Wimbledon, Eugenie Bouchard o Petra Kvitova, chi sarà la regina?

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Wimbledon, Eugenie Bouchard o Petra Kvitova, chi sarà la regina?

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TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHPS – Nel derby delle amiche ceche e mancine, la spunta Petra Kvitova che elimina Lucie Safarova e accede per la seconda volta in carriera alla finale di Church Road. Troverà Eugenie Bouchard che fin qui non ha perso un set e potrebbe diventare la più giovane vincitrice di Slam dai tempi della Sharapova allo US Open. 

E. Bouchard b. S. Halep 76(5) 62 (da Wimbledon, Roberto Salerno)

Alla fine anche una con i nervi saldi come Eugenie Bochard, che si è addirittura detta non sorpresa di essere arrivata sin qui, non ha potuto fare a meno di subire il fascino del Centre Court di Wimbledon. Dopo che era ormai venuta a capo di una Halep che resistito solo fino al primo game del secondo set, l’ultimo avversario che la canadese ha dovuto sconfiggere prima di regalarsi Petra Kvitova è stata l’ultracentenaria storia di questo meraviglioso torneo che ti prende alla gola proprio quando tutto sembra finito e ti fa sbagliare qualcosa come 5 match point, senza che l’altra faccia praticamente niente. E chissà cosa sarebbe ancora successo se finalmente la prima di servizio di Eugenie non avesse smesso di fare i capricci.
La giovane – 20 anni compiuti nel febbraio scorso – di Westmount, uno dei quartieri più ricchi del mondo (o del Nordamerica e in questi bassi tempi forse è la stessa cosa, soprattutto se si parla di soldi) dopo non aver vinto nessun set a Melbourne contro la Na Li ed uno a Parigi contro la Sharapova è riuscita dunque a vincerne due oggi. E contro la solidissima, fin qui, Simona Halep, una che si è talmente dedicata al tennis da sottoporsi ad operazioni estetiche forse un po’ discutibili ma che a suo dire le hanno enormemente migliorato le capacità atletiche.
La partita è stata tale solo nel primo set, con la Halep che è riuscita persino a strappare il servizio per prima all’avversaria,  che un po’ abbandonata dalla prima di servizio le aveva regalato prima la palla break – mandando in corridoio un rovescio non troppo complicato – e poi il break, tirando lungo un dritto dopo una risposta profonda della Halep. Qui forse la rumena doveva evitare di distrarsi, anche se sono discorsi un po’ troppo da senno di poi perché la verità è che la Bouchard ha piantato i piedi dentro il campo e ha prima aggredito una seconda tenera e poi ha risposto meravigliosamente a due buone prime. Dopo che una caduta aveva costretto la Halep a fermarsi alla ripresa del gioco la rumena è tornata nei guai nell’ottavo game. Ma stavolta si è tirata fuori dalla buca tirando prima un diritto molto intelligente su una palla molto vicino alla rete e poi, dopo aver concesso la seconda palla break con un rovescio senza senso, tirandone uno splendido, di rovescio, che lasciava di sasso la canadese.
L’inevitabile epilogo al tiebreak ha ancora mostrato la grande saldezza di nervi della ragazza canadese che, andata subito sotto per 4 a 2, ha messo in fila 4 punti fantastici prima di chiudere al secondo set point, ma solo perché nel primo la Halep aveva fatto un mezzo miracolo.
Si pensava che la partita potesse avere ancora molto da dire ma dopo un primo game tenuto abbastanza agevolmente la Halep è crollata di schianto, regalando il primo break con un doppio fallo e trovandosi rapidamente sull’1-5. Qui si sono fatti improvvisamente sentire i pochi anni di una ragazzina che qui avrà già vinto il torneo juniores ma che evidentemente non l’aveva preparata del tutto ad un evento più grande. La Bouchard troverà anche modo di litigare un po’ con Nouni e dovrà attendere il sesto match point per chiudere, ma la Halep era troppo scorata per approfittarne.
Dopo un torneo che non ha mancato di riservare sorprese e che è stato decisamente affascinante la finale di sabato è quella più logica. La canadese ci arriva da numero 7 in classifica – miglior ranking di sempre la terra del grande freddo – la più giovane dai tempi di Maria Sharapova a provare a vincere uno slam e senza aver mai perso un set nel torneo. Cercherà di emulare Amelie Mauresmo e Martina Hingis, le ultime ad aver vinto entrambi i tornei, da juniores e da “grandi”. Forse stavolta non dipenderà solo dai nervi della Kvitova.

Leggi il profilo di Eugenie Bouchard https://www.ubitennis.com/sport/tennis/2013/08/06/930632-bouchard_strade_verso_stelle.shtml

Eugenie Bouchard (CAN) Simona Halep (ROU)
2   Aces 1
3   Double faults 5
47 of 69 = 68 %   1st serves in 48 of 78 = 62 %
35 of 47 = 74 %   1st serve points won 26 of 48 = 54 %
10 of 22 = 45 %   2nd serve points won 16 of 30 = 53 %
110 MPH   Fastest serve 106 MPH
102 MPH   Average 1st serve speed 96 MPH
83 MPH   Average 2nd serve speed 82 MPH
9 of 10 = 90 %   Net points won 4 of 6 = 67 %
3 of 9 = 33 %   Break points won 1 of 2 = 50 %
36 of 78 = 46 %   Receiving points won 24 of 69 = 35 %
20   Winners 13
23   Unforced errors 23
81   Total points won 66

P. Kvitova b. L. Safarova 7-6 6-1 (Da Wimbledon, Laura Guidobaldi)

La regina di Wimbledon 2011 può ambire ad indossare la corona anche nel 2014. Petra Kvitova vince il derby ceco e mancino con l’amica e compagna di Fed Cup Lucie Safarova e accede così alla finale dei Championships per la seconda volta in carriera.

La Safarova ha disputato uno splendido torneo ma oggi è stata superata dalla potenza e dalla precisione di Petra. Forse avebbe dovuto trovare soluzioni alternative invece di accettare incondizionatamente lo scambio martellante da fondo. Ma il suo gioco è così e non è bastato. La Kvitova accede alla finale di Wimbledon con lo score di 7-6 6-1.

La cronaca del match

Derby tra ceche, amiche e mancine oggi nella prima semifinale femminile di Church Road : una è la campionessa di Wimbledon 2011 e l’altra è la sua compagna di squadra e amica che accede per la prima volta in carriera ad una semifinale slam. Sono loro, Petra Kvitova e Lucie Safarova.

La Safarova, attualmente n. 23 Wta, sta vivendo il momento migliore della carriera, carriera che dura già da un bel po’ (ha “già” 27 anni) e questo Wimbledon è la sua 37esima partecipazione ad uno slam.  I precedenti tra le 2 sono di 5 vittorie a zero per l’ex n. 2 del mondo. Insomma, Lucie parte nettamente sfavorita contro l’avversaria/amica con la quale, peraltro, ha vinto la Fed Cup nel 2012 e nel 2011.

Entrambe cominciano ad un ritmo serratissimo, con un tennis potente e martellante. Dopo il break messo a segno dalla Kvitova all’inizio del set, Lucie riesce rapidamente a recuperare, salendo poi in vantaggio 3-2.

Dopodiché, si instaura un estremo equilibrio tra le due che arrivano sul 5-5. Lucie sta rispondendo in modo fenomenale, sorprendendo spesso Petra che viene spiazzata. È una lotta tra servizi poderosi e risposte fulminanti. Gli scambi sono alquanto brevi, caratterizzati da fendenti tesissimi, soprattutto da parte della Safarova che oggi sembra davvero solida, centrata e tonica. Entrambe cercano di produrre un tennis dalle geometrie regolari, con scambi velocissimi e al fulmicotone.

Si arriva al tie-break. La Safarova si disunisce leggermente permettendo a Petra di prendere il largo sul 3-1. Ma perché Lucie tira sempre tutto a tutti i costi? Spara alla cieca su tutte le palle e alla fine sbaglia consentendo alla Kvitova di salire 4-2. Nonostante ciò recupera il gap e ripareggia i conti sul 4-4.

Gianni Clerici, seduto accanto a me in tribuna stampa, non approva questo sparare a 1000 a tutti i costi e mi dice “Beh, la partita tra la Navratilova e la Mandlikova era un’altra cosa !” (Gianni si riferisce ovviamente al derby cecoslovacco nella finale di Wimbledon del 1986).

Ah il tennis d’Antan……

Intanto Lucie salva un setpoint e raggiunge Petra sul 6-6.

Ma poi la campionessa del 2011 infligge la zampata finale e, con un “ruggito” rabbioso, suggella la conquista della prima frazione per 8 punti  a 6.

Petra è stata solida al servizio, come da previsione e Lucie non ha saputo alzare l’asticella del proprio tennis nel momento chiave del set. Non solo. Commette malaugurati gratuiti nei momenti sbagliati e non riesce a trovare soluzioni alternative per spezzare la potenza schiacciasassi della Kvitova.

Ora, come spesso accade, dopo un set lottato con un’avversaria nettamente più forte, la tensione agonistica cala e il match diventa a senso unico. La solidità, la potenza e lil maggior controllo dei colpi, fanno sì che Petra scivoli avanti nello score a ritmo dirompente poiché, nel secondo set, si porta rapidamente in vantaggio 3-0.

Lucie sembra ora sopraffatta dalla compagna di squadra che la bombarda da ogni parte del campo. La n. 23 del mondo non riesce a trasformare una palla break sul 3-1 per la Kvitova che, invece, spiega le vele verso la vittoria. Dopo 1 ora e 20 minuti di gioco, la n. 6 del mondo si assicura, per la seconda volta in carriera, il posto in finale ai Championships.

Le due si abbracciano alla rete. Chapeau comunque per Lucie che ha disputato il miglior torneo della sua già “lunga” carriera.

Per Petra ci sono 8 ace, il 70% dei punti vinti con la prima di servizio e il 100% dei punti conquistati a rete. Mette a segno ben 24 vincenti e, in totale, conquista 71 punti contro i 58 di Lucie.

Leggi il profilo di Petra Kvitova: https://www.ubitennis.com/sport/tennis/2013/12/20/999736-stelle_petra_kvitova.shtml

Lucie Safarova (CZE) Petra Kvitova (CZE)
4   Aces 8
2   Double faults 3
31 of 58 = 53 %   1st serves in 44 of 71 = 62 %
19 of 31 = 61 %   1st serve points won 31 of 44 = 70 %
16 of 27 = 59 %   2nd serve points won 17 of 27 = 63 %
108 MPH   Fastest serve 112 MPH
97 MPH   Average 1st serve speed 102 MPH
81 MPH   Average 2nd serve speed 92 MPH
5 of 6 = 83 %   Net points won 5 of 5 = 100 %
1 of 2 = 50 %   Break points won 3 of 6 = 50 %
23 of 71 = 32 %   Receiving points won 23 of 58 = 40 %
18   Winners 24
7   Unforced errors 13
58   Total points won 71
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