Coppa Davis: Il doppio è britannico, Italia sull'1-2

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Coppa Davis: Il doppio è britannico, Italia sull’1-2

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TENNIS COPPA DAVIS – NAPOLI Murray e Fleming superano in 4 set Bolelli e Fognini (63 62 36 75) e portano sul 2-1 la Gran Bretagna. Gli azzurri regalano i primi due set e sprecano due volte un break di vantaggio nel quarto. Domani si riprende alle 11.30 con Fognini-Murray, ma servirà un miracolo.

Barazzutti: “I primi due set Fognini e Bolelli hanno giocato veramente male, lì abbiam perso la partita”

Barazzutti: “Sulla volèe a fine primo set per me Fleming l’ha toccata due volte”

Fleming: “E’ sicuramente la più bella vittoria della mia carriera”

Smith: “Abbiamo ottenuto un grande risultato contro un’ottima coppia come Fognini e Bolelli”

COPPA DAVIS, 1/4 di finale

Italia-Gran Bretagna 1-2

Avevamo detto che se volevamo vincere la sfida di quarti di finale a Napoli con la Gran Bretagna dovevami vincere i due singolari con il loro nr.2 ed il doppio e che seppur leggermente favoriti, avevamo un margine d’errore risicatissimo. Dopo la vittoria di oggi nel doppio della coppia britannica Murray/Fleming, siamo praticamente sul cornicione e domani ci vorrà il miglior Fognini di sempre per battere il nr. 1 britannico, apparentemente non al top, ma sempre decisivo nei momenti cruciali della sfida, almeno sino ad oggi.

Murray e Fleming hanno superato con pieno merito Simone Bolelli e Fabio Fognini in 4 set con il punteggio di 63 62 36 75 dopo esattamente 3 ore di gioco. I nostri tennisti, alla loro prima sconfitta in Davis, hanno letteralmente regalato i primi due set, hanno finalmente reagito nel terzo (cruciale il 3° game dove hanno salvato 4 palle break essenziali) vinto poi 6-3 ed hanno dominato per 3/4 anche il quarto parziale, andando due volte avanti di un break e servendo per andare al 5° sul 5-4. Qui la nostra coppia si è afflosciata, Fleming (ottimo doppista) è risalito di livello, Murray non ha sbagliato più niente ed ii britannici hanno chiuso la contesa con il 7-5 finale.

Onestamente la sconfitta è purtroppo meritata, si dovevano giocare meglio i primi set ed è chiaro che quando ti trovi sotto di due set devi essere perfetto per centrare la rimonta, cosa non facile. Dei nostri ragazzi cosa dire, Bolelli è stato letteralmente un gradino sopra Fognini per tutta la durata del match, ha retto la baracca all’inizio, è salito letteralmente in cattedra tra terzo e quarto set, accusando un leggero calo solo nel finale (peccato per un paio di doppi falli inopportuni negli ultimi turni di servizio). Fabio invece ha giocato sotto tono per buona parte del match, incapace di trovare una contromisura alle risposte profonde dei nostri avversari che gli venivano subito avanti e lo hanno costretto a numerosi gratuiti. Dietro Bolelli il nostro nr.1 si è destato dal torpore sul finire del terzo set ed ha facilitato con un paio di lob (scelta tattica che forse poteva essere usata di più) e con dei bei passanti l’illusorio allungo del quarto parziale. Ma alla fine ha dovuto alzare irrimediabilmente bandiera bianca. Ora è tutto nelle sue mani, domani gli  tocca il compito più improbo, battere Murray per darci il 2-2 della speranza, ma per quanto visto oggi l’impresa pare molto ardua.

Fleming/Murray b. Bolelli/Fognini 63 62 36 75 dopo 3h

Si inizia alle 14.15 con la cerimonia di premiazione rinviata ieri per il maltempo. Fa sempre un certo effetto assistere alla  presentazione delle squadre ed all’esecuzione degli inni, soprattutto quando i tifosi li cantano. Il tempo sembra reggere (oggi sarebbe dovuta essere la giornata peggiore da un punto di vista meteo), il pubblico è come da aspettative più numeroso.

I britannici partono con Murray al servizio che alla risposta si mette sul lato sinistro, contrariamente a quello che di solito succede a chi gioca bene il rovescio. Soprattutto la scelta pare coraggiosa perché  così facendo i punti decisivi (i vantaggi in primo luogo) li giocherà Fleming che però è anche l’unico doppista in campo (tanto da non avere classifica in singolare). I primi giochi filano via lisci, il pubblico napoletano da spettacolo suscitando le lamentele del sempre pacato Gianni Clerici, seduto dietro di noi (“Quanti eccessi carnevaleschi”), mentre invece ci si preoccupa durante il sesto game quando c’è agitazione dietro la panchina britannica. Accade che un elemento del team ospite si senta male e debba essere  trasportato a braccia fuori dopo essere stato fatto stendere per terra. Il punteggio segue nel frattempo i servizi sino al 3 pari poi arrivano due game con uguale andamento ma finale differente (purtroppo per noi). Prima con Fleming al servizio i britannici da 40-0 si fanno rimontare ma senza concedere palle break tengono la battuta, nel game seguente la stessa cosa accade a Fognini. Solo che proprio Fabio sbaglia un diritto e sulla prima palla break del match un Murray chirurgico la converte entrando con precisione sulla rete. Il nostro nr.1 è molto nervoso, fatica ad entrare in ritmo, va meglio Bolelli che ha l’unico difetto di sbagliare qualche diritto di troppo. E’ proprio Murray che sul 5-3 serve per il set, sul 30 pari su una botta di Fognini centrale Fleming sembra colpire due volte con la racchetta la palla, Ramos (il giudice di sedia) non interviene, il punto è dei britannici che vanno a set point. Protesta sia Barazzutti dalla panchina che Fognini in campo ma non c’è nulla da fare. Arriva una stop volley pregevole del nr.1 inglese, il primo set è dei nostri avversari.

Fognini è nervosissimo e si scaglia contro il giudice arbitro Fransson lanciando per l’aria tutto ciò che gli viene a tiro. La musica intanto non cambia nel secondo set, gli inglesi giocano il doppio classico, anche quando rispondono cercano la rete  e mettono in difficolta gli azzurri, soprattutto Fognini che sul suo servizio si ritrova spesso la palla tra i piedi e sbaglia con il diritto. Ed è proprio Fabio che cede il servizio nel terzo game, lanciando di nuovo avanti i nostri avversari. I britannici continuano spediti, non offrono nemmeno l’ombra di una palla break mentre noi soffriamo sempre quando Fabio serve. Altro break nel settimo gioco, Fleming chiude nell’ottavo per il 6-2.

Si fa molta fatica a capire come potrebbe girare il match, i nostri sono in difficoltà, i britannici su di giri. Ed infatti nel terzo game del terzo set si rischia di scrivere la parola fine. Ancora Fabio al servizio, arrivano 4 palle che sembrano dei mini match point. Ma stavolta Fognini è bravissimo, si aiuta una volta tanto con la prima ed annulla con l’ottimo ausilio di Bolelli le opportunità ai nostri avversari. Alla fine saliamo 2-1, il pubblico si fa sentire, nell’aria si avverte che il vento potrebbe girare. La cosa avviene non solo metereologicamente (grossi nuvoloni arrivano sull’Arena del tennis) ma anche sul campo. Fleming facilita la nostra rinascita sbagliando una facile voleé sulla rete (il suo vero primo errore) e commettendo un doppio fallo per il 15-40, sono le nostre due prime palle break. Ci pensa Bolelli a trasformarla con una fantastica risposta di diritto. Ora il pubblico è nel match, spinge i nostri e tende ad innervosire Murray e Fleming che sembrano un po’ rallentare. Finalmente anche Fognini si sveglia, quando serve non ha più problemi, si fila lisci sino al 5-3. Chiaramente quando Bolelli batte per il set sente la tensione, bella risposta di Fleming e i britannici sul 15-40 si procurano due palle del controbreak. Ci pensa Fognini ad annullarle finalmente attivo sulla rete, ma subito dopo ne arriva una terza con un diritto di Simone che tocca il nastro e va fuori. Lo stesso Bolelli però indovina un lob perfetto e poi chiude il terzo set con due grandi prime.

Ci siamo, ora partiamo alla caccia del quinto set, gli azzurri in campo ed il pubblico sugli spalti. L’inizio è dei migliori, dopo i primi due game combattuti ma senza palle break è Fleming che cede nuovamente la battuta nel terzo game. Il merito è soprattutto di Bolelli, davvero “de luxe” in questa fase. Dal 40-15 infiliamo 4 punti consecutivi, tra cui un lob, una gran risposta di rovescio ed un passante sempre di rovescio di Bolelli. Allunghiamo sino al 3-1, poi d’improvviso qualcosa si inceppa. Mentre nei primi set era Fognini a soffrire al servizio, ora stranamente è Simone. Forse perché Fabio sotto rete a volta anticipa troppo i movimenti, forse perché i nostri avversari leggono meglio (soprattutto Fleming) le traiettorie di Bolelli. Sta di fatto che nel sesto game arriva il controbreak, dove sprechiamo dal 30-0 complici un doppio fallo e 3 diritti sbagliati proprio da Simone. Ma le emozioni non finiscono qui, perché nel game successivo allunghiamo di nuovo. Stavolta è Fleming che spreca da 30-0 ma è ancora Bolelli che propizia il nuovo break con un gran passante di rovescio e con una agevole voleé dopo una gran risposta di Fognini. Siamo lanciati verso il quinto set, il pubblico ci crede, ma ci fermiamo sul più bello. Bolelli serve per il set sul 5-4, ma sul 30-40 i britannici convertono la palla break che li rimette in partita. Anzi il break la partita la spezza in due, perché Fleming sale di livello e Murray capisce che è il momento di forzare i tempi. Fognini serve sul 5-6, sullo 0-40 ci sono tre match point per i nostri avversari. I primi due li annulliamo, ma sul terzo chiude Fleming con una voleé centrale. I tifosi britannici esultano, la semifinale di Davis si allontana per gli azzurri.

Statistiche Fognini/Bolelli-Fleming/Murray

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