Radek Stepanek: la qualità più che la quantità

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Radek Stepanek: la qualità più che la quantità

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TENNIS INTERVISTE – In un’intervista rilasciata al sito dell’ATP, Radek Stepanek spiega com’è cambiato il suo allenamento rispetto a 10-15 anni fa. “Ho lavorato tanto sulla quantità negli anni passati, ora sono più concentrato sulla qualità”

Radek Stepanek attuale numero 42 ATP (best ranking numero 8 nel 2006) ha rilasciato un’intervista al sito ATPWorldTour.com. Nonostante i suoi 35 anni Stepanek continua ad ottenere buoni risultati nel circuito; quest’anno oltre ad aver impegnato il futuro campione di Wimbledon Novak Djokovic al secondo turno (vincendo anche un set al tie-break), ha sconfitto Andy Murray al terzo turno del torneo del Queen’s arrivando fino alla semifinale (sconfitto da F.Lopez). Nel corso dell’intervista ha spiegato come si prepara atleticamente, come lavora per prevenire gli infortuni e come gestisce il cambio di superfici durante la stagione.

Quali sono le più importanti lezioni che hai imparato sull’allenamento e la cura del tuo corpo?
Nel mio caso è molto importante il dormire. E’ davvero essenziale per il mio corpo. Rispetto a quando ho iniziato a giocare nel circuito il tennis è diventato molto più fisico per cui sono molto grato di aver avuto un preparatore come Marc Vseticek con me. Lavoriamo insieme da 13 anni, abbiamo un ottimo rapporto ed ormai è uno di famiglia. Grazie a lui sono ancora in grado di giocare ad alto livello.

C’è qualcosa di cui sei a conoscenza ora che avresti voluto sapere quando hai iniziato?
Mi sarebbe piaciuto avere Peter Korda come allenatore sin dall’età di 16 anni (Korda allena Stepanek dal 2011)

In cosa si discosta il tuo allenamento ora rispetto a 10-15 anni fa?
Ora sono più concentrato sulla qualità che sulla quantità. Ho già lavorato tanto sulla quantità negli anni passsati. Alla mia età non c’è più modo e tempo per fare cambi strutturali a livello tecnico. Troverò sempre piccole cose su cui poter migliorare ma di certo non lavoro per fare dei grandi cambiamenti, dedicando ad esempio 3 o 4 mesi ad un nuovo movimento sul servizio.
Bisogna concentrarsi sulla qualità del lavoro sia dentro che fuori da campo.

Ci sono state molti sviluppi nelle scienze sportive. Hai modificato nel tempo la tua dieta o le tua abitudini?
Sì un po’ sì. E’ imporante aggiornarsi sempre. Sono decisamente più attento a ciò che mangio e a non prendere peso. Peso che sia ciò che faccia ogni atleta. Mi sono allenato ad altitudini elevate e so che questo mi ha aiutato nella preparazione. Per il resto svolgo tutto naturalmente.

Come cambia la tua preparazione ad un match se giochi un singolo o un doppio? Ti riscaldi differentemente? Fai esercizi diversi?
No. La mia routine non è cambiata da 12 anni a questa parte. A volte se fa particolarmente freddo mi serve più tempo per riscaldarmi. Però non mi preparo diversamente se il match è un singolo o un doppio.

Come proteggi il tuo corpo sulle superfici dure? Ci sono esercizi particolari che svolgi quando cominci a giocare la stagione estiva sui campi veloci dopo aver passato gli ultimi mesi fra terra ed erba?
Quando passi dall’erba al duro hai le anche e le caviglie che sono state molto sotto pressione per cui devi fare molto stretching per accompagnare i movimenti differenti che farai sul campo. Faccio questi esercizi quotidianamente, non importa dove stia giocando.
Avverti sempre le differenze quando cambi superficie. Potresti sentirti più indolenzito rispetto alla superficie precedente ed è su questo che concentro la mia attenzione.

Quali sono le aree sulle quali devi prestare maggiore attenzione?
Da quando ho avuto un intervento alla schiena, che ha compromesso un nervo della mano destra, sono sempre stato molto attento a questa zona. A volte ho dolori nella zona bassa della schiena ma è alquanto comune fra i miei colleghi.

Quali sono gli accorgimenti necessari quando si gioca con il caldo dell’estate nord americana?
Devi essere sempre idratato e mangiare bene prima di un match, ma non troppo altrimenti può essere controproducente. Mangio sempre due ore prima di un match così da essere sicuro di aver digerito ed avere le energie per l’incontro. (ndr: purtroppo per il pubblico del Foro Italico tale precauzione fu vana durante la semifinale del 2008. Quel giorno infatti a causa di un’indigestione il ceco fu costretto ad abbandonare la semifinale con Djokovic. Va detto per completezza che Stepanek iniziò prima del previsto il match a causa del ritiro di Andy Roddick nella prima semifinale).

Alessandro Trusiani

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