TENNIS – La storia dei mondiali di calcio e quella dei Championship sono legate a filo stretto. Ripercorriamo questo legame che si ripropone ogni quattro anni dal 1930. Solo una nazione è riuscita a vincere la coppa del mondo di calcio e il torneo di singolare a Wimbledon nello stesso anno.
Quando nel 1930 la Fifa e Jules Rimet riescono finalmente a organizzare la prima edizione di quello che diventerà l’evento sportivo più seguito di sempre, i Championship di Wimbledon compiono già 53 anni.
Da allora le vicende dei Mondiali di calcio e del torneo di tennis più prestigioso continuano a incrociarsi ogni quattro anni: colpa o merito del calendario, che quasi sempre pone Wimbledon nelle stesse settimane di svolgimento dei Mondiali di calcio, costringendo gli appassionati di pallina e pallone a dividersi tra un canale e l’altro, sperando in improbabili incastri o nel fuso orario.
Ecco allora un breve excursus attraverso coincidenze, aneddoti e curiosità che legano l’erba londinese a quella dei campi della coppa del mondo, alla ricerca della fatidica doppietta Wimbledon-Mondiali, riuscita una sola volta. Nel tentativo più recente.
1930
Calcio e tennis sono agli antipodi. Sia geograficamente (il mondiale si gioca in Uruguay) che sportivamente: in tabellone a Wimbledon non c’è traccia di uruguaiani, evento che ricapiterà spesso, mentre l’unico argentino tra uomini e donne è il carneade Williams. Finisce così che i mondiali li vincono gli uruguagi con un sonoro 4-2 in finale sull’Argentina, mentre Wimbledon è un affare a stelle e strisce tanto nel maschile quanto nel femminile grazie a due mostri sacri come Bill Tilden ed Helen Wills Moody.
La curiosità è che proprio in quella prima edizione dei Mondiali gli U.S.A. centrano il loro miglior risultato di sempre nel calcio, un terzo posto figlio più delle poche partecipanti (solo 14) che dell’effettivo valore degli interpreti del soccer d’oltre Atlantico, che infatti vengono umiliati per 6-1 in semifinale dall’Argentina.
1934
L’Italia inizia la sua cavalcata verso il titolo mondiale strapazzando 7-1 gli Stati Uniti nel match d’esordio e a Wimbledon si presenta riversando giuste speranze su Giorgio De Stefani, primo azzurro capace di raggiungere la finale al Roland Garros nel 1932 e testa di serie numero 8 a Londra. Un mese più tardi rispetto alla disfatta patita a Roma ai campionati del mondo, gli Stati Uniti si prendono la rivincita sull’erba londinese: il semisconosciuto Lott estromette De Stefani dal torneo al secondo turno col punteggio di 3-6 6-3 6-4 6-4, nell’anno del primo Wimbledon vinto da Fred Perry.
1958
I Mondiali di calcio sono diventati definitivamente un evento planetario. Il Brasile vince il tanto agognato primo titolo battendo 5-2 la Svezia, stesa dalle giocate del diciassettenne Pelè. Arriva così anche il momento della prima “doppietta”, seppur parziale, Wimbledon-Mondiali: Maria Bueno, brasiliana, vince infatti il torneo di doppio in coppia con l’americana Gibson. Gli svedesi si consolano, se così si può dire, col successo nel doppio maschile targato Davidson-Schmidt, anche se al disperato Nils Liedholm non è che importi molto.
1962
L’edizione cilena vede il Brasile sollevare la seconda coppa Rimet consecutiva, grazie al successo per 2-1 ai danni della Cecoslovacchia. La vendetta tennistica viene servita da Vera Sukova, tennista praghese che a Londra vive due settimane di grazia proprio un mese dopo la finale dei mondiali. La Sukova, infatti, batte in semifinale nientemeno che la brasiliana Maria Bueno, campionessa a Church Road nel 1959, 1960 e 1964, vendicando così i connazionali calciatori. Si arrende però in finale a Karen Susman, non riuscendo mai più a ripetere quell’exploit.
1966
Il primo mondiale inglese si disputa dall’11 al 30 luglio, per evitare sovrapposizioni proprio con Wimbledon. Nel torneo su erba non ci sono teste di serie inglesi nel maschile, evento comunque non raro negli anni ‘60. A difendere l’onor d’Albione ci prova Ann Haydon (campionessa al Roland Garros poche settimane prima) che però cede all’onnipresente Bueno in semifinale per 7-5 al terzo set. Un mese più tardi ci penseranno Hurst, Charlton e Moore a far esplodere di gioia i sudditi della regina.
1970
Nessuna delle quattro semifinaliste del Mondiale (Italia, Germania, Brasile, Uruguay) piazza un uomo oltre il terzo turno, mentre la donna che fa meglio è la tedesca Niessen, quarti di finale. Nel maschile guarda un po’ non ci sono uruguaiani, sia Pietrangeli che Panatta escono al primo turno, i tedeschi Lotz e Buding fanno poco meglio uscendo al secondo. Chi vince questa sfida a quattro, anche a Wimbledon, è il Brasile, con il tennista di chiare origini cinesi Mandarino che al primo turno estromette niente meno che Metreveli (sovietico, futuro finalista nel 1973) prima di terminare la corsa nei sedicesimi.
1978
Pochi giorni dopo la cocente delusione della finale persa contro l’Argentina, Tom Okker vendica gli olandesi infliggendo una severissima lezione al gaucho Guillermo Vilas: il terzo turno di Wimbledon è suo col punteggio di 6-3 6-4 6-2. Nemmeno Okker però, così come Cruijff e compagni, riuscirà nell’impresa di vincere il titolo, strapazzato nell’occasione da Borg in semifinale. Nel tennis l’Olanda saprà rifarsi nel 1996 grazie a Krajicek, nel calcio arriveranno soltanto altri bocconi amari.
1986
Nell’anno del Mondiale di Maradona e della “mano de Dios” (vince l’Argentina in finale sulla Germania per 3-2), Boris Becker fa sorridere i disperati tedeschi con la sua, di manina fatata. A una settimana di distanza dalla finale di Città del Messico, “Bum Bum” vince infatti il suo secondo Wimbledon su Ivan Lendl. Con gli argentini si confronta però solo in un anonimo primo turno, disponendo agevolmente dello sconosciuto Bengoechea. La doppietta Mondiale-Wimbledon non riesce nemmeno nel femminile: Gabriela Sabatini si ferma in semifinale davanti alla Navratilova.
Una piccola curiosità fuori tema sul 1986? Al secondo turno c’è il singolar tenzone tra futuri allenatori di Federer: la spunta Edberg su Annacone 6-0 al quinto set dopo essere stato sotto due set a uno.
1990
Niente “pomeriggi magici” prima delle notti mondiali per gli italiani, tutt’altro. L’unico uomo in gara è Pistolesi, eliminato subito da Pate, mentre nel tabellone femminile la sola Garrone si spinge fino al secondo turno.
Si intrecciano ancora una volta i destini della Germania e di Boris Becker: nello stesso giorno in cui i teutonici giocano la seconda finale di seguito contro l’Argentina, questa volta vincendola, Becker è in campo per la sua terza finale consecutiva con Edberg. Perde 6-4 al quinto set e vede ancora una volta sfumare la doppietta Mondiali-Wimbledon.
Nel femminile sia Germania che Argentina si fermano in semifinale, la Graf per mano della Garrison, la Sabatini ancora una volta sconfitta dalla Navratilova che vincerà poi il suo ultimo titolo londinese.
1998
Davide Sanguinetti si spinge fino ai quarti di finale proprio come l’Italia ai Mondiali, prima di sbattere contro una traversa di nome Krajicek. La doppietta Mondiali-Wimbledon è ancora a un passo, ma la transalpina Nathalie Tauziat cede in finale alla rediviva Jana Novotna, una settimana prima che Zidane stenda il Brasile per la prima coppa del mondo dei “galletti”.
2006
La Mauresmo l’8 luglio vince il suo unico Wimbledon. Sembra un buon auspicio per la Francia che invece il giorno dopo si arrenderà in finale a Cannavaro e compagni. Così come l’Italia supera in maniera rocambolesca la Germania in semifinale, coi gol di Grosso e Del Piero allo scadere dei tempi supplementari, curiosamente anche i due italiani che trovano sulla loro strada i teutonici li battono in rimonta: la Pennetta sconfigge 5-7 6-4 6-2 la Klosel al primo turno, mentre Galvani tiene duro con Waske prima di estrometterlo dal torneo col punteggio di 16-14 al quinto.
È l’unico Wimbledon vinto da Federer in un anno di Mondiali. Probabilmente questo 2014 sarà l’ultimo tentativo per la doppietta elvetica: gli auspici sono buoni, col fuoriclasse di Basilea campione ad Halle e i rossocrociati vittoriosi per 2-1 all’esordio sull’Ecuador… Ma in quanti credono a un Roger campione a Wimbledon e a una Svizzera campione del Mondo?
2010
Ovviamente sono la Spagna e Rafael Nadal a infrangere il tabù della doppietta Wimbledon-Mondiali. A una settimana di distanza dal trionfo in Sudafrica degli iberici (1-0 sull’Olanda), il mancino di Manacor vince il suo secondo e per ora ultimo Wimbledon asfaltando in finale il malcapitato Berdych. Un’impresa statistica, se consideriamo che la Spagna ha vinto il Mondiale una volta sola e che uno spagnolo ha vinto Wimbledon soltanto in tre occasioni, quattro se prendiamo in considerazione anche il torneo femminile.
Una doppietta ripetibile? Sicuramente, colpa di Casillas e soci, non sarà la Spagna a bissare la coppia di allori come nel 2010. Saranno allora la Svizzera e Federer a trionfare in questo 2014? L’Argentina e Leonardo Mayer nutrono ambizioni? Forse Giraldo e la Colombia? O ancora niente doppietta Wimbledon-Mondiali, come accaduto in 18 edizioni concomitanti su 19?
Noi una speranza, remotissima, ce l’abbiamo: l’Italia e Fabio Fognini sono proprio una bella coppia, ma occhio ai “warning” e ai rigori contro!