RG14 interviste, Mahut: "La pioggia non favorisce il gioco d'attacco"

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RG14 interviste, Mahut: “La pioggia non favorisce il gioco d’attacco”

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TENNIS ROLAND GARROS – M. Kukushkin b. N. Mahut 6-3, 6-7, 6-3, 6-4. L’intervista del dopo partita.

Hai già parlato delle condizioni. La partita è stata interrotta a causa della pioggia. Qual è la tua esperienza riguardo questo? È stata più dura per te che per il tuo avversario? Come hai gestito le condizioni del tempo?
Beh, era difficile per entrambi, lo è per tutti i giocatori e anche per il pubblico. Se sei un attaccante speri che ci sia il sole, un clima caldo così che tu possa giocare bene, un buon gioco d’attacco. Ma nonostante questo mi sono divertito. Mi sono divertito perché c’è stata battaglia. Sono frustrato perché ho perso, ma se avessi vinto questa partita sarebbe stato un bel ricordo. È tutto. Stamattina presto ho capito che sarebbe stato molto difficile. Mi era già successo in passato che il match fosse interrotto. Fisicamente non avevo paura, ero preparato. Se il match fosse andato avanti avrei potuto fare meglio. Oggi la qualità del mio servizio è stata davvero mediocre.

Hai parlato con l’arbitro. Cosa gli hai detto?
Beh, gli ho parlato dell’interruzione a causa della pioggia. Ho avuto la sensazione che fermassero il match quando conveniva a loro. Non sapevamo se avremmo continuato, se ci saremmo fermati. Hanno fermato tutto e sono ripartiti dopo due minuti. Ci sono stati dei problemi di comprensione, tutto qui. Nient’altro.

Nel quarto set abbiamo avuto la sensazione che il tuo avversario non stesse bene fisicamente. Faceva delle smorfie di dolore. Tu lo hai visto? Hai pensato, Forse se riesco a portare la partita al quinto posso vincerla?
Sì, ho notato che iniziava ad avere delle difficoltà. È stata una partita molto dura fisicamente. Lo ripeto, il campo era bagnato. Scivolare era molto difficile e impegnativo. Ho notato che aveva dei problemi. Ho sperato di portarlo al quinto set. Sarebbe stato in difficoltà. Ma non è successo. Posso essere felice di essermi sentito meglio di lui ma questo non mi ha permesso di giocare un’altra partita mercoledì.

Adesso sei insoddisfatto? Tutti gli sforzi fatti su questa superficie quest’anno non ti hanno ricompensato, è per questo che ti senti frustrato?
Beh, questo e altre cose. Sai, l’insoddisfazione non nasce dall’essere al secondo turno del Roland Garros. A nessuno importa se arrivo al secondo o al terzo turno al Roland Garros. Ma per me è davvero importante. Non mi succede molto spesso di arrivare al secondo o al terzo turno. Non sono riuscito a vincere ed è per questo che sono deluso. Ma, lo ripeto, devo riprendermi. Non c’è altro che possa fare. È difficile venire qui e parlare con i giornalisti un’ora e mezza dopo la partita. Sono ancora un po’ confuso. Potrei dire delle stupidaggini. Sto cercando di concentrarmi ad ogni modo. Non è facile. Mi serve del tempo. E poi c’è il doppio, devo ancora giocare il doppio. Devo restare concentrato nel torneo e andare avanti e concentrarmi poi sul prossimo.

Qualche piano per il futuro?
Sono sicuro che ti sei fatto qualche idea.

Sì, un’dea ce l’ho.
Qual è?

Beh, l’erba.
Da dove inizio?

Queen’s?
E poi?

Wimbledon.
Prima di quello?

‘S-Hertogenbosch?
E poi dopo Wimbledon?

Newport?
È tutto. Congratulazioni.

Quanto meno qualcuno ti ascolta.
Beh, questo non mi è mai successo. Mi hai sorpreso.

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