Australian Open: E. Bouchard b. C. Garcia 7-5 6-0. L’intervista del dopo partita a Eugenie Bouchard

Il secondo set è stato più semplice per te?

Sì. Nel primo set non ho giocato molto bene. Lei mi metteva molta pressione addosso e sentivo di non riuscire ad avere un buon ritmo. In ogni caso sono contenta di essere riuscita a restare concentrata; anche se le cose non andavano come speravo, sono poi riuscita a far girare la partita.

Hai fatto diversi errori non forzati nel secondo set. Sentivi che il tuo gioco andava migliorando e volevi costringerla all’errore?

Credo di sì. Mi sono lasciata andare un po’ di più e ho cominciato a fare il mio gioco. Probabilmente sono riuscita a toglierle il tempo. Alla fine del primo set ho giocato su uno-due colpi e poi sono riuscita a farlo meglio nel secondo.

Sembravi più forte di lei dal punto di vista nervoso, e hai giocato gran colpi al momento giusto. Sei soddisfatta?

Sì. Ho cercato di restare calma; sapevo che a un certo punto avrei trovato il mio ritmo, così ho cercato di starle attaccata durante i suoi turni di servizio, anche se lei stava servendo molto bene. Mi sono detta che dovevo tenermi pronta, anche se era difficile. Ho cercato di metterle pressione fin dalla risposta, anche se a volte serviva bene e non c’era molto che potessi fare. Alla fine però ci sono riuscita.

Quella piroetta in campo…

Ecco la domanda che aspettavo.

Mi chiedevo se ti sei resa conto che ha creato un po’ di trambusto. Cosa pensi delle reazioni che ci sono state?

Sì, me ne sono resa conto. Un po’ sono stata al gioco. I miei amici mi hanno mandato messaggi spiritosi dicendo che sono brava a ballare e a fare le piroette. Alla fine può anche essere divertente; posso benissimo fare le piroette a patto che ai ragazzi venga chiesto di mostrare i muscoli.

Billie Jean King ha detto che è stata un’uscita sessista. Sei d’accordo con lei?

Non mi sono ritenuta offesa. Credo che fosse una cosa estemporanea e in quel momento è stato divertente. Ma ora preferisco pensare al mio gioco.

Credi che quello di oggi sia stato un test significativo? Lei è stata la giocatrice migliore che hai incontrato negli ultimi tempi.

Sì. Ha un ottimo servizio e colpisce bene la palla da entrambi i lati, quindi è stato un buon test per me perché ho giocato ad una velocità più alta. E’ una giocatrice in crescita e credo che ci incontreremo molte volte in futuro. Credo che sia stato positivo per me riuscire a venir fuori da quel primo set in cui non stavo giocando molto bene.

Conosci bene la tua prossima avversaria, la rumena Begu?

Non molto. Parlerò con il mio allenatore e cercherò di lavorare su alcuni aspetti del mio gioco. Devo solo lavorare su me stessa.

Credi che il tuo gioco sia giunto a un buon livello, così da non doverti preoccupare dei punti di forza o di debolezza di chi hai davanti?

Questo è ciò che spero, anche se non puoi mai avere il controllo su quello che fa la tua avversaria. Sicuramente sono fiduciosa, e so che se gioco bene posso avere le mie chances. Sto prendendo sicurezza partita dopo partita e so che adesso ogni match sarà molto duro.

Quanto tempo delle tue sessioni di allenamento viene dedicato alla risposta al servizio?

Credo più o meno lo stesso tempo che dedico al servizio. So che è una frase fatta, ma è il secondo colpo più importante del tennis. Soprattutto nel tennis femminile, devi cercare di togliere il servizio all’avversaria più volte possibile. Dico sempre al mio allenatore di servire più forte. Non serve mai forte abbastanza…

Quando eri più piccola e guardavi gli altri giocare, c’era una rivalità che ti piaceva in particolar modo?

Mi è sempre piaciuto veder giocare Roger e Rafa. Sono una fan di Roger e ho sempre fatto il tifo per lui. Credo che le loro partite siano sempre state spettacolari, in particolar modo quando giocavano in finale di uno Slam. E’ sempre bello vederli giocare.

Traduzione di Alessia Gentile