WTA Indian Wells, Pennetta:" Il sogno resta il Roland Garros"

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WTA Indian Wells, Pennetta:” Il sogno resta il Roland Garros”

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TENNIS-Le parole di Flavia Pennetta dopo la vittoria su Aga Radwanska, nell’ultimo atto del torneo americano: “Ad inizio settimana non avrei mai immaginato nulla del genere”.

F. Pennetta b. A. Radwanska  6-2, 6-1
D. Avevi mai vinto un trofeo così pesante da alzare?
R. No. Sto provando a tenerlo, ma è pesante.
D. Come ti senti?
R. Felice, davvero felice.
D. All’inizio della settimana non credevi di poter raggiungere la finale, adesso sei la campionessa.
R. Sì, non riesco ancora a crederci.
D. Ci penserai in seguito?
R. Credo che mi servirà qualche giorno per realizzare quello che ho fatto. Credo di essere troppo calma in questo momento. Credevo di essere… Beh, sono troppo calma. Ho chiamato mio padre, e lui quasi non riusciva a respirare. E gli ho detto, Papi, respira, respira. Ok.
D. Hai parlato con qualcun altro o solo con tuo padre?
R. Con mio papà e mia mamma.
D. Erano stanchi?
R. Sì.
D. So che hai detto che è ancora troppo presto per realizzare di aver vinto questo titolo, ma cosa cambia qualcosa come questa nella tua lunga carriera, e con il fatto che lo scorso anno pensavi al ritiro?
R. Credo che questo sia—dopo così tanti anni di lavoro e tutto il resto, questo è il momento che aspetto da sempre, no? Ed è arrivato in un momento in cui non me lo sarei mai aspettata, all’inizio della settimana non avrei mai pensato di poter vincere, o anche solo di arrivare in semifinale o in finale. Voglio dire, ero qui per cercare di giocare il mio miglior tennis, ma è successo questo. Per me è una cosa che aspettavo da tanto, e finalmente ho un bel trofeo fra le mani.
D. Quanto è difficile psicologicamente? Perché per come funziona il tennis si gioca tutte le settimane, e ogni settimana si deve fare i conti con la sconfitta.
R. Beh, questo è il tennis. Ti da dei momenti bellissimi, ma davvero brevi. Voglio dire, non puoi mai essere felice a lungo, perché il giorno dopo devi tornare in campo e giocare un altro match. Adesso ho qualche giorno per godermi la vittoria, e forse farò una bella cena con alcuni amici a Miami, perché ci sono molti giocatori italiani. Anche il capitano di Fed Cup è venuto e quindi forse potremmo fare una bella cena. Ma mercoledì si ricomincia.
D. Dopo aver vinto un milione di dollari, immagino pagherai tu la cena.
R. Devo farlo (ride).
D. Anche prima dell’infortunio eri arrivata in top 10. Questo è ancora un obiettivo o solo un sogno? Pensavi di poter vincere un mandatory?
R. Era un sogno, e ogni giocatrice ha un sogno, no? Il Roland Garros, un Grande Slam, è sempre il primo sogno. Ma dopo questi, Indian Wells è uno dei migliori tornei del mondo. Oggi è mio (ride).
D. Fisicamente dopo queste due settimane e le tante partite…
R. Adesso sto bene. Perfetta. Mi sento bene ora. Forse domani avrò qualche doloretto.
D. Cosa metti al primo posto: essere l’italiana numero 1 o vincere questo torneo?
R. Devo decidere?
D. Beh, si, come decidere se giocare contro Aga la scorsa notte.
R. No, non posso (ride). Voglio dire, è una cosa così importante. È molto importante per l’Italia avere qualcuno in top 10. Ma anche questo è molto importante—ho parlato con mio padre e mi ha detto che tutti erano molto felici per questo momento. In TV, alla radio, tutti parlavano di questo. Quindi credo sia importante allo stesso modo. Non voglio scegliere.
D. Quanto è piacevole pensare che solo 12 mesi fa volevi ritirarti?
R. E’ incredibile. È qualcosa di pazzesco. Perché ricordo perfettamente l’anno scorso dopo il match contro Francesca, il giorno dopo ero in giardino a correre e parlare con il mio fisioterapista, Max, quasi piangendo perché le sensazioni erano così brutte. E oggi, dopo un anno, ho questo trofeo. Anche lui è molto contento, perché abbiamo lavorato molto per l’infortunio e tutto il resto. Quindi credo che senza di lui, senza il mio allenatore, la mia famiglia, forse non sarei qui. Ok, basta.
D. Adesso sei la numero 12 nel ranking.
R. Sì. (alza il pugno).
D. Ad un certo punto quest’anno potremmo avere 3 giocatrici di 32 anni nella top 10. Perché credi sia così? Questo successo tardivo in carriera? Cosa ne pensi?
R. Beh, lo spero. Io penso, si a 32 anni siamo grandi, ma ancora delle buone atlete. Fisicamente stiamo bene. Siamo forti. Abbiamo un punto in più delle altre, sappiamo come gestire le emozioni. Ma non c’è nessuna come Francesca. Ha 34 anni e credo sia una delle più forti nel circuito. Se il suo fisico è a posto, credo possa fare delle ottime cose.
D. E’ la parte più difficile mantenere integro il fisico?
R. Si, devi farlo.
D. Vincere il torneo in questo momento, pensi che ti farà attraversare meglio la stagione per come ti senti adesso, o è solo…
R. Beh, ovviamente dopo questo torneo, mi sento meglio, no? Ma non mi aspetto molte cose. Voglio dire, preferisco affrontare ogni partita allo stesso modo, cercando di giocare il mio tennis tutte le volte che sono in campo. Ma non ho nessun nuovo obiettivo dopo questo torneo. Sono concentrata allo stesso modo. Cercherò di migliorare il gioco, il modo in cui andare in campo, crederci di più, e cercherò di essere più aggressiva, di cercare il vincente spesso. Questo è il modo in cui cercherò di migliorare.
D. Quindi, aggiornerai la tua biografia?
R. No, no. Una è abbastanza (ride).
D. Ne abbiamo sentito parlare bene.
R. E’ una cosa carina. Non è esattamente un libro. È più un diario, come dire, della mia vita. C’è tutto. C’è il tennis, ma non troppo. C’è più Flavia come persona che come tennista. Come giocatrice mi conoscono tutti. Ma come persona per i fan è difficile sapere chi sei.
D. Com’è stato vincere il titolo, andare nel box, e poi Flavio che ti ha versato dell’acqua addosso?
R. No, niente. C’era caldo, è stato un bene (ride).
D. Gli hai chiesto di restare o è rimasto volontariamente?
R. Gliel’ho chiesto. Non è stato difficile per lui restare perché doveva andar via oggi, quindi è solo partito più tardi anziché alle 2:00.
D. (una domanda su Josè Perlas)
R. No. Josè era—lo conosco da molti anni. Per lui non era un problema andare a Miami tre o quattro ore prima. Non è cambiato niente.

 

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