WTA Pechino: Kvitova-Sharapova, la finale vale la 2° posizione mondiale

WTA

WTA Pechino: Kvitova-Sharapova, la finale vale la 2° posizione mondiale

Pubblicato

il

 

TENNIS WTA PECHINO – La tennista ceca centra la seconda finale consecutiva battendo in 3 durissimi set una ottima Stosur (6-3 5-7 6-2), che spreca troppo (3/16 il suo bilancio sulle palle break). In finale troverà Maria Sharapova alla sua prima finale stagionale sul cemento

Petra Kvitova la spunta al termine di una lunga battaglia, batte in 3 sofferti set Sam Stosur (sconfitta per la 7° volta su 8 sfide) e si guadagna la seconda finale consecutiva dopo quella vittoriosa della scorsa settimana a Wuhan (sono 8 le vittorie consecutive della nr.3 del mondo), la quarta dell’anno (tutte vinte le altre, oltre Wuhan ricordiamo anche New Haven e Wimbledon), la 19° in carriera (14-4 il suo ruolino di marcia in quelle giocate).

Ma mai come oggi la tennista ceca ha barcollato di fronte ad una Sam Stosur che era arrivata in semifinale al China Open senza nemmeno perdere un set e che ha giocato una grandissima partita, soprattutto nel secondo set, dove è stata quasi perfetta.
Unico neo per l’australiana le troppe palle break sprecate (ben 13 su 16) che avrebbero sicuramente cambiato l’andamento del match.
C’è voluta tutta la grinta e la voglia di vincere della Kvitova e l’immancabile passaggio a vuoto nel momento cruciale della sua avversaria per consentire alla ceca di chiudere dopo 2 ore e 21 minuti con il punteggio di 6-3 5-7 6-2.

Il match inizia all’insegna degli strafalcioni e degli errori.
La Kvitova commette ben due doppi falli nel game d’apertura e cede la battuta, la Stosur replica con un doppio fallo nel game seguente e consente l’immediato controbreak.
La Kvitova sembra destarsi e prendere il comando delle operazioni, altro break nel quarto gioco per salire 3-1, ma la Stosur non ha alcuna intenzione di lasciare campo libero all’avversario, altro controbreak immediato propiziato da una gran risposta di diritto.
L’australiana soffre però molto al servizio, si salva nel sesto game (18 punti giocati, 3 ace e 3 palle break annullate), impatta sul 3 pari ma poi cede il passo nel turno di battuta seguente quando la nr.3 del mondo approfitta delle poche prime della Stosur e con un diritto vincente firma l’allungo decisivo sul 5-3.
La ceca chiude infatti senza problemi il primo set sul 6-3, entrambe le semifinaliste fanno registrare un saldo negativo nel bilancio vincenti-gratuiti, chiaro segnale di un parziale non tecnicamente eccelso.

Inizia a piovere, le giocatrici rientrano negli spogliatoi, si chiude il tetto, pausa di una trentina di minuti.
Al rientro in campo gli equilibri in campo sembrano cambiati, la Stosur non soffre mai al servizio, gioca di rovescio come forse mai ha fatto in carriera, mentre la Kvitova appare stanca, si muove male, soffre maledettamente alla battuta.
La tennista australiana ha 2 palle break nel secondo game e ben 4 nel quarto, ma la sua avversaria con grandissima caparbietà (ed un po’ di fortuna) riesce ad annullarle tutte.
Dal 2 pari si seguono tranquillamente i servizi, sul 6-5 la Kvitova serve per rimanere nel set.
La tennista ceca (solo 4 punti alla risposta in tutto il secondo parziale) è costretta ad annullare un primo set point (gratuito di diritto della Stosur) sul 30-40, spreca poi una palla del 6 pari ed infine capitola quando sulla seconda palla set dell’avversaria tira un diritto fuori.

Si va al terzo e la Stosur sembra poter prendere in mano il match, tanto più che proprio in apertura si procura subito 3 palle break consecutive per andare sul 2-0.
Ma qui cambia di nuovo la partita, la Kvitova aggiusta il mirino della battuta, rimonta dallo 0-40 e impatta sull’1-1.
La Stosur accusa un leggero calo, sente di aver buttato all’aria una grossa occasione e subisce il ritorno dell’avversaria.
Nel quinto game l’australiana sbaglia infatti ben 5 diritti e concede il break alla ceca, la quale ringrazia, ritrova un minimo di forze, azzanna la partita e la chiude dopo un nuovo break nel settimo gioco, con l’ottavo ace del match (ma anche 8 doppi falli per lei) per il 6-3 5-7 6-2 finale.

Certo ora bisognerà vedere quante energie avrà ancora Petra domani nella finale contro Maria Sharapova (ceca in svantaggio 2-5 contro la russa).

La russa contrariamente alla ceca non ha dovuto faticare nella sua semifinale, vinta 6-0 6-4 su Ana Ivanovic. Nel quarto confronto stagionale tra le due, Sharapova ha messo in campo una supremazia che non era venuta fuori nei precedenti tre confronti di questo 2014: uno vinto in tre a Stoccarda e due persi tra Roma e Cincinnati. Una supremazia forse incentivata dalle polemiche scoppiate durante il loro ultimo match, in cui Sharapova si era lamentata per un medical time out chiamato dalla serba poi uscita vincitrice dal campo. Una sconfitta mal digerita, che una rabbiosa Sharapova voleva certamente vendicare.

Partita all’arrembaggio al cospetto di una timida Ivanovic, la russa è sembrata da subito decisa a non indietreggiare di un centimetro e a prendere il comando delle operazioni. In men che non si dica Sharapova si ritrova 3-0, complici i tanti errori e pochi vincenti – uno solamente in tutto il primo parziale – della serba, messa costantemente sotto pressione. Neanche le tre palle break avute nel quarto game bastano alla Ivanovic per sbloccarsi ed entrare in partita. La Sharapova continua a martellare da fondo, mentre continua il momento no della serba nonostante le diverse occasioni avute per rompere il ghiaccio. Nel quinto gioco, come nel terzo, arriva a palla game ma cede per la terza volta la battuta, causa un doppio fallo ed un rovescio lungolinea in rete. Senza batter ciglia, Sharapova completa la lezione impartita alla Ivanovic in appena 31 minuti: 6-0, il primo inflitto dalla russa alla serba in carriera.

La straripante Sharapova del primo set cala leggermente nelle fasi iniziali della seconda frazione, merito anche della Ivanovic che non ci sta a perdere così malamente. Perso un brutto primo game al servizio, Ivanovic reagisce infilando un parziale di otto punti a uno. Per la prima volta nel match passa a condurre, avanti 2-1. Inesorabilmente salgono il numero dei vincenti messi a segno dalla serba: sono nove quando siamo sul 4-4. Ma Sharapova fiuta che il momento buono per il break; la Ivanovic si disunisce e per un momento torna quella del primo set: impotente e fallosa dinanzi alla veemenza col quale la russa opera il break del 5-4. Il finale è al cardiopalmo. Dacché aveva messo a segno tre ace nell’ottavo game, la Sharapova commette tre doppi falli al momento di servire per il match concedendo due break point alla Ivanovic per rientrare nel match: con grande personalità, la russa li annulla. Arriva il primo match point, che non va a segno. E’ bagarre. Ivanovic sciupa una terza palla break, Sharapova un secondo match point sul quale commette il quarto doppio fallo del game. Ormai il pubblico sussurra anche quando la Sharapova sbaglia la prima. Un terzo match point se ne va. Sono momenti concitati nei quali accade di tutto. Sharapova mette largo prima un dritto e poi un rovescio che le costa il break. Non fosse altro che l’Hawk Eye chiamato dalla russa inverte la decisione del giudice di linea, mostrando come la palla sia buona. Proprio mentre la Ivanovic si accinge a servire. La serba sorridente torna in risposta, ma ci sarà ben poco da ridere. L’ace piazzato da Sharapova vale il quarto match point, che è quello buono: il dritto in avanzamento della Ivanovic è largo. Sharapova può tirare un sospiro di sollievo e domani contro Petra Kvitova la sua prima finale sul cemento da Miami 2013 sarà uno spareggio: chi vince da lunedì sarà la nuova numero 2 del mondo.

WTA Pechino, semifinali:
P.Kvitova (3) b. S. Stosur 6-3 5-7 6-2
M. Sharapova (4) b. A. Ivanovic (9) 6-0 6-4

 

 

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement