Federer: "Ho lottato con grande coraggio"

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Federer: “Ho lottato con grande coraggio”

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TENNIS ATP Cincinnati 2014 – Incontro di Quarti di Finale 

R. FEDERER / A. Murray

6-3, 7-5

Intervista a: ROGER FEDERER

Traduzione di Luca De Gaspari

D. Sei riuscito a recuperare da uno svantaggio di due break nel secondo set. Raccontaci come sei riuscito prima a raggiungerlo e poi a vincere…

ROGER FEDERER: Non ho intenzione di raccontarvi tutto punto per punto cosa perché ho altre cose da fare, quindi …
No, penso che stava colpendo la palla un po ‘meglio a metà del secondo set. Penso di essere stato in un momento negativo per dieci minuti. Lei ne ha approfittato alla grande.
Il secondo break probabilmente non doveva arrivare, a mio parere, quando sono andato sotto 4-1. Ha tenuto duro e penso che avesse l’inerzia del match in quel momento Ecco come è successo.

Poi mi sono detto, forse posso fargli un break veloce. Forse posso rimanere in gioco. L’ho fatto. Ho giocato un game discreto. E’ stato forse un game un po’ incostante, non mi ricordo.
Ma ho sentito fin dall’inizio che stavo colpendo bene la palla e anche quando lui giocava bene, sono stato in grado di rispondergli colpo su colpo.

Ho pensato sul 4-2 che doveva tenere il servizio ancora due volte per chiudere il set, e quindi avrei avuto un’altra occasione. Quello è stato il momento in cui ho iniziato veramente a crederci di nuovo. Quello è stato, ripensandoci, chiaramente un momento importante, il gioco sul 4-1, sul 4-2 anche. Erano anche quelli giochi decisivi e la partita avrebbe dovuto andare al terzo set.
Anche il primo set, anche se è stato più a senso unico. Andy ha avuto comunque le sue possibilità e credo che nel complesso sia stata una partita abbastanza equilibrata.

D. Ora gli scontri diretti con Andy sono in equilibrio, 11 pari. Hai un record perdente solo contro due giocatori in attività adesso. Quanto è importante pensi che sia giudicare i giocatori in base ai confronti diretti contro gli altri giocatori della propria epoca?

ROGER FEDERER: Sono così tante sfide. Se si guarda ad alcuni incontri che ho avuto con alcuni giocatori ti viene da pensare, “cosa? Non hai perso contro questi giocatori più spesso?”
Per me, onestamente, i confronti diretti non mi sono mai interessati più di tanto, in realtà a volte si gioca in serie, incontri tre volte di fila lo stesso avversario in un momento in cui non sei al massimo Allo stesso modo io sono stato in grado di trarre beneficio da questo tipo di situazione.

Sì, per alcune persone è importante. Per alcuni giocatori è importante. Per me, nel complesso, non è che davvero mi interessi più di tanto, finché posso provare a vincere quelle che contano di più. Tutto quello che puoi fare è dare tutto quello che hai.
A volte è facile contro alcuni avversari e altre volte è più difficile. Sono felice per stasera. So che Andy non è ancora al 100%. Comunque è sempre bello battere un altro Top 10, non c’è dubbio.

D. Hai mai avuto in mente che stavi affrontando un giocatore che ha forse vacillato un po’ più spesso in questa stagione? Lui Ha avuto problemi nel chiudere le partite…

ROGER FEDERER: Beh, io non so come sta chiudendo lui le partite ultimamente. Se si guarda indietro alla partita con Tsonga, penso che Andy fosse sotto un set e un break, per prima cosa.
Bravo lui a rientrare di nuovo in partita e ad andare in vantaggio nel terzo set.

No, non mi sentivo come se avessi potuto contare sul fatto che lui non chiudesse il set. Forse quando un avversario non è così dominante come in passato, forse ci credi un po’ di più. Allo stesso tempo, quando si gioca contro un giocatore del calibro di Andy, dipende anche da lui.

Per quanto mi piacerebbe dire che dipende solo da me, contro di lui non è sempre stato così per me, in particolare certamente non nella finale Olimpica quando mi ha distrutto.
Quindi, da questo punto di vista, io sono felice di non essermi arreso. Ho combattuto molto coraggiosamente. Ho continuato a spingermi in avanti. Sono molto contento del mio livello di gioco di adesso. E’ un livello più solido, ad essere onesti.

D. Giocherai la seconda semifinale domani sera, più di qualche ora dopo la prima. E’ uno svantaggio in qualche modo?

ROGER FEDERER: Voglio dire, non è un vantaggio. E ‘uno svantaggio? Non lo so. Sono stato già in questa situazione in passato, penso a quando Novak ha giocato in ritardo, ma poi la finale era presto, troppo. Hanno messo una sorta di regola per cui ci devono essere almeno 18 ore tra i due incontri, e questo è quello che abbiamo ora, giusto?

IL MODERATORE: Sì, 19 tra la semi e la finale.

ROGER FEDERER: Giusto. Così va bene. E’ tutto giusto ora. No, penso che sia importante. Non si può finire a mezzanotte e poi tornare in campo alle 2:00 del giorno successivo. E’ realistico ma poi diventa non corretto. Chiaramente il pericolo maggiore è in caso di pioggia. Non si parla mai di questo, ma può diventare un fattore enorme poi la Domenica. Perché bisogna tornare in campo due volte nello stesso giorno. L’avversario viene facilmente sconfitto. Spero che non piova domani. E’ chiaro che la mia attenzione è sulla semifinale e non mi preoccupo per la finale. So che avrò il mio bel da fare con Raonic.

D. Parlando di Raonic, ha detto che proprio la sconfitta di Wimbledon lo ha motivato per questa stagione sul cemento. Ci puoi parlare della sfida con lui e di come la affronterai mentalmente?

ROGER FEDERER: Sì, io mi concentrerò sul mio gioco. Molto chiaro e semplice. Dare il massimo in risposta, ma la mia massima attenzione è sul mio servizio. Le partite con lui sono state piuttosto difficili in passato.
A Wimbledon è stata un po’ più a senso unico, ma comunque il punteggio resta sempre serrato per via del suo servizio. Non ti senti mai tranquillo e soprattutto nei match al meglio dei tre set i margini sono molto ridotti.
Chiaramente penso che se gioco bene anche i miei riflessi saranno buoni, quindi non so, mi sento di avere buone possibilità. Sono consapevole di quanto sia forte Milos su questi campi.

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