WTA Birmingham: Ivanovic in finale con Zahlavova-Strycova

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WTA Birmingham: Ivanovic in finale con Zahlavova-Strycova

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TENNIS WTA BIRMINGHAM – Il racconto delle semifinali dell’Aegon Classic, torneo Wta Premier. Da Birmingham, Giulio Fedele.

”How good is Ana Ivanovic” – (semicit.)
Non mi veniva nient’altro in mente per iniziare il resoconto di queste semifinali. In effetti ho voluto prendere in prestito queste parole di Andy Murray perché riassumevano la mia espressione durante tutta la partita che la serba ha giocato contro Shuai Zhang. Ana, testa di serie numero 1, ha vinto agevolmente per 6-2 6-2 contro la piccola cinese, che aveva affrontato soltanto una volta nel 2010 a Toronto, vincendo 6-1 6-1 (di questo passo la Zhang con altri 4 incontri si assicurerà almeno il tiebreak). Ma che posso dirvi io che già non vi abbia detto Supertennis (o la tv in generale)? Sempre che l’abbiate guardata, visto quali interessanti semifinali vanno in scena al Queen’s e ad Halle..

Comunque, posso dirvi che la serba ha giocato una partita di altissimo livello, da vera giardiniera, a tal punto che mi ha fatto dimenticare l’uscita di scena di Kirsten Flipkens di ieri. Ha servito un granché bene (65% di prime palle, ma non è questo che conta), piazzando i servizi e trovando una buona velocità con la prima; 4 ace e molti punti ottenuti indirettamente con questo colpo. Ha giostrato l’avversaria con dei colpi ben calibrati, ed ha saputo contenerne l’aggressività. Ma soprattutto, ha giocato delle magiche e magnifiche volée, cosa di cui non la ritenevo capace; attacco in controtempo, stopvolley, volée di chiusura e un tentativo di Serve&Volley. Ho segnato un 3/5 dei punti ottenuti con una discesa a rete, ma la partita è stata molto rapida e con gli scambi quasi mai prolungati, e quindi la ritengo una buona percentuale per una come lei. Il prossimo passa sarà imparare ad usare qualche slice offensivo, ma per il momento accontentiamoci e teniamola d’occhio per questo Wimbledon.

Tanto per fornirvi qualche dettaglio sulla partita: Ana ha subito il break iniziale ed è andata sotto 2-0, ma la Zhang sentiva la pressione di giocare contro la top seeded e alla prima occasione concessa all’avversaria, s’è sciolta ed ha regalato un parziale di 6 game consecutivi. A nulla è servito chiamare due volte il coach: la cinese sbagliava troppo nel momento decisivo, l’Ivanovic trovava sempre la via del vincente in risposta sulla seconda debole dell’avversaria e sul suo servizio non ha più concesso una palla break. La serba è andata avanti 3-0, ha rallentato il ritmo fino al 5-2, dove ha strappato il definitivo break. Mi rammarico un pochino per questa povera Zhang che aveva fatto una settimana brillante, ma che può rifarsi giocando la semifinale del doppio in coppia con Caroline Garcia; mentre invece mi felicito con Ivanovic, che tornerà numero 11 del mondo da lunedì, in attesa delle sue dichiarazioni in conferenza stampa.

“Inizio a sentirmi una vera giocatrice da erba – ha dichiarato Ana in conferenza stampa post match – Oggi ho giocato molto bene, sono anche andata qualche volta a rete, cosa che il mio coach mi sta incoraggiando a fare maggiormente. La mia sfida sui prati è che non devo pensare a colpire ogni volta in maniera perfetta e a giocare sempre il game perfetto; devo solo accettare che magari non ho fatto un colpo perfetto ed andare avanti e non pensare allo score, ma giocare scambio dopo scambio. Penso di poter vincere Wimbledon? Lo pensavo al Roland Garros e guarda come è finita (ride).. Non voglio più pensarle certe cose! Sarà un torneo aperto, ci sono molte ragazze delle seconde linee che potrebbero fare un buon risultato, e penso che sia una sfida in più per noi da fronteggiare”.

Nell’altra semifinale andata in scena ha prevalso Barbora Zahlavova-Stricova su Casey Dellacqua per 7-6(5) 6-1. Dopo le difficoltà che ho avuto ieri a scrivere ogni volta un nome così lungo nei pezzi, le ho chiesto se avesse un soprannome; ha risposto ”Si, è Bee, come l’animale”, ma credo sia un po’ troppo stupido, tanto vale fare come per Carla Suarez-Navarro e creare l’acronimo BZSQuindi BZS ha vinto una partita dura per molti aspetti: uno su tutti la pioggia, che ha interrotto le giocatrici due volte, compromettendo un po’ la loro concentrazione e rendendo il campo più pesante ed umido; un altro aspetto da sottolineare, è che Casey era veramente in forma ed aveva dato due sonore lezioni a Kimiko Date e a Sam Stosur. Ma Barbora ha dovuto combattere anche contro il nervosismo che l’ha dominata per tutto l’incontro, e, non ho capito ben come, ce l’ha fatta. Forse Casey è stata un po’ complice di questa vittoria, in più di un’occasione. Dopo la prima interruzione per pioggia (sull’1-1) l’australiana era riuscita a rimontare uno svantaggio di 4-2, finendo sopra 5-4, e poi aveva ripreso il set s’un successivo svantaggio 6-5 per BZS portandosi al tiebreak. Casey righ-shot-at-the-right-time era andata sopra 5-1 nel tiebreak, e la ceca invece al cambio campo non aveva voluto nemmeno passare per la sua panchina a sedersi. Ma nonostante questo Barbora è riuscita ad infilare un parziale di sei punti consecutivi e a strappare il tiebreak. Probabilmente il campo reso più pesante dalla pioggia dava maggiormente fastidio a Casey, che di lì avrebbe iniziato una spirale negativa di errori che sarebbe continuata per tutto il secondo set. La Zahlavova si era calmata nel frattempo, aveva capito cosa non andasse nel gioco della sua avversaria e cercava di sfruttarlo a proprio vantaggio. Mentre l’australiana era andata in panne, concedeva troppi gratuiti con il dritto e non chiudeva i punti facili. BZS è andata sopra prima 3-0 e poi 5-1, a servire per il match.

Per Barbora, n.43 dopo aver guadagnato 19 posizioni nel ranking con questo risultato, è la prima finale in un torneo su erba e il più alto risultato in tre partecipazioni a questo torneo.
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