Tanti auguri alla Pennetta: a 32 anni una seconda giovinezza

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Tanti auguri alla Pennetta: a 32 anni una seconda giovinezza

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TENNIS – Flavia Pennetta compie oggi 32 anni. Vogliamo augurarle buon compleanno ricordando le partite più belle e più significative della sua carriera, con le ultime disputate agli Us Open 2013 e agli Australian Open di quest’anno che ne hanno segnato una seconda giovinezza.

E’ stata la prima italiana di sempre a entrare in top-10. Le supposte gelosie con Francesca Schiavone, capace poi di vincere il Roland Garros e raggiungere la finale l’anno successivo, hanno occupato pagine e pensieri di molti. Anche se insieme hanno firmato imprese e regalato emozioni in Fed Cup. A New York, nel 2011, ha forse mancato l’occasione Slam della vita, quando si giocò un posto in semifinale con Angelique Kerber, allora ancora distante dai livelli odierni.

Sono seguiti gli infortuni, da ultimo il problema al polso che l’ha costretta a un lungo periodo d’inattività, finito solo la scorsa settimana a Bogotà. Nella vittoria come nella sconfitta, non ha mai perso la disponibilità verso i giornalisti, di raccontare e di raccontarsi. Ci auguriamo che questo nuovo inizio sia per lei (e di conseguenza per noi) ricco di soddisfazioni. E vogliamo augurare buon compleanno a Flavia Pennetta. Lo facciamo ricordando le partite più belle e più significative della sua carriera.

FED CUP 2009
Flavia Pennetta porta all’Italia il primo punto, dopo 2 ore e 43 minuti di gioco, in cui ha perso il primo set con un festival dell’errore, un secondo set vinto al tie-break di pura grinta, dove prima spreca 2 set point, poi perde  completamente la testa e si prende un warning (per sua fortuna solo un warning) per aver fatto segno all’arbitro che aveva paura, la Mauresmo le fa il regalo anticipato per il prossimo Natale e sul match point a suo favore fa doppio fallo. Nel terzo set prima va sotto 4 a 1 e poi infila 5 game di seguito. (…)
Dalla panchina Barazzutti si sgola è tutto un “FORZA! ANDIAMO!”. I tifosi francesi tirano fuori le sciarpe e continuano ad incitare la Mauresmo, che fisicamente sta bene e riesce a tenere gli scambi lunghi. Anzi li vince quasi tutti lei.(…)
Sul tie-break Flavia si trova a condurre 5 punti a 1. (…)Con due set point (6-4), caspita, vuoi che non chiude il set? Infatti non lo chiude e anzi la Mauresmo fa 3 punti di seguito. L’ultimo un rovescio lungo linea che Flavia vede sulla linea, ma non l’arbitro. Flavia non ci crede, si mette le mani fra i capelli, Si appoggia alla parete di fondo poi qualcosa le scatta nella testa o come dirà lei “Mi si e’ chiusa la tapparella “. Va verso l’arbitro , Barazzuti le dice si stare calma, lei non sente nessuno, li lamenta con l’arbitro le dice “Hai paura” e con la mano fa il segno classico italiano del aver ‘fifa’. E poi manda a quel paese l’arbitro mostrando il dito. L’arbitro chiama immediatamente il supervisor e per un momento si teme il peggio, un punto di penalità che darebbe il match alla Mauresmo o peggio ancora una squalifica immediata. Invece, il supervisor decide di dare solo il warning (su questa decisione si scateneranno più tardi le ire della squadra francese, ed il capitano Escudé esprimerà giudizi pesanti sulla Pennetta e sugli italiani in genere, rei di un comportmento oltre il limite del regolamento).(…)Dopo 2 ore e mezza strappa per due volte il servizio alla Mauresmo e passa a condurre 5 a 4. Oramai è un treno in corsa, mentre la Mauresmo non riesce a scuotersi. Il padre di Flavia ha ripreso colore e fiato. Incita la figlia, Barazzutti scatta in piedi ed incita a tutta voce.La Pennetta oramai, passato il peggio, tiene il servizio con sicurezza e le basta il primo match point per azzittire i tifosi francesi e dare all’Italia il primo punto. (Angelica)
Il commento di Ubaldo su La Nazione
“Noi tenniste? Siamo tutte delle…bestie!” Flavia Pennetta, 27 anni il prossimo 25 febbraio, è un tipo così, semplice, spontanea, spiritosa, autoironica, per nulla montata. Sa di essere carina, per Bacco, ma non se la tira. Eppure potrebbe farlo (…) Nessuna italiana è mai stata top-ten. Silvia Farina il 20 maggio 2002 e Francesca Schiavone il 30 gennaio 2006 sono state n.11, come lei. Che rabbia. Lei sarebbe oggi top-ten se la morte del suo grande amico Federico Luzzi non l’avesse sconvolta al punto da farle rinunciare all’ultimo torneo della stagione scorsa per essere meritoriamente presente al funerale di “Fede” (“Tengo la sua foto nel portafogli, era bellissimo!”). (…)
Ex promessa sposa di Carlos Moya ha sofferto moltissimo per il suo abbandono (e perso 13 volte al primo turno nel 2007: “Non avrei battuto neanche mia nonna in quelle condizioni!”). Ma ora Flavia è un’altra. Ha molta più fiducia in se stessa.

PALERMO 2009
Di questi tempi non sembrano preoccuparla più di tanto i derby con le sue amiche e colleghe di Fed Cup visto che Flavia Pennetta tra ieri e oggi ha lasciato appena 5 giochi alle sue avversarie. In semifinale la Garbin e in finale Sara Errani, entrambe travolte rispettivamente 6-1,6-1 e 6-1,6-2 dal gioco solido e fiducioso della brindisina. (…)Sul 3-1 Pennetta , nel game più lungo e combattuto della partita, Errani ha avuto la possibilità di rimanere aggrappata al set ma non è riuscita a sfruttare nessuna delle 6 palle break a disposizione. (Cecamore)
LOS ANGELES 2009

QF – Pennetta b. Zvonareva
La Pennetta conferma l’ottimo momento di forma e vola in semifinale a Los Angeles battendo in due set la Zvonareva (6-4 6-2 in poco più di un’ora). Era un risultato ipotizzabile, visti i differenti stati di forma delle due, ma la russa è sempre una top ten da battere. Un dato emerge su tutti, il servizio: Flavia ha ottenuto il 76% dei punti con la prima di servizio (facendo peraltro tre ace e zero doppi falli) e ha salvato 6 palle break su 7, mentre ne ha messe a segno 4 su 6. Match con poca storia (Costarella)

SF – Pennetta b. Sharapova

L’ex numero 1 mondiale Maria Sharapova, ormai scesa al 61 posto, un po’ meno di tre mesi dopo il suo ritorno alla competizione, era soltanto ad un match dalla prima finale in 16 mesi.(…)
Dal canto suo Flavia arrivava in piena fiducia, avendo battuto con Zvonareva la sua decima top 10, e con una serie positiva di 9 partite.(…)Sul 4-2, Flavia prende l’iniziativa, dà pochi angoli alla russa e con due bei rovesci vincenti le strappa nuovamente il servizio . Maria accusa il colpo, ha fretta, inaugura il gioco successivo con tre errori consecutivi e chiede invano l’aiuto del falco.
Flavia si aggiudica il primo set per 6-2 in 32 minuti.
Il secondo set non potrebbe iniziare meglio per lei: la Sharapova cede il servizio compiendo diversi errori, tra cui il primo doppio fallo del set. Non si muove bene, alterna vincenti ad errori grossolani, è abbastanza passiva, tanto che ad un certo punto si urla perfino “Hit the ball!”(…)La tensione è palpabile, il gioco, francamente, brutto. Gli errori si susseguono e Flavia riesce, dopo aver salvato due palle break, a conquistare il game più lungo dell’intero incontro alla terza occasione utile, su un errore di Maria.
La Sharapova tenta allora il tutto per tutto, commette moltissimi errori (alla fine saranno oltre 60!!) e sotto lo sguardo ormai furioso di papà Yuri cede gli ultimi due servizi.
Così, dopo più di 2 ore, con il punteggio di 6-2, 4-6, 6-3, Flavia batte Maria Sharapova e conquista l’accesso alla finale del torneo di Los Angeles per la seconda volta consecutiva, cosa che in passato è riuscita soltanto a Lindsay Davenport. (Filippella)
Il commento di Ubaldo
Fosse che fosse la volta buona? L’ultima volta che un tennista italiano, uomo e donna, è stato top ten, risale a 31 anni fa, 1978: Corrado Barazzutti chiuse l’anno da numero 10. Ora Flavia Pennetta, già n.11 il 9 febbraio scorso, vorrebbe cancellare l’imbarazzante gap.
L’impresa della tennista brindisina, che ha così disputato la sua finale n.17 _ ne aveva vinte 9 e perse 7 _ ricorda quella di Francesca Schiavone a Mosca nel 2005, quando la milanese dominò Mauresmo, Kuznetsova e Dementieva prima di perdere in finale da Mary Pierce.

F – Pennetta b. Stosur
Battendo 6-4,6-3 in un’ora e 23 minuti l’australiana Samantha Stosur, n.19 del mondo, Flavia Pennetta ha vinto a Los Angeles il torneo più importante della sua carriera ma soprattutto il più importante torneo mai vinto da una tennista italiana. (…)
La Pennetta merita probabilmente di essere considerata già oggi la tennista italiana più vincente di tutti i tempi. E ciò anche se Sandra Cecchini di tornei ne aveva vinti 12. (…)
Nella finale con la Stosur non c’è stata troppa partita. Troppo superiore Flavia nel palleggio, nel ritmo. Ogni volta che lo scambio si prolungava il punto era della Penna. La Stosur prendeva rischi, cercava di accorciare lo scambio, ma si scomponeva vistosamente. (…)
Flavia ha conquistato il break che ha deciso il primo set nel settimo game, con la complicità di Samantha, rea di ben due doppi falli. (Vinto) il primo 6-4 in poco più di mezzora, Flavia sul proprio servizio non ha concesso palle break altro che sul 3-2 per lei, poco dopo aver sciupato sul 3-1 e 030 sul servizio della Stosur, l’opportunità di conquistare un doppio break che l’avrebbe messa al riparo da qualunque sorpresa.
Per fortuna Flavia, che pure aveva avuto la palla del 4-2 dopo aver annullato due palle break, non si è innervosita e anzi subito sul 3 pari ha fatto l’immediato contro break. Poi ha tenuto il servizio garantendosi di poter servire sull’eventuale 5-4, ma non c’è stato bisogno di correre neppure quel rischio perché sul 5-3 servizio Stosur è risalita da 30-15 a 30 pari, poi a 30-40 e già sul primo matchpoint ha giocato un solidissimo scambio di dritti chiudendo conquistando il punto decisivo con un dritto in contropiede.

Il commento di Rino
La Pennetta ha vinto un torneo dove c’erano 9 delle prime 15 giocatrici del mondo (Flavia era appunto la nona). Il successo della Pennetta a mio parere costituisce, per qualità e continuità, la migliore prestazione assoluta di una giocatrice italiana. Impossibile fare paragoni con il passato ma tecnicamente la vittoria della Pennetta vale probabilmente di più della semifinale raggiunta da Silvana Lazzarino al Roland Garros nel 1954 e dei quarti di finale conquistati da Silvia Farina, da Raffaella Reggi, da Sandra Cecchini, da Rita Grande, da Adriana Serra Zanetti, da Laura Golarsa, da Francesca Schiavone, per non parlare di Lucia Valerio, in qualche torneo del Grande Slam.
CINCINNATI 2009

QF – Pennetta b. Venus Williams
E’ bello vedere finalmente una tennista italiana giocare ad armi pari con le prime tenniste del mondo, battere in questo 2009 cinque top-ten e 11 in carriera, sconfiggere per la quarta volta Venus Williams in sette duelli. E Venus è n.3 delle classifiche mondiali, una che ha vinto cinque volte Wimbledon.
Flavia ha interpretato il match con coraggio, senza paura, e perfino quando ha mancato 3 pallebreak per il 5-3 _ soprattutto la terza con una risposta sbagliata su una seconda alta e debole di Venus _ non si è disunita come le sarebbe successo un paio d’anni fa.
E’ sicuramente maturata come testa oltre che migliorata tecnicamente, nella battuta (sia la prima sia la seconda), nel dritto, negli spostamenti, nell’aggressività. Quindi nella personalità.(…)
Il tuo tennis è ormai da top-ten, qualunque cosa accada. (Scanagatta)
L’opinione di Rino
Sembra che l’eventuale e sempre più possibile ingresso di Flavia Pennetta tra le prime dieci giocatrici del mondo costituisca il traguardo più importante per il nostro tennis. In realtà si tratta di una convenzione statistica che ha valore solo perché da quando il computer si è occupato del tennis femminile (1975) nessuna italiana aveva raggiunto questa classifica.
Lascio volentieri ai ragionieri fare i calcoli (…). A mio parere è stata una prestazione di grande valore tecnico ed agonistico, a mia memoria la migliore partita giocata da una tennista italiana dopo quella che nel 1990 Linda Ferrando ha giocato a Flushing Meadows battendo Monica Seles. La differenza è che quella fu una prova isolata, Pennetta invece aveva già battuto Venus Williams e confermandosi a questo livello ha davvero dimostrato di avere compiuto un importante salto di qualità che a questo punto non ha nemmeno bisogno del conforto del computer.
L’ingresso in top-10 diventa ufficiale
L’Italia della racchetta ha finalmente in Flavia Pennetta la sua prima top-ten della storia, la n.10 del mondo, 31 anni dopo Corrado Barazzutti (salito fino a n.7 nel ‘78) e 33 anni dopo Adriano Panatta (n.4 nel ’76). La tennista di Brindisi, battuta alla grande Venus Williams negli ottavi 7-6,6-4, si è confermata cogliendo la vittoria n.15 consecutiva (su Daniela Hantuchova) 6-3,6-3 in un’ora e 17 minuti.(…)
Non ha giocato benissimo la “nostra”, è probabilmente un po’ stanca, eppure ha vinto in due set. Segno di grande crescita tecnica e di maturità.(…)
Flavia ha condotto subito 2-0 il primo set, 3-1,4-2,5-3 conquistando un secondo break al nono game dopo quello conquistato nel primissimo. Nel secondo set invece Flavia si è un po’ contratta: sotto 2-0 ha fortunatamente annullato due pallbreak per lo 0-3 e conquistato invece 4 games di fila.
Poi lo stress finale, la grande paura, La grande vittoria.  (Scanagatta)

US OPEN 2009
Pennetta b. Zvonareva
Anni e anni di…mai una gioia. E ora invece una grande, grandissima gioia. Di quelle provate per anni da altri colleghi, quando erano i loro giocatori, le loro tenniste, a rimontare match rocamboleschi.
Il modo in cui Flavia Pennetta ha battuto Vera Zvonareva, annullando sei matchpoint nel secondo set, quattro sul 5-6 e proprio servizio _ un game di 18 punti durato 11 minuti _ e altri due nel tiebreak nel quale era stata avanti 3-1, ma indietro 5-3 e 6-4, è stato fantastico.
Cinque matchpoints infatti li ha annullati giocando all’attacco, aggredendo palla dopo palla e quasi sempre dopo scambi di otto,dieci palleggi ad un ritmo e un’intensità pazzeschi. (…)
(Sul 6-5 30-40) è cominciata la saga dei sei matchpoint (“Qualche partita annullando i matchpoint l’avevo già giocata, ne ho anche perse….ma sei no” ha detto Flavia, ascoltate l’audio e il video che in esclusiva abbiamo registrato subito dopo la partita). (…) Soltanto un matchpoint, non sono più nemmeno sicuro quale, è stato un mezzo regalo della Zvonareva. Gli altri cinque punti se li è giocati tutti alla grande dimostrando straordinario coraggio e grande personalità Flavia.
Ma anche Panatta ha vinto gli Internazionali d’Italia annullando undici matchpoints al primo turno a Kim Warwick, di cui dieci sul suo servizio!(…) Sono passati 33 anni da allora. E ne sono passati 31 da quando Panatta qui a Flushnig Meadows, nel primo anno post Forest Hills, sfiorò la clamorosa affermazione contro Jimmy Connors. (…)Grazie Flavia della gioia che ci hai dato, Grazie, mille volte grazie. Sei stata formidabile. E come sempre sei stata splendida anche fuori dal campo. (Scanagatta)

L’intervista a fine match

Il commento di Rino
Finalmente una gioia, e molto grande perché vittorie come quella ottenuta l’altra sera da Flavia Pennetta sulla russa Vera Zvonareva ci compensano per tante delusioni patite da queste parti da quando, nel 1990, Linda Ferrando ha sconfitto, giocando serve-and-volley, Monica Seles.
I match point sono il confine tra una cocente sconfitta ed una esaltante vittoria e normalmente comportano una buona dose di fortuna ma in questo caso particolare è giusto ricordare che solo uno di quei sei punti (quattro sul 6 a 5 Zvonareva ed altri due, consecutivi, nel tie-break del secondo set) è stato una concessione della Zvonareva, gli altri cinque Flavia li ha conquistati con altrettanti colpi vincenti al termine di scambi durissimi.

MARBELLA 2010
Aveva i favori del pronostico, Flavia Pennetta, in questa sua seconda finale dell’anno (in carriera era la 19esima, nuovo record italiano: superata la Ceccarini a 18) dopo quella giocata ad Auckland. E proprio in Nuova Zelanda _ quando non aveva sponsor ma giocava con indosso una maglietta viola _ si era disputato uno dei due precedenti con la sua avversaria di oggi, la spagnola Carla Suarez Navarro (…)
Il primo set viene praticamente dominato dalla brindisina. Pennetta mette in mostra un gioco non stratosferico ma abbastanza solido da permetterle di portare a casa la frazione con il punteggio di 62. (…) Carla torna in campo decisamente più propositiva e riesce così a portarsi avanti di un break. Pennetta però si rifà subito sotto e recupera immediatamente dopo. (…) Il punteggio segue poi i servizi fino al 5-4 a favore della spagnola e servizio Pennetta che si lascia però sfuggire il set. 6-4 per Suarez Navarro.
Sul 3-3 l’azzurra strappa nuovamente il servizio all’avversaria, conferma questa volta il break salendo 5-3 e chiude al secondo match point la partita.(…)
A fine partita Flavia ha risposto da un sms di Ubaldo con un eloquente “E’ stata davvero una bella partita”. L’azzurra ha poi dichiarato che a farla vincere è stata la maggiore determinazione e precisione rispetto alla sua avversaria nei momenti decisivi.  ” Sono partita bene, ma poi nel finale del secondo set ho accusato un po’ di stanchezza. Avrei potuto vincere in due set, ma ho dovuto ricominciare tutto da capo nel terzo. Carla  avrà in futuro molte chance di vincere questo torneo. Ma io tornerò anche il prossimo anno…” (Cecamore)

FED CUP 2010
Flavia non perdona e ci porta in finale sconfiggendo la Kvitova (schierata in campo da capitano Petr Pala al posto della numero 1 Safarova “umiliata” ieri dalla nostra Schiavone) in due set con qualche brivido solo nel primo parziale. (…)
La prima nota positiva arriva dal bel sole che riscalda l’atmosfera del Foro, la seconda dal pubblico che le bianche tribune del Pietrangeli fanno fatica a contenere.(…)Sembra tutto facile ed arriva il primo set point dopo appena 29 minuti, annullato con una riga ma grazie ad un bel dritto arriva anche il secondo ma viene di nuovo annullato e per la nostra giocatrice arriva, inaspettatamente, un brutto passaggio a vuoto. (…) Si arriva cosi addirittura sul 5 pari e qui, finalmente, Flavia mette dentro un ace che le permette di aggiudicarsi il game, la Kvitova reagisce e si arriva al tie-break.(…) Dopo 52 minuti di gioco e grazie al doppio fallo della ceca si chiude il primo parziale per 76. Il secondo si apre con la Pennetta che conquista subito il break e poi vola via in fino 4 a 1 con un altro break intanto sugli spalti per passare il tempo s’improvvisano balletti, poi sul 5 a 1 iniziano a sentirsi i primi canti di gioia con gli “aleee oh oh” di stampo calcistico. Flavia va cosi al servizio sul 52 e con uno splendido rovescio si procura il primo match point e lo trasforma con un ace centrale(…). A noi non resta altro che unirci al messaggio apparso sugli spalti su un simpatico striscione con la scritta “care ragazze tanto di cappello”. (Flavi)

AO 2011 – IL PRIMO SLAM IN DOPPIO
MELBOURNE _ Non mi era successo da tempo di seguire un doppio femminile dalla prima palla all’ultima. L’ho fatto oggi, e con grande soddisfazione alla fine, grazie alla presenza di Flavia Pennetta nella finale che ha appena vinto in coppia con Gisela Dulko contro Vika Azarenka e Maria Kirilenko.
Dulko e Pennetta (…) lo scorso anno avevano vinto 7 tornei fra cui la Masters Cup di Doha chiudendo l’anno a n.1 del mondo. L’argentina (…) intercetta, chi cambia le situazioni trasformando una fase difensiva in una offensiva (…) prova ad aprire gli angoli con dei cross stretti di dritto per poi consentire a Flavia un intervento a rete o un passante al centro di una coppia intanto apertasi.I doppi si vincono sempre in due. Ma se il duo italo argentino oggi può festeggiare il primo Slam della carriera _ e per l’Italia ad oggi c’era riuscita soltanto Mara Santangelo quando con la Molik aveva vinto il Roland Garros nel 2006, mentre Gisela comincia ora a seguire le orme della plurivittoriosa Paola Suarez (in coppia con la spagnola Virginia Ruano Pascual) _ lo si deve soprattutto alla Dulko per quanto riguarda il secondo set.
Nel terzo invece (…) ha finalmente cominciato a giocare bene anche Flavia, decisiva nel conquistare ancora un break alla Azarenka nel terzo game, anche se la volee conclusiva vincente è stata un mezzo miracolo di Gisela. Va detto che se la coppia Azarenka-Kirilenko è affondata la colpa è all’80 per cento dell’Azarenka che è letteralmente naufragata. Alla fine della conferenza stampa ho chiesto a Flavia: “adesso ti aspetti un bel premio dalla Fit?” e lei di rimando: “perché no. Se me lo danno lo prendo…”- magari un 100.000€? – e lei: “mi basterebbe una bella macchina…” – Io: “Ma ti hanno regalato già altre macchine” – “Si ma stavolta vorrei una Porsche” – scherza – “ma una di quelle antiche, belle, da collezione” – “beh Flavia, spero che almeno un giorno mi darai un passaggio”. (Scanagatta)

Il racconto di Enrico Riva

US OPEN 2011

Pennetta b. Sharapova
A Flavia Pennetta piace proprio l’Arthur Ashe. (…) Oggi aveva un’altra russa, non ha dovuto salvare match point, ma la vittoria è comunque bellissima, sebbene Maria Sharapova l’avesse già battuta, nell’ultimo confronto diretto poi (semifinale di Los Angeles 2009); ma di certo non è entrata in campo favorita.
La nostra ha invece dato vita ad una grande prestazione, comandando spesso gli scambi, costringendo la Sharapova a tantissimi errori (60 gratuiti a fine match), a farla giocare sul dritto anziché sull’amatissimo rovescio, non indietreggiando minimamente nel braccio di ferro da fondocampo. Come ha poi detto davanti ai microfoni, è stata una vittoria di cervello ma soprattutto di cuore.(…) Come confermato poi dalla stessa Flavia, sia lei che la Sharapova sono più brave a rispondere che a servire e il risultato non poteva che essere una marea di break (nel match sono stati 13 su 28 game giocati). (…) Sul primo match point, Flavia ha risposto vincente quel rovescio lungolinea che nel secondo gioco aveva per due volte sbagliato.
È il punto della vittoria, “una delle mie dieci vittorie più belle in carriera”.

Il commento di Ubaldo

Pennetta b. Peng
NEW YORK _ Che guerriere ragazzi! Davvero straordinarie.
Flavia Pennetta ha risposto al matchpoint annullato ieri da Francesca Schiavone alla sudafricana Scheepers, annullando oggi 4 setpoints consecutivi che valevano come altrettanti matchpoint nel tiebreak che Shuai Peng ha condotto 5 a 0 e poi 6 punti a 2.
Flavia era infatti in piena crisi fisica. Non avrebbe avuto la benchè minima chance di vincere il terzo set contro la cinese che l’aveva fatta correre per due ore e mezzo giocando sempre d’anticipo, mai retrocedendo dalla riga di fondo.
Sul 6-4, 6-5 e 30 a 0 per la brindisina, dunque a due punti da una vittoria che era apparsa già improbabile quando stava perdendo 5-3, Flavia aveva vomitato l’anima, come Pete Sampras contro Alex Corretja su quello stesso campo, l’Armstrong Stadium nel quarto di finale del ’96. (…)
Ma quando Flavia ha perso quel game sul 6-5 per lei dopo aver mancato un matchpoint sul 40-30 con un rovescio uscito in corridoio, e con l’arbitra croata Tamara Vrhovec che l’aveva clamorosamente e incredibilmente ammonita per “time violation” sul 30 a 0 mentre Flavia vomitava _ roba da matti! (…)
Si trascinava per il campo, non riusciva nemmeno a giocarsi i punti, 5-0 in un battibaleno per la cinese quadrumane che mostrava il pugnetto, poi 6-2 e lì però è successo quel che non ti saresti mai aspettato: una risposta di dritto vincente di Flavia ha annullato il primo setpoint, poi un servizio vincente di Flavia sul 3-6, un rovescio out regalo della Peng sul 4-6, un passante incrociato ma steccato di Flavia per raggiungere il 6 pari con Flavia che trovava la forza per alzare il braccio in segno di scusa, mentre il pubblico semi-impazzito era tutto schierato per l’italiana.
Flavia è poi salita sul 7-6 e al secondo matchpoint a seguito di un dritto sbagliato dalla Peng, che aveva chiaramente perso tutta la residua lucidità. Al punto che sul matchpoint dopo aver dominato lo scambio la cinese si è buttata in avanti per giocare un’improbabile volee smorzata (con la Pennetta lontanissima), ma dimostrando ancora una volta di avere un pessimo tocco. Un miracolo! (Scanagatta)

US OPEN 2013

Pennetta b. Errani
Una Flavia Pennetta in questo spolvero non la si vedeva più da almeno due anni. Sette aces e nemmeno un doppio fallo, con un ace giocato anche di “seconda”, dicono che Flavia ha giocato questo derby come meglio non poteva.
Par giusto sottolineare anche che invece Sara Errani, che nei giorni scorsi aveva detto di sentire molta più pressione sulle spalle che soddisfazione per essere la prima italiana di sempre a scendere in campo cone testa di serie n.4 in uno Slam (uomini compresi), non ha davvero giocato all’altezza delle sue possibilità
Man mano che le cose si sono messe bene per Flavia e malissimo per lei, incapace di tenere il servizio nei primi 3 turni di battuta (il primo perso a 13 in apertura di match, il secondo a 15 e soprattutto il terzo perso dopo essere stata avanti 40-30 con la palla del 2 pari che avrebbe potuto rimetterla in corsa) Sara si è visibilmente contratta, innervosita, ha commesso l’errore tattico di insistere negli scambi sulla diagonale del rovescio dai quali usciva molto meglio Flavia e la sua situazione è piano piano prima scivolata fino a precipitare: 1-3,1-5.  Lì Sara ha salvato un setpoint sul quale Flavia aveva giocato una risposta con il drop-shot (colpo che si può tentare soltanto se una serve pianissimo) sul quale però la Errani è arrivata troppo bene per poter sbagliare.
Nel secondo set dopo due games vinti entrambi a zero da chi serviva _ una rarità! _ Flavia ha salvato una pallabreak con l’ace n.5 tirato a 108 miglia orarie (173,772 km orari) e poi chiuso il game dopo un grande scambio concluso con un gran corpo a corpo sottorete e un suo smash finale. Lì il match avrebbe ancora potuto girare, se Sara fosse riuscita a salire 2-1.
Il contraccolpo per non esserci riuscita è stato fatale: Sara ha perso due turni di servizio consecutivi a 0 senza riuscire ad approfittare del 15-40 (due pallebreak consecutive) quando era indietro 3-1.
Alla fine mentre Flavia non sbagliava nulla Sara, sempre più confusa e frastornata, sbagliava di tutto, rovesci semplici, dritti banali. Flavia ha infilato così una serie di 9 punti consecutivi per salire al triplo matchpoint. Il secondo è stato quello buono. 6-3,6-1 in 1 h e 11 m. Un punteggio inatteso, abbastanza imprevedibile, seguito dalla stretta di mano, per una Sara che salvo un grido di rabbia repressa non era riuscita a caricarsi come fa di solito. La conclusione ha visto le due ragazze avvicinarsi alla rete per un abbraccio e un reciproco bacino sulle guance. Un riflesso incondizionato di quanto era successo alla fine degli ultimi duelli fra Errani e Vinci? (Scanagatta)

Pennetta b. Kuznetsova
Ci aveva perso 5 volte su 5 con la Kuznetsova, oggi n.29 e qui una volta campionessa dell’US Open 2004 (oltre che del Roland Garros 2009), ma stavolta Flavia Pennetta l’ha battuta giocando davvero alla grande, 7-5 6-1 in 1 ora e 23 minuti e per arrivare agli ottavi dovrà battere un’avversaria, la Halep, invece già battuta sia a Marbella 6-4 7-6 nel 2010 sia a Bastaad quest’anno 4-6 7-5 2-0  e ritiro della ventuneene rumena oggi classificata al 21mo posto Wta.
Serve davvero bene e contro una tennista che aggredisce le battute altrui con grandi risposte è riuscita a tenere sempre il servizio tranne che in una sola occasione, quando ormai aveva la partita in tasca, sul 7-5,5-0.
Nel primo set la Kuz che aveva cominciato a servire per prima è stata sempre avanti, anche se sul 2 pari la “Penna” ha avuto la pallabreak. Poi tutto è andato con i servizi fino al 5 pari quando c’è stato un game di 14 punti dopo il 40-15 iniziale per la Kuz. Scambi anche furibondi, con la Kuz che giocava colpi pesanti e la Penna che non arretrava. Di rovescio Flavia non ha sbagliato una palla, ma come detto anche di dritto è stata bravissima. I punti che ha perso sono quasi sempre stati conquistati dalla Kuz. Ma Flavia ha dimostrato anche una condizione atletica assolutamente sorprendente, se si pensa a quel che si diceva mesi fa. Arrivava sulle palle corte con una souplesse incredibile, staccava una mano dalla presa abitualmente bimane, giocava di rovescio lungolinea rasoiate con il taglio sotto la palla assolutamente mirabili. Chapeau.
Il game più difficile, e forse decisivo per stroncare le velleità della Kuz era però, vinto il primo set in 48 minuti nonostante uno 0-15 evitabile sul 6-5 e servizio, il secondo del secondo set, dopo il break alla Kuz a zero (favorito da un doppio fallo di abbrivio della russa cresciuta in Spagna). 18 punti con 4 pallebreak per la russa, annullate con bel coraggio (altra prerogativa che non è sempre stata sua: Flavia ha giocato grandi partite, ma talvolta anche con il freno tirato, ne ha recuperate altre quando la situazione era semi-disperata – i famosi sei matchpoint con la Zvonareva qui all’US Open ). Un dritto vicncente, un servizio a 107 miglia orarie..ma ancora più brava a tenere di testa quando avendo sbagliato un rigore sulla pallagame del 2-0 _ un dritto sopra la rete tirato lungo a campo aperto _ non si è disunita, ha annullato la quarta pallebreak con un altro bel servizio e poi ha portato a casa il game che ha “spezzato” in due il cuor fragile della muscolosissima amazzone russa. In 16 punti la Kuznetsova ne ha fatti 2. Ha perso un servizio a 15 e un altro a 0, mentre Flavia nel mezzo ha tenuto il servizio sul 3-0 a 15. Sul 5-0 per Flavia, come detto, la Penna si è concessa qualche seconda palla più timida, “ho messo il sedere un po’ più indietro…” e la Kuz l’ha aggredita con i colpi della disperazione. Poi la fine, con al Kuz che faceva registrare 35 errori gratuiti contro i 13 di una Flavia quasi perfetta. Flavia ha vinto 44 punti su 79 scambi da fondo secondo stats a mio avviso discutibili perché soggettive. Per me ne ha vinti più del 56%. (Scanagatta)

Pennetta b. Halep
Il primo set è un monologo dell’azzurra, sicura e concentrata, contro una Halep che mal sopporta le palle alte ed arrotate di Flavia e che finisce spesso e volentieri per sbagliare, soprattutto con un diritto sovente giocato troppo a fil di rete. La Pennetta non concede più di un punto per ogni turno di battuta, e gestisce magistralmente la palla corta di rovescio, arma letale ogni volta che viene utilizzata. Bastano 28 minuti per confezionare il 6-2 che porta la pugliese ad un set dalla finale, per la disperazione dei tifosi rumeni seduti a pochi passi da noi.
La consistenza della Pennetta al servizio comincia ad affievolirsi, così come la regolarità da fondo campo. La Halep infatti sbaglia molto meno, ed anche sulle palle corte riesce a trovare soluzioni vincenti pur rifiutandosi di staccare una mano sul rovescio. Sull’1-1 la brindisina si salva da 15-40 chiudendo a rete una bella volée e costringendo la rumena ad un errore gratuito, ma è abbastanza evidente che il vento è cambiato: il vestitino rosso di Flavia è ormai madido di sudore ed il suo volto appare sempre più provato dalle continue rincorse cui la costringe l’avversaria. Annullata un’altra palla break due game più tardi, trova poi uno slancio che potrebbe essere quello vincente, inventandosi un altro drop shot vincente ed una deliziosa controsmorzata incrociata di rovescio per poi concretizzare la terza palla break su tre avute a disposizione e portarsi sul 4-2. Nel game successivo, tuttavia, è ancora la Halep a prendere le redini degli scambi, a trovare le soluzioni vincenti da fondo ed a risolvere il problema delle palle corte che l’aveva assillata per tutto il primo set. La Pennetta combatte, salva quattro palle break, ma sulla quinta una risposta di diritto della Halep su una seconda morbidissima a 69 miglia orarie consegna alla rumena il controbreak che riapre la partita. Flavia accusa il colpo, perde 10 dei successivi 11 punti, cedendo a zero la battuta mentre iniziano a cadere diverse gocce sull’Armstrong. Durante il cambio di campo, prima che la Halep vada a servire per il secondo set sul 5-4, Flavia rimane con calma seduta fino al “time” del giudice di sedia, mentre la sua avversaria va comprensibilmente molto più di fretta, ma purtroppo per lei lo sprint viene vinto da Giove Pluvio, che sul 40-30 apre i rubinetti fermando il set a un passo dalla possibile conclusione.
Si sperava che gli scrosci intermittenti che hanno interrotto la partita per 4 ore e 38 minuti avrebbero diminuito la fastidiosissima umidità con cui New York aveva accolto questo Labor Day, ma al rientro in campo delle protagoniste l’aria è ancora più irrespirabile.
In un clima da sauna è Flavia Pennetta ad uscire meglio dai blocchi in questa ripartenza, conquistando tre punti consecutivi per ottenere il controbreak e riagganciare il 5-5. La Halep è incerta nei colpi da fondo, molto più titubante di quella del primo “segmento” di match, mentre Flavia, forse in virtù della sua maggiore esperienza, sembra perfettamente in controllo. Ma non sarebbe poi un match femminile, però, se la nostra portacolori, in un momento di rara follia autolesionista, non si inventasse una assurda palla corta di diritto (che si adagia mestamente in mezzo alla rete) sul 5-5, 30-30, per poi chiudere ingloriosamente il game con il suo unico doppio fallo del set. Nonostante questo regalo però la Halep non riesce a chiudere il parziale nemmeno al suo secondo tentativo di servire per il set: Flavia la pungola con colpi profondi e angolati soprattutto dalla sua parte sinistra, e quando la rumena prova ad uscire dallo scambio di cross tentando il lungolinea sbaglia spesso e volentieri. Chi non sbaglia invece è la Pennetta, che sigla il 6-6 con un magnifico diritto lungolinea che impatta la linea bianca.
Il tie-break vede otto minibreak su dieci punti: dopo aver ceduto il primo punto, Flavia ne conquista due sul servizio dell’avversaria l’ultimo dei quali dopo uno scambio di 18 colpi concluso da un rovescio incrociato lungo della Halep. I lungolinea della rumena trovano la rete, consentendo a Flavia di issarsi a 5 match point sul 6-1: il tempo di un’altra sciagurata palla corta di diritto in rete e di un bel diritto della Halep, giusto per aggiungere un po’ di pathos alla partita, e la Pennetta può finalmente liberare il rovescio lungolinea che dopo 1 ora e 28 minuti di gioco (ma molti, molti di più di attesa) riporta la brindisina nei quarti di finale agli US Open per la quarta volta nelle ultime cinque partecipazioni. (Scanagatta)

Pennetta b. Vinci
Il sorellicidio è cominciato con un break iniziale patito dalla Vinci ricambiato subito dalla Pennetta, poi Roberta ha tenuto facilmente la sua battuta con un bel servizio sulla palla-game. Flavia ha replicato cominciando il quarto game con un ace e chiudendolo con una volee vincente. Il primo punto del quinto game ha visto Roby nervosa partire con un doppio fallo. Dopo 17 minuti di gara arrivava il secondo break alla sua battuta. Caricata dal successo parziale la Penna volava nel game successivo vinto a zero. La Vinci affettava i suoi rovesci come al solito, ma indirizzandoli sul colpo più solido di Flavia, il rovescio, non riusciva a darle tanta noia come quando invece faceva il chip&charge slice sul dritto di Flavia.
Quando Roberta ha agganciato Flavia sul 4 pari poteva accadere che Flavia, che aveva mancato anche per sua colpa almeno un paio delle quattro palle break per il -5-2 , si innervosisse e perdesse la lucidità che si accompagna all calma. In effetto è stata sotto 40-30 sul 4 pari _ quindi la Vinci ha avuto la palla del 5-4 _ ma lì Flavia ha invece messo a segno un bel rovescio vincente. Poi ha avuto una prima pallabreak, ma è stata la seconda quella buona per il  5-4 a favor di Flavia.
Flavia ha certo avuto un po’ di braccino sul 5-4 40-15 tanto che la Vinci l’ha attaccata annullando il primo setpoint,  sul secondo ha giocato un lob corto (il braccio non era tranquillo…) e sul 40 pari è arrivato uno dei suoi 3 doppi falli.  Ma la palla del 5 pari l’ha cancellata con un servizio vincente tirato al momento più giusto. Tuttavia Roberta ha avuto una seconda pallabreak, ma non l’ha saputa sfruttare. Nuovo setpoint, il terzo, poco dopo per Flavia e lì Roberta è venuta avanti ma ha sbagliato la volee.
Quasi sotto choc la Vinci ha perduto 4 games di fila, mentre Flavia saliva di tono, condizione, morale. In 4 games Roberta ha fattao 8 punti, Flavia 17. Più del doppio. Non sempre c’è tanto differenza di punti, anche se si perdono 4 games su 4. La Vinci è riuscita finalmente a tenere un game di battuta (a 15) ma il 4-1 per Flavia non ha modificato il trend. A zero ha tenuto il servizio Flavia, a 30 ha perso Roberta il game succesivo. Insomma in totale Roby ha fatto 10 punti in sei games, senza contare quindi i 4 che le hanno procurato l’unico game conquistato del secondo set. Davvero pochi. Troppo pochi. Merito di Flavia, certo, ma anche una Vinci un tantino demoralizzata. (Scanagatta)

AUSTRALIAN OPEN 2014

Pennetta b. Cadantu
Una solida Flavia Pennetta (n. 33 WTA) ha esordito agli Australian Open 2014 vincendo il suo match di primo turno per 6-0/6-2 contro la n. 60 WTA Alexandra Cadantu lasciando appena 2 games alla sua avversaria.
La Pennetta ha iniziato il match con un ace, seguito da un vincente di dritto. E alla prima occasione ha strappato il servizio alla rumena,  grazie ai suoi colpi potenti e profondi da fondocampo.
Si e’ capito subito che Flavia era in buona giornata ed in discreta forma. La Cadantu invec e’ apparsa piuttosto inconsistente malgrado sia n. 60 al mondo. E’ sembrata anche assai fallosa. Subiva la maggiore potenza di Flavia e non aveva colpi per mettere mai in difficoltà la brindisina.
Anche il servizio ha fatto la differenza: non tanto i 2 aces quanto semmai una altissima percentuale di punti vinti quando a Flavia è entrata la prima palla (anche se, a onor del vero, la percentuale di prime palle e’ stat solo del 40%) : se è risultata a fine match dell’ 84%, nel primo set e’ stata addirittura del 100%.
La Pennetta ha messo a segno 28 vincenti contro 13 e ha commesso 21 errori contro 36. (Sensini)

Pennetta b. Puig
Nella nuova Margaret Court Arena, con una temperatura simile alla giornata di ieri (41) Flavia Pennetta ribadisce il suo stato di forma Grand Slam infliggendo alla sua avversaria un perentorio 6-3 6-4.
Nel primo set si è avuta spesso la senzazione che la Pennetta potesse chiudere il game con facilità ma puntualmente commetteva un errore facendo rientrare in gioco la Puig, come lo smah sbagliato sul 3-2 che ha dato alla portoricana la possibilità di tirare un gran passante e chiudere il punto.
Anche con un servizio poco efficace e con una percentuale di prime palle misera (30% nel primo set), Flavia riusciva ad ottenere punti attraverso rotazioni alte che la sua avversaria non riusciva a controbattere sufficientemente bene, trovandosi molto spesso in difficoltà. Il break decisivo arrivava sul 4-3 (fatidico…) per poi chiudere 6-3 in 38 minuti.
Il secondo set vedeva la Pennetta un po’ più aggressiva nel servizio (62 % di prime palle). Arrivava il break del 3-2 ed il resto era tutto in discesa con la Puig che dimostrava tutti i suoi limiti tecnici e tattici. (Sensini)

Il commento di Ubaldo

Pennetta b. Barthel
Flavia ha mostrato un solido servizio riuscendo a vincere con la prima palla il 74% dei punti, segno di forte fiducia e solidita’.
Il primo set termina 6-1 per la nostra atleta, in 27 minuti.
Nel secondo set c’e’ stata maggiore battaglia, piu’ per la pausa che Flavia si e’ concessa che per i meriti della Barthel.
Il movimento del servizio era un po’ troppo bloccato ed infatti la Pennetta perdeva ripetutamente, sul 2-3 e sul 3-4 il proprio game, per poi riprendersi, tirare 3 dritti impressionanti che probabilmente hanno abbattuto anche psicologicamente la tedesca.
Barthel che infatti era troppo molle, non e’ riuscita sul 5-4 in suo favore a chiudere il set che la Pennetta si aggiudicava poi per 7-5.
La vera differenza del match pero’ l’ha fatta l’impressionante quantita’ di errori gratuiti della tedesca, 45 contro solo 10 della Pennetta. (Sensini)

Il commento di Ubaldo

Pennetta b. Kerber
Pronti via Flavia parte fortissimo, prendendo a pallate una Kerber molto fallosa. Flavia gioca per sua stessa ammissione uno dei migliori set della sua carriera, attacca senza pause, e dall’1-1 in poi infila 5 giochi consecutivi, chiudendo il parziale 6-1 e concedendo la miseria di 6 punti alla giocatrice tedesca. Il secondo set si apre con il break Kerber cui Flavia risponde con un subitaneo contro-break. La partita si va vibrante: la Pennetta cala un po’, sbaglia qualche dritto di troppo, mentre la tedesca alza il livello e sembra prendere fiducia. A questo punto del match l’incredibile imprevedibilità che pervade del tennis femminile fa si che salti la regola dei servizi. E’ un turbinio di break e contro break con le giocatrici che alternano grandi punti ad errori piuttosto banali. Alla fine il parziale se lo aggiudica colei che riesce a tenere un turno di servizio: la Kerber ci riesce sul 5-4 e porta l’incontro al terzo set.
Nel parziale decisivo si persevera nel buio della completa imprevedibilità. La Pennetta cerca di giocare alto sul dritto della Kerber, la tedesca rimanda indietro tutto e cerca di far male con il dritto. Dopo break e contro break iniziale Flavia sembra allungare in modo decisivo sul 5-3 ma quando si trova a servire per il match, gioca un game orrendo restituendo il servizio con un doppio fallo. Fortunatamente la Kerber concede una seconda chance e questa volta Flavia e fredda abbastanza da poter chiudere. 6-1 4-6 7-5 in 1 ora e 52 minuti e qualificazione ai quarti di finale dove troverà Li Na con la quale, curiosamente, ha sempre giocato in Australia. E’ l’undicesima vlta che Flavia raggiunge la seconda settimana di uno slam  (Lo Conte)

Il commento di Ubaldo

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