Naomi Broady, una vittoria alla faccia della LTA

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Naomi Broady, una vittoria alla faccia della LTA

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TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – Naomi Broady ha vinto la sua prima partita nello Slam londinese, battendo Timea Babos al terzo set. Per lei è un risultato che vale tantissimo, dopo i guai passati con la LTA, la federtennis inglese.

”Se non fosse stato per la wild-card dell’anno scorso a Wimbledon, probabilmente non sarei qui.” – questo disse Naomi Broady a Birmingham, oramai due settimane fa.

Quella di Naomi, giocatrice inglese classe 1990, per il tennis è una vera passione, nel senso letterale della parola. Passione deriva dal greco πάσχειν, che in latino diventa pateo, che in italiano significa soffrire. Il tennis non è solo gioia e divertimento, anzi di sicuro è più una sofferenza per chi non riesce a raggiungere le parti alte delle classifiche, e quindi a giocarsi i tornei importanti, quelli che assegnano punti e, cosa ancora più importante, soldi. A tutti sarà noto il divario tra il montepremi dei tornei di prima classe e quelli minori; recentemente si è discusso sull’ulteriore aumento del prize money del torneo di Wimbledon. Il risultato di tutte queste operazioni può essere solo uno: che ci sono giocatori/giocatrici che difficilmente riescono ad andare avanti, soprattutto se non hanno il supporto economico della loro federazione. Un caso di cui si era parlato era quello di Taylor Townsend, in rotta con la USTA per i suoi ‘problemi’ di peso. Anche Naomi ha dovuto fare i conti nel 2007 con la LTA, la Lawn Tennis Association, che le ha tagliato i finanziamenti per una foto ‘scandalosa’ (a parer loro) che la giovane britannica aveva postato sui social network, dove ammiccava vicino ad un distributore di anticoncezionali.

”Non sono riuscita a capire la loro reazione. Non ero ubriaca e non avevo fatto uso di alcuna droga. Capisco se avesse peggiorato il mio tennis, ma non è stato così. Stavo solo cercando di divertirmi come una qualsiasi diciassettenne per almeno una sera. Loro non hanno pensato a proteggermi ma soltanto a preservare la loro reputazione.”

Da lì in poi Naomi, assieme al fratello più piccolo Liam, ha iniziato una battaglia con la federtennis inglese. Non è bastato il dietrofront della LTA nel 2008, il padre di Naomi ha rifiutato i finanziamenti e ha escluso il figlio Liam dal programma della federazione. La questione era diventata di principi. Naomi ha iniziato ad autofinanziarsi, a giocare senza coach e a viaggiare da sola per i tornei. Ma era dura andare avanti, senza la certezza di avere le finanze per continuare. Il fratello Liam ha scelto di accettare l’aiuto della LTA proprio l’anno scorso, scatenando l’ira del padre. Naomi non ne ha voluto sapere. Per sua fortuna le è arrivata una wildcard per Wimbledon 2013 e tanto è bastato per farle continuare ad inseguire il suo sogno per un altro anno. In questa stagione aveva palesato ancora di più l’incertezza sul futuro della sua carriera, proprio a Birmingham, dove in conferenza stampa disse con tono sommesso di sperare nuovamente in una wildcard per i Championships, senza la quale non avrebbe saputo come andare avanti.

L’occasione le è giunta nuovamente e Naomi è acceduta senza problemi al main draw di Wimbledon 2014. Davanti Timea Babos, e la ghiotta opportunità di strappare non solo il già ricco prize money del primo turno, ma addirittura quello del secondo. Naomi sapeva che non era un treno che poteva permettersi di perdere. E pur sotto di un set a zero, nel secondo ha tirato fuori la grinta e la fame di chi aveva realmente bisogno di una vittoria e ha conquistato il tiebreak del secondo set per 9-7, che poi ha fatto girare definitivamente la partita in suo favore. Il terzo set è stato un 6-0 senza storia. Alla fine del match la gioia ha preso il sopravvento sulla tensione e Naomi ha abbracciato e baciato la nipotina per condividere con lei la prima vittoria a livello Slam, figlia solo dei suoi sacrifici e del suo impegno. 

Una vittoria sofferta, come sofferta è stata la sua carriera fino a questo punto. Adesso Naomi potrà pagarsi tanti mesi del sua passione, il tennis, e iniziare a migliorare la sua posizione di numero 163 in classifica. Ed ora che inizia a palesarsi l’inizio della discesa, cosa dire alla LTA?
”Non voglio i loro soldi, ed ora che ho quelli di Wimbledon, non ne ho proprio bisogno. Non voglio essere supportata da loro dopo quello che è successo.”

D’altro canto la federtennis inglese ha voluto far sapere che loro ”Hanno superato la faccenda e sono contenti che Naomi stia facendo bene in campo.” Ma lo strappo sembra ben lontano dal ricucirsi.

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