Us Open interviste, Monfils: "Ho giocato bene, ma Roger è il più grande di tutti"

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Us Open interviste, Monfils: “Ho giocato bene, ma Roger è il più grande di tutti”

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TENNIS US OPEN – Quarti di finale. R. Federer [2] b. G. Monfils [20] 4-6, 3-6, 6-4, 7-5, 6-2. L’intervista del dopo partita al francese. (Trad. Andrea Pagnozzi)

LA CRONACA DEL MATCH

Quali pensieri ed emozioni hai avuto sui due match point?

Sai, niente di speciale lo sai. Mi dicevo di mantenere la calma e cercavo di giocare. Sapevo che avrebbe forzato per mettere la prima palla e venire  a rete molto velocemente. Così è stato e ho cercato di rispondere bene ma i punti sono poi andati in un certo modo.

Come descriveresti quello che è successo dopo?

E’ stata dura perché il mio servizio non è stato buono e non ho sfruttato un punto per il 6-5 proprio per questo motivo. Il vento ha contribuito e il mio avversario ha giocato bene. Fisicamente alla fine ho avuto un calo e forse è dipeso anche dal calo mentale che ho avuto dopo aver perso  il quarto set. Lì Roger è diventato molto offensivo e difficile da gestire.

Ieri avevi detto che in momenti simili per mantenere la testa sgombra, ti cito testualmente, non si deve pensare ad un c****. Pensi invece di non esserci riuscito oggi sui match point?

Si sa succede. Lui era fresco e ha messo in atto due grandi serve&volley e un buon dritto sulla riga. Io ho fatto del mio meglio, quindi va bene. Poi quello che è successo nel quinto set è spiegabile così: ero concentrato sin dal primo punto del primo set e ho fatto fatica a mantenere quella concentrazione. E’ difficile gestire la cosa. Poi credo che siano stati solo 5 minuti ma Roger ne ha approfittato subito. Senza quei due game di relativa rilassatezza, forse sarebbe stata un’altra storia. Ma è andata così e dopo è stato difficile.

Hai detto che un giorno potrai raccontare ai tuoi nipoti di aver giocato, forse, con il più grande tennista di tutti i tempi. Ne hai parlato con riverenza. Oggi gli hai preso due set e hai contribuito a trasformare il pubblico in una bolgia. Non ne derivano forse tanti aspetti positivi dalla partita di stasera?

Si di sicuro, lo sai. Ho giocato bene, sono stato fedele alla mia tattica ed ero felice durante la partita. Mi aspettavo il pubblico delle grandi occasioni, lo sai. Sono frustrato ma felice e credo di aver dato il massimo. Semplicemente alla fine della partita, Roger è stato troppo forte. Sai… va bene, ho bisogno di un po’ di tempo per dimenticare questo ma avrò maggiori motivazioni in futuro perché so che posso ripetere queste prestazioni ormai. Ed è positivo.

In che modo questo torneo e l’estate americana potranno esserti d’aiuto? Come fai a mantenere questo stato di forma?

Questa estate è stata difficile per me. Molto vicino a Novak, due volte vicino nel punteggio con Roger. Sta a me dimostrare che non sono lontano e continuo a credere che posso fare meglio. Posso giocare ad alto livello per mesi e ciò che è più importante, è che non mi infortuno.

Pensi che tutto sia più chiaro senza un allenatore?

E’ passato un anno e mezzo, quindi va bene così. Questa domanda ormai è noiosa. Non ho nessun allenatore ma va bene. L’ho cercato ma se devo giocare senza, gioco senza allenatore. E’ semplice.

Come ho detto, l’eredità tennistica di Roger è impareggiabile. Ma sembra che c’era pubblico anche per te. Come ti sei sentito?

Non credo. C’è stato più tifo per Roger. Poi l’andamento della partita ha contribuito molto. Dopo i primi due set, il pubblico si è fatto sentire tantissimo e lui ha cominciato a mettermi pressione. Aveva bisogno di loro e loro di lui.

Avevi detto che racconterai ai tuoi figli dell’opportunità che hai avuto stasera?

Già.

Come pensi di raccontare quello che è successo stasera?

Dirò che papà ha avuto una buona opportunità e ha fatto bene. Ha fatto bene, penso davvero così.

Sei stato in controllo del match nei primi due set, non ci sono dubbi. Come ci si sente quando si gioca contro Roger Federer e ad un tratto lui cambia ritmo e diventa il Roger Federer che tutti conosciamo, giocando poi molto meglio alla fine che all’inizio?

Sai, all’inizio ho giocato bene con una tattica e un piano di gioco precisi. Proprio perchè giochi con lui devi cambiare tante volte durante la partita. Ha provato a venire a rete ma penso che ho gestito bene l’andamento. Era una partita da 50 e 50. Poi improvvisamente cambia tutto ed è per questo che è il più grande tennista, perchè lui può fare tutto. Lui deve solo stare bene. Quando ha migliorato il suo gioco, ho cercato di rispondere ma è andata così. Continuerò a lavorare, credo in me stesso.

Pensi che Roger ti abbia portato via qualcosa?

Beh lo ha fatto, ha colto un’occasione. E’ un buon esempio per tutti perchè ha salvato match point e non si è mai stancato. Sì, penso che mi ha preso qualcosa.

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