima di un match.

Una domanda sul tetto. All’Arthur Ashe è arrivato il tetto. Credo fosse nel 2008, quando il brutto tempo ha avuto un impatto negativo su di te. Avevi la semifinale di domenica e Roger ha avuto un giorno di riposo in più rispetto a te. Cosa pensi del tetto?
Credo sia un’ottima cosa. Mi sono allenato sotto il tetto l’altro giorno. Si apre e si chiude molto rapidamente. Non dovrebbe causare molto ritardo. Per i giocatori è una bella cosa. Credo lo sia anche per la TV, i media e gli spettatori. Funziona, per tutti. E scommetto che quest’anno non pioverà! Tutti lo hanno chiesto negli anni scorsi, e spendere 500 milioni di dollari per un tetto quando poi non piove… vedremo cosa succederà.

Puoi parlarci di Rosol e gli altri match che hai odiato lo scorso anno? Tutto a posto ora?
Ho parlato con lui dopo il match. È andata bene. In seguito, sono successe alcune cose in campo. Ma ne abbiamo parlato alla fine. Mi sono trovato bene con lui, a parte quel giorno. È un ragazzo grande e forte, che batte bene e corre dei rischi.

Traduzione di Gilda Dota

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