ATP Finals: la brutta copia di Djokovic rimonta Thiem. Ma basterà per vincere il torneo?

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ATP Finals: la brutta copia di Djokovic rimonta Thiem. Ma basterà per vincere il torneo?

LONDRA – Brutta partita. Nole reagisce ad un primo set perso con tie-break infinito. L’austriaco crolla alla distanza. Djokovic lontano dalla forma migliore

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I profili degli 8 protagonisti

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Gruppo Lendl (1a giornata)

[2] N. Djokovic b. [8] D. Thiem 6-7(10) 6-0 6-2

Djokovic-Thiem

dal nostro inviato a Londra 

Un buon primo set non è sufficiente all’esordiente Dominic Thiem per avere ragione di un detronizzato Novak Djokovic, al primo match ufficiale dopo aver perso la prima posizione mondiale. Ceduto un primo set nel quale aveva comunque avuto un set point e conquistato due punti in più dell’avversario, il serbo ha approfittato del calo di tensione di Thiem ed ha poi portato a casa il match in relativa scioltezza.

All’ingresso nella O2 Arena si nota subito come la temperatura sia decisamente superiore rispetto a quella degli altri ambienti situati nella “pancia” dell’impianto, forse anche per le dieci rampe di scale che abbiamo dovuto salire per raggiungere il nostro posto nella piccionaia del quarto anello nella quale siamo stati confinati. Sì perché l’ascensore si è puntualmente guastato proprio appena prima dell’incontro inaugurale del torneo. Ma tant’è, la superficie che tutti i protagonisti hanno definito molto rapida ed riscaldamento dei 20.000 spettatori a creare l’”effetto Betlemme” si combinano per creare condizioni di gioco particolarmente veloci, che Djokovic cerca subito di sfruttare a suo favore prendendo piuttosto rapidamente la via della rete nei propri game di battuta. Thiem risponde dal canto suo tenendo la palla profonda e manovrando con il diritto da fondo, trovandosi però sovente in affanno negli scambi. L’austriaco però punge al servizio (subito 3 ace), con il quale annulla la prima palla break sull’1-2 e si salva dallo 0-30 due game più tardi, dopo che Djokovic aveva chiamato il fisioterapista al primo cambio di campo per farsi medicare una lieve escoriazione al pollice destro.

La transizione “defense-to-offense” di Djokovic non è mortifera come lo era all’inizio della stagione, ma comunque sempre sufficiente per consentire al serbo di portare a casa con agio i propri turni di battuta premendo con efficacia sul rovescio in back difensivo di Thiem che in più di un’occasione mostra qualche crepa. Tuttavia è proprio il giovane austriaco che arriva a palla-break all’undicesimo game, nonostante un primo punto perduto nel quale aveva avuto almeno un paio di occasioni di passare l’avversario, ma la chance gli scappa dalle corde con un diritto che si perde oltre il corridoio. Si arriva quindi ad uno dei tie-break più pazzi della stagione, durato 16 minuti e 22 punti, nel quale il servizio che lo aveva così ben sorretto nel corso del primo set abbandona Thiem proprio sul più bello: tre doppi falli, dopo che non ne aveva commesso nessuno nei primi sei turni di battuta, due dei quali gravissimi sul 6-3 in suo favore, con due set point consecutivi da chiudere sul suo servizio. Il ragazzo austriaco infatti si era issato sul 5-2 dopo aver conquistato il minibreak di vantaggio con un bellissimo passante in corsa di diritto lungolinea, ma aveva poi sprecato tutto impantanandosi al servizio. Arriva un quarto set point sull’7-6, ma lo spreca con un gratuito di diritto; un quinto sull’8-7 che questa volta Djokovic annulla bene. Arriva poi la volta del serbo di avere la palla del set: sull’8-9 Thiem lascia scorrere a rete una palla fuori di poco, sul 9-10 Djokovic serve una prima vincente. Ma è sul 10-10 che un diritto fuori del n.2 del mondo si rivela essere fatale, in quanto sul punto successivo Thiem lascia partire un violentissimo diritto lungolinea che sigilla il primo parziale, con Djokovic che indispettito tira una pallata sui tabelloni pubblicitari e viene ammonito per condotta antisportiva dall’arbitro Bernardes.

Dopo 68 minuti di primo set, il giovane Thiem tira un attimo fiato ed immediatamente quel gran campione di Novak gli salta al collo: è un 6-0 in 22 minuti, con il serbo che risponde decisamente meglio alla prima di Thiem, e che aggredisce con ancora maggior ferocia la seconda dell’avversario, sulla quale peraltro anche nel primo set aveva registrato un saldo positivo di 8 punti vinti contro i 7 persi.

Nel terzo e decisivo parziale Djokovic ha meno fretta di scappare in avanti, ma appare decisamente più a suo agio nelle situazioni difensive, costringendo Thiem a spingere oltre il consigliabile per fare il punto da fondocampo. Due errori di rovescio consecutivi di Thiem nel terzo game costruiscono la prima palla break per Djokovic, il quale è molto abile a convertirla subito sfruttando l’incertezza del suo avversario sul rovescio slice difensivo. Nel game seguente il serbo consolida il vantaggio rimontando da 15-30 con un servizio ed un diritto vincenti. Thiem non si dà per vinto, continua a martellare con la battuta, ma il suo tennis da fondo non fa più male come all’inizio del match e Djokovic sembra molto più a suo agio nello scambio, tanto che finisce quasi sempre per essere Thiem a sbagliare per primo, anche con il suo celebratissimo rovescio. Proprio tre gratuiti dalla parte sinistra al settimo game omaggiano il serbo del break della sicurezza, preludio alla fine del match pochi minuti più tardi dopo 2 ore e 2 minuti di battaglia.

Dopo il primo set ho perso un po’ di energia – ha dichiarato Thiem a caldo subito dopo il match – ed è necessario essere sempre al massimo per giocare contro un campione di questo calibro. Ma sono contento di essere qui davanti a questa splendida folla in questo torneo: anche se sono stanco, non vedo l’ora di giocare la mia prossima partita”.
Non è stato per nulla facile all’inizio – ha replicato un sollevato Djokovic – ha servito molto bene, ed il tie-break è stato molto interessante. Dopo mi sono un po’ sciolto, mi sono sentito più a mio agio in campo ed è andata bene”.

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