Fed Cup, contro le ceche serve un'impresa "alla Fognini"

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Fed Cup, contro le ceche serve un’impresa “alla Fognini”

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TENNIS – Per la semifinale di Fed Cup contro la Repubblica Ceca, l’Italia ritrova le “big” Errani-Vinci. Nessuna azzurra, pero’, in questo momento può offrire delle garanzie contro Kvitova e compagne che partono con i favori del pronostico.

La considerazione immediata rispetto alle convocazioni di capitan Barazzutti per la semifinale di Fed Cup con la Repubblica Ceca è il ritorno delle big, Sara Errani e Roberta Vinci. Pensare di espugnare la Cez Arena di Ostrava puntando di nuovo sulle “azzurrine” Giorgi, Knapp, Matteucci e Burnett (protagoniste del successo contro gli Stati Uniti) sarebbe un azzardo.

Servono l’esperienza, la classifica e la qualità delle nostre veterane per sperare di superare Kvitova e compagne, perché la trasferta del 19-20 aprile (in pieno clima pasquale) non richiederà un’impresa simile a quella compiuta da Fognini e Seppi contro la Gran Bretagna, ma quasi. Si giocherà, infatti, nella stesse sede che ospitò nel 2012 la semifinale vinta dalle ceche (vendicata poi l’anno successivo a Palermo)e per le nostre avversarie sarà l’occasione di portare in parità il computo dei confronti diretti che ci vede in vantaggio 5-4.

Ma al di là del fattore campo e del valore delle ceche (che schierano Kvitova, Safarova, Zakopalova e Hlavackova), attualmente nessuna delle nostre giocatrici è in grado di darci delle garanzie.

Poter contare su Flavia Pennetta sarebbe stato incoraggiante; il suo forfait, però, è più che comprensibile: il polso (che le ha già dato abbastanza problemi) va preservato, non c’è dubbio, ma questo non è l’unico motivo della mancata convocazione. Dopo una campagna americana sfiancante è giusto che Flavia riprenda il fiato in vista dell’approdo del circuito sulla terra rossa europea. Mettere in primo piano, a 32 anni, le esigenze personali rispetto a quelle di squadra (dopo aver regalato molto al tricolore) è un privilegio che si può concedere.

Peccato che le altre non stiano attraversando lo stesso periodo di grazia. Anche se il calendario segna già aprile, Roberta Vinci stenta ancora a ingranare in questo 2014 dove ha ottenuto solo due successi, a Indian Wells contro Madison Keys (doppio 6-3) e a Katowice contro la Pervak (doppio 6-3), prima di cedere nel derby azzurro contro la Giorgi. Pure la Errani sta vivendo un momento complicato, testimoniato dalle lacrime versate in campo a Charleston al terzo set sullo 0-5 contro la Bencic. La romagnola, che è uscita dalla Top 10, soffre la pressione di dover confermare i risultati eccezionali ottenuti nelle passate stagioni.

Se, valutate individualmente, Sara e Roberta lasciano al momento più di una perplessità, in doppio rappresentano pur sempre una della coppie più forti al mondo e il titolo Slam vinto a Melbounre a gennaio è lì a testimoniarlo. Anche in questo caso c’è un pero’: in Fed Cup, le ceche non perdono nella specialità dal 2011 (contro la Slovacchia, a risultato già acquisito) e possono contare su una giocatrice di tutto rispetto (Kvitova o Safarova che sia) da affiancare alla Hlavackova, orfana della Hradecka.

E poi c’è lei, la variabile impossibile da prevedere, ovvero Camila Giorgi: potenzialmente tra le prime 10 al mondo, può battere chiunque (Sharapova compresa) grazie al suo straordinario anticipo, o non entrare affatto in partita. Finchè non imparerà il significato della parola “palla interlocutoria” (ammesso che voglia ampliare il suo repertorio), sarà destinata ad essere incostante non solo tra un torneo e l’altro, ma tra un game e l’altro, in un’altalena di grandi match (e gioie per i colori azzurri) e altrettante delusioni. E’ inutile nasconderlo: contro la Repubblica Ceca si parte da sfavorite, pur con la consapevolezza che la Fed Cup (proprio come la Davis) ha delle leggi che sfuggono alle statistiche, ai pronostici e persino al buon senso.

E mentre le nostre tenteranno di approdare nuovamente in finale (sarebbe la sesta in otto anni, con la bellezza di quattro successi, va ricordato), nell’altra semi si affronteranno Australia e Germania. Ai quarti Stosur e Dellacqua hanno annientato la Russia, tornando a un passo dall’ultimo atto dopo 19 anni di assenza e per la prima volta dall’introduzione del World Group. Anche Kerber e compagne (vittoriose sulla Slovacchia) mancano in semi dal 1995 e sono attese da una trasferta australe più scomoda che impossibile, proprio in piena stagione su terra europea.

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