Roland Garros interviste, Djokovic: "Ora riposo, sarò pronto per la finale"

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Roland Garros interviste, Djokovic: “Ora riposo, sarò pronto per la finale”

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TENNIS ROLAND GARROS – Incontro di semifinale: N. Djokovic b. E. Gulbis  6-3, 6-3, 3-6, 6-3. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic.

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Ernest ha detto che è stata una battaglia dall’inizio alla fine e ha sentito che forse non eri neanche al massimo. Come ti sei sentito oggi?
I primi due set sono andati bene. Penso di aver giocato bene, molto solido, di aver ributtato indietro molte palle e di aver avuto un’alta percentuale di servizio. Poi, all’improvviso, a metà del terzo set ho iniziato a sentire un po’ la fatica. Entrambi ci siamo sforzati in campo. Sai, succede. Può succedere nel torneo e la cosa importante per me è aver realizzato quello che stava accadendo. Niente di serio comunque. Adesso avrò due giorni di riposo per essere pronto alla finale.

Cosa è successo? So che hai anche impiegato più del solito ad arrivare in conferenza stampa. Cosa ti stava turbando?
Non c’è niente che mi turbi. Solo la fatica. Probabilmente sono stato influenzato dalle condizioni o da altre cose. Ma non ne parlerò. È tutto. Sono fiero di aver vinto in quattro set perché se fossimo andati al quinto, solo Dio sa quale svolta avrebbe potuto prendere il match. Oggi e domani mi riposerò, cercherò di non spendere troppa energia in campo, e cercherò di essere pronto per la finale.

Sappiamo tutti che questa finale è molto importante perché vuoi il titolo di Parigi nella tua carriera. Pensi che affronterai in modo differente  Nadal, o farai il tuo solito gioco? Cos’hai in mente per affrontare Nadal?
Beh, non c’è una differenza principale di tattiche contro Nadal in paragone con gli altri match importanti che ho giocato, specialmente quello a Roma. Cercherò di essere aggressivo perché è l’unico modo in cui posso batterlo. So che questo è il campo in cui domina di più. Ha perso una sola volta in tutta la sua carriera ed è qui che gioca il suo miglior tennis. È un campo grande. Gli piace anche avere quell’effetto visivo, perché appare come quello che rimanda sempre tutte le palle indietro. Si sente più tranquillo quando gioca sui campi più grandi. E questo è uno dei motivi per cui qui ha così tanto successo. Ma, abbiamo giocato dei match molto equilibrati e molto buoni. Match di buona qualità negli ultimi due anni qui a Parigi, specialmente quello dell’anno scorso quando nel quinto set sul 4-3 servivo per andare 5-3. È stato il match in cui eravamo più vicini. E sapere che sono arrivato così vicino a batterlo negli ultimi due anni, mi dà ragione di credere che questa volta potrò farcela. Sicuramente scenderò in campo cercando di vincere e cercando di dare il massimo. Non giocherò serve&volley, questo è sicuro, ma cercherò di tenere fede alle mie tattiche. So quello che devo fare per poter vincere. È più facile dirlo che farlo, perché tutti sappiamo quanto sia bravo su questo campo. Ma non è imbattibile. Sai, aver vinto contro di lui negli ultimi due match in finale, a due grandi eventi, decisamente mi da fiducia nel poterlo rifare.

Prima d’ora ti sei trovato ad affrontare delle finali di Grandi Slam molto stressanti. Questa è la più stressante perché questo torneo è molto importante per te?
Non così tanto come avrei detto l’anno scorso o forse due anni fa. Suppongo che ogni anno ho più esperienza per affrontare certe situazioni dal punto di vista mentale. Perciò per me il fatto di essere in finale è più una motivazione, più un’emozione positiva. Di sicuro sono sotto pressione. Ci sono le aspettative. Ci sono sempre quando stai giocando a questo livello. Ma sto cercando di incanalare energia nel modo giusto e di non farmi trasportare troppo dallo stress. È la finale. È la finale di un Grande Slam che non ho mai vinto. Cercherò di dare il massimo per poter sollevare il trofeo tra due giorni. Affronterò la mia ultima sfida sulla terra contro Nadal. Sappiamo tutti quanto è forte. Ma devo crederci e devo cercare di vincere.

Prima dell’ inizio del torneo, si parlava molto della generazione di giovani come Raonic, Dimitrov e Nishikori.  Sembra che alla fine sarà la classica finale tra te e Nadal. Pensi che sia dovuto al fatto che la giovane generazione non riesca a gestire questa situazione dovuta alla differenza tra i Grandi Slam e i tornei dell’ ATP Tour?
Non voglio dire che non sono bravi abbastanza per vincere contro me, Rafa e i top player. Hai menzionato i nomi di tre giocatori che stanno emergendo e stanno dimostrando delle buone qualità, del buon potenziale per essere dei top player. Ma come hai detto tu, i Grandi Slam si giocano al meglio dei 5 set e durano due settimane. Sei sotto pressione e ci sono aspettative. Penso che probabilmente sia la prima volta che questi tre giocatori si trovano ad essere considerati candidati, uno dei favoriti e così via. Non è facile. Ti condiziona mentalmente. Sei un giovane con molto talento e giochi il tuo miglior tennis. Ma, all’improvviso, quando devi affrontare questo tipo di sfide mentali, diventa uno sport diverso. C’è qualcosa nella mia esperienza personale e nella mia carriera che è stata una lezione e che qualche volta mi ha fatto capire come affrontarlo.

Anche se tu e Rafa vi siete affrontati molte, molte volte, c’è stato qualche momento altalenante nella vostra rivalità: nel 2011 quando hai avuto il vantaggio di non aver giocato la finale contro di lui qui. Sembra che tu sia di nuovo avvantaggiato. Parlaci di questi momenti e di come ti senti in vista di questa finale. In seguito, puoi parlarci della vostra sfida dal punto di vista fisico in questo momento.
Beh, parlando di vantaggio, in realtà non credo di averne molto. Devi prendere in considerazione i risultati che ha ottenuto al Roland Garros e dei miei. Penso non ci siano dubbi nell’affermare che è lui il favorito qui. Ma, ok, io ho giocato del buon tennis. La vittoria di poche settimane fa contro di lui a Roma mi ha dato sicurezza in vista della nostra finale. Per quanto riguarda l’altra domanda, la sfida dal punto di vista fisico è un fattore molto importante nei nostri match. So che affronterò un giocatore che gioca ogni punto in un matchpoint ed è un grande avversario. Un grande combattente e so che sarà un match che mi chiederà molto dal punto di vista fisico. Ma sono pronto. Finora per me è stato un buon torneo. Oggi è stato un match difficile. Ripeto, ho un giorno di riposo  e non è la prima volta che affronto queste situazioni. So cosa devo fare con il mio team. Mi riposerò, mi preparerò tatticamente, fisicamente, emotivamente e darò il mio meglio.

Traduzione di Yelena Apebe

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