Il compleanno di Vika Azarenka, auguri alla sparigliacarte

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Il compleanno di Vika Azarenka, auguri alla sparigliacarte

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TENNIS – Victoria Azarenka compie 25 anni. È un compleanno che arriva in uno dei momenti più difficili della carriera: dopo la finale degli US Open la bielorussa ha giocato (e vinto) sempre meno. Mentre il circuito ha sempre più bisogno di lei.

Il profilo di Victoria Azarenka (AGF)

È ancora tra le prime dieci del mondo, Victoria Azarenka, ma dei 3820 punti in classifica ben 2620 sono in uscita nelle prossime quattro settimane. Ed è naturale che sia così perché il cemento è quello che più esalta la sua strepitosa capacità di rovesciare uno scambio difensivo ad uno offensivo. L’estate del 2013 fu una delle migliori di Azarenka: raggiunse la finale in tutti e tre i tornei a cui partecipò (anche se riuscì a vincerne solo una). Delle due sconfitte la più sonora, la più importante, insomma la più significativa, è arrivata agli US Open. Dopo la finale di Cincinnati, Vika sembrava pronto al sorpasso e la vittoria palpitante, all’ultimo respiro, sembrava la certificazione del fatto che le gerarchie erano pronte ad essere definitivamente rovesciate. Invece la dolorosa sconfitta agli US Open si è tramutata in una maledetta caduta i cui postumi si fanno sentire ancora mesi dopo. Gli infortuni si sono sommati alle cicatrici di quella partita e hanno reso Vika una giocatrice debole, inerme: tutto il contrario della guerriera emersa a inizio 2012 e che pareva in grado di rivoluzionare gli equilibri di un tennis femminile in cui l’anarchia si è alternata ai periodi di dominio marcati Serena Williams.

Oggi Victoria Azarenka compie 25 anni. La bielorussa sta vivendo un 2014 davvero negativo dopo un avvio promettente. La finale di Brisbane, persa ancora contro Serena, sembrava il segnale giusto per la ripartenza. Invece, dopo essere tornata a perdere contro Agnieszka Radwanska, la spirale regressiva è diventata via via sempre più preoccupante. Il primo turno di Indian Wells è stato l’ultimo match di Vika per ben tre mesi. Poi, sull’erba già indigesta senza il bisogno di aggiungervi altri problemi, sono arrivate due sconfitte su tre partite. Ora che arriva il cemento americano Azarenka spera che la superficie più congeniale al suo gioco le restituisca le migliori sensazioni, necessarie per allegerire il fardello dei numerosi punti in scadenza tra Carslbad, Cincinnati e New York.

Il cammino di Azarenka riprende da Stanford, un torneo che ha già vinto (nel 2010) e nel quale occorrerà per forza tenerla d’occhio nonostante tutti i legittimi dubbi sulla sua condizione, per forza di cose deficitaria. L’avversaria che il tabellone le ha riservato per il suo compleanno è tanto ostica quanto affascinante: Venus Williams, che al Bank of the West Classic ha mosso i primi passi nel professionismo e che è avanti 3-0 negli scontri diretti (l’ultimo a Tokyo qualche mese fa). Il recupero di questa campionessa è fondamentale. Come ha scritto AGF al termine del Roland Garros, il tennis femminile non può fare a meno di Azarenka.

La sua è una carriera che parla di grandi infortuni ma anche di grandi vittorie. Anche se la maturità è arrivata a ventit

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