Wertheim torna sul caso Cilic:"La migliore soluzione possibile"

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Wertheim torna sul caso Cilic:”La migliore soluzione possibile”

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TENNIS- Dalle colonne di Sports Illustrated, il senior editor pone l’attenzione sulla spinosa vicenda che ha colpito Marin Cilic e ne trae spunto per parlare del doping ad ampio raggio.

Nella consueta Tennis Mailbag  di Jon Wertheim, columnist per Sports Illustrated, risaltano particolarmente le opinioni riguardanti la vicenda doping che ha visto protagonista il croato Marin Cilic, attualmente n°41 del ranking ATP, tornato in campo a Parigi (sconfitto 6-4 7-6 da Del Potro al secondo turno)dopo la commutazione della sentenza di condanna di settembre e la conseguente riduzione della squalifica a seguito della positività a uno stimolante, riscontrata al Master di Montecarlo lo scorso Maggio.

A chi gli fa notare che è deprecabile falsificare un infortunio al solo scopo di coprire un’indagine di questo tipo,il senior editor di SI risponde così:”Penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che nel tennis ci siano evidenti problemi per quanto riguarda i protocolli antidoping; i finanziamenti sono scarsi e molti test sono eseguiti fuori dalla competizione” e ancora “Empiricamente c’è un alto numero di ricorsi e questo è preoccupante;sono diversi i giocatori con ranking basso che vengono messi sotto la lente d’ingrandimento ma appena c’è un giocatore del calibro di Cilic che si vede privato di punti e montepremi,subito c’è un incessante susseguirsi di notizie in tutto il mondo incentrato solo su quel tennis bust”,lasciando intendere che si è voluto inizialmente evitare ogni tipo di gogna mediatica.

Poi però l’opinione si fa più particolareggiata e dopo aver consigliato di leggere attentamente il report completo sul caso , Wertheim prosegue: ” Indubbiamente non fa piacere sapere che chi ha parlato di lui a Wimbledon non ha detto la verità. La sua assenza è stata attribuita ad un infortunio al ginocchio,quando lui e il suo team sapevano che era palesemente falso. Silent ban forse. Questo è un brutto sguardo nel vuoto a maggior ragione nell’universo anti-doping ,ove la trasparenza è una parola d’ordine, l’onestà e la credibilità sono fondamentali ed è per questo che non si dovrebbe essere nel business del traffico di bugie”.

Stante la fosca visuale d’apertura, il columnist condivide appieno la decisione del tribunale di comminare al croato una squalifica provvisoria perché questo “ha creato una parvenza di senso di colpa”e lo ha costretto a rinunciare a enormi opportunità di guadagno “in quanto se avesse perso anche solo al primo turno di ogni torneo estivo cui era possibile partecipare ,avrebbe portato a casa almeno 100000 dollari”.

Ma se per molti questa non sembra essere la giusta soluzione,per Wertheim parrebbe essere, tra tante circostanze negative, solo la migliore possibile sia perché ”Cilic ha scontato il suo tempo,ha perso una fetta della sua carriera “e  sia perché se il croato avesse giocato Wimbledon regolarmente e avesse superato diversi turni contro i suoi avversari, costoro avrebbero potuto dire:”Sapevi che probabilmente saresti stato costretto a rinunciare alle tue vittorie e hai giocato comunque. Hai tolto il cibo dal mio tavolo, sei # $% &?*! ” Eloquente no ?

Andrea Pagnozzi

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