Mauresmo, che sorpresa: “Sarò mamma ad agosto” (Crivelli). Quinzi guida la carica, è super Italia in Villa (Tricarico). Mauresmo sarà mamma (Valesio).

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Mauresmo, che sorpresa: “Sarò mamma ad agosto” (Crivelli). Quinzi guida la carica, è super Italia in Villa (Tricarico). Mauresmo sarà mamma (Valesio).

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Mauresmo, che sorpresa: “Sarò mamma ad agosto” (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport).

L’annuncio è comparso su Facebook e Twitter, corredato dalla foto di un paio di scarpettine da tennis blu accanto a un identico paio, ma da adulti: “Il bambino arriverà in agosto! Incinta! Sono così felice”. Lei è Amélie Mauresmo, ex numero uno del mondo e vincitrice di due Slam, una delle giocatrici più eleganti e talentuose del primo decennio del secolo, oggi allenatrice di Andy Murray. E lesbica dichiarata dal 1999, quando lo rivelò al mondo prima della finale persa contro la Hingis agli Australian Open. La brevità del messaggio ha subito scatenato il popolo della rete. Inseminazione artificiale da single? Un fidanzato visto che un sito di gossip avrebbe addirittura intravisto la coppia acquistare un anello con diamanti in una gioielleria parigina? Oppure il suggello della scienza all’amore ritrovato con Sylvie Bourdon, la compagna storica che era al suo fianco nel 1999 e con la quale ruppe nel 2003, ripromettendosi da allora di non parlare più della propria vita privata? Secondo queste voci incontrollate, le due si sarebbero anche sposate in segreto. In attesa che sia proprio Amelie, se lo vorrà, a rivelare la vera storia della gravidanza, non si può che applaudire, una volta di più, al coraggio della francese, che non ha mai avuto paura di metterci la faccia. Quando annunciò l’omosessualità (e aveva solo 19 anni), forte dei monumentali esempi di Billie Jean King e Martina Navratilova, i genitori in pratica la disconobbero e, alla morte del padre, lei soffri profondamente per non essere riuscita a recuperare per intero il rapporto. Ha vissuto la sua condizione con grande tatto e discrezione, passando sopra le critiche delle colleghe, arrivate a definirla “una giocatrice che dovrebbe fare i tornei con i maschi” (Davenport), oppure “un mezzo uomo” (Hingis), anche se poi la svizzera tentò di smentire la frase, ma venne inchiodata da un nastro registrato. A quelle uscite la reazione della Mauresmo fu un piccolo capolavoro di educazione: “Sono solo parole di piccola stupidità”. Controcorrente, sempre con eleganza, anche quando nell’estate dell’anno scorso ha accettato di allenare Andy Murray, prima donna della storia a seguire all’angolo un vincitore di Slam. Una scelta che ha sollevato più di un mormorio, subito stoppata dallo scozzese e soprattutto dalla sua mamma Judy, che ha sempre considerato Amélie il tecnico ideale per il figlio. Certo, alla luce della rivelazione di ieri, assume altre sfumature la decisione di Murray di un mese fa di farsi affiancare anche dall’ex campione svedese Bjorkman, che avrebbe dovuto solamente occuparsi del servizio. Andy, sembra dunque quasi certo, conosceva la novità. La Mauresmo, che è anche capitana di Fed Cup della Francia e in febbraio ci ha rifilato la pesante delusione di Genova, la settimana prossima sarà regolarmente in panchina nella semifinale di Ostrava contro la Repubblica Ceca. La nascita del bebé, però, la costringerà ad allontanarsi da Murray per la lunga campagna estiva sul cemento americano. New York val bene una mamma.

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Quinzi guida la carica, è super Italia in Villa (Tiziana Tricarico, Il Mattino).

La Capri Watch Cup ha già emesso un primo verdetto: ci sarà sicuramente un azzurro in finale, visto che dei cinque tennisti italiani approdati nei quarti del challenger Atp da 125mila dollari di montepremi in corso in Villa, quattro sono concentrati nella parte alta del tabellone. Dopo Matteo Donati e Andrea Arnaboldi, ieri hanno infatti centrato l’obiettivo anche Gianluigi Quinzi, Marco Cecchinato e Thomas Fabbiano. Oggi quindi si giocheranno due derby: Donati-Arnaboldi e Quinzi-Cecchinato mentre Fabbiano affronterà il georgiano Balashvili. Il tennista che sta polarizzando sempre più l’attenzione degli appassionati è Gianluigi Quinzi. Il mancino marchigiano si è aggiudicato per 7-6(7), 7-5 il derby tricolore contro Flavio Cipolla, annullando all’avversario due set-point nel tie-break del primo parziale. “Sapevo che sarebbe stato difficile batterlo, ci avevo perso due anni fa proprio poco dopo il successo a Wimbledon – racconta Quinzi – lui è un giocatore molto intelligente: non ti dà ritmo e ha tanta esperienza. Lo rispetto molto: non si arriva così in alto per caso. Io però ci ho creduto: battere Rola all’esordio mi ha dato molta carica”. Dopo un 2014 da dimenticare Quinzi guarda al futuro con fiducia: “Tra la maturità e l’infortunio al polso è stato proprio un anno da sfigato! Adesso mi interessa solo giocare partite e possibilmente vincerle, la classifica verrà di conseguenza”. Da quattro mesi il suo coach è l’argentino Mariano Monachesi, che in passato ha seguito anche Coria, Robredo, Leo Mayer. “Per il momento non abbiamo ancora una sede stabile ma stiamo decidendo. La differenza tra giocare da junior piuttosto che da professionista è tutta nella testa, senza dubbio. A tirare bei colpi sono capaci più o meno tutti i primi 100 o 200 del ranking, ma riuscire a giocare al meglio i punti importanti è tutta un’altra faccenda. Le critiche? Non mi interessano, penso solo a giocare”. E se sulle tribune c’è tanto pubblico il merito è anche suo: “Non mi aspettavo così tanta gente. E’ bellissimo giocare quando c’è molto pubblico e se poi affronti uno straniero fa anche una bella differenza”. L’aria di Napoli fa molto bene anche a Thomas Fabbiano: il 25enne pugliese di Grottaglie, partito dalle qualificazioni, ha eliminato 7-5, 6-3 lo slovacco Norbert Gombos, sesta testa di serie: “Ero partito male, poi anche con un po’ di fortuna sono riuscito a far girare il match. L’obiettivo di questa stagione, fissato con il mio coach Fabio Gorietti, è migliorare il best ranking.” L’ultimo italiano a centrare i quarti è stato Marco Cecchinato, ottava testa di serie: il siciliano ha battuto 4-6, 6-3, 7-6(10) – dopo due ore e 40′ di lotta e un match-point annullato – l’estone Jurgen Zopp. Mettendo il sigillo ad una giornata decisamente azzurra.

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Mauresmo sarà mamma (Piero Valesio, Tuttosport).

Il favoloso mondo di Amélie perde un assistito e si arricchisce di un bimbo. E’ stata la stesa Mauresmo ad annunciarlo su Twitter: “Bebè in arrivo. Nascerà ad agosto, sono così felice”. Ovvero come dire tutto quello che c’è da dire senza fronzoli. Quasi tutto per la verità ma questo è un altro discorso. Amélie diventa mamma, dunque e in primo luogo c’è poco di che stupirsi: chiunque abbia avuto modo di avere a che fare con lei sa che oltre ad essere stata una grande tennista è una donna dolce e il ruolo materno è certamente nelle sue corde. Ora si capisce perché Andy Murray ha voluto nel suo team Jonas Bjorkman: oltre che per apprendere qualcosa in più sul gioco a volo anche perché la attuale coach avrà altro a cui pensare tra qualche mese. E’ quasi inevitabile a questo punto, che i più si interroghino sulla natura paterna : Amélie a 19 anni ha fatto outing rivelando la propria omosessualità alla stregua di altre grandi tenniste del passato quali Billie Jean King, Martina Navratilova e Jana Novotna. Ritenuta dai più una grande tennista ma spesso vittima dei alcune incertezze interiori oggi Amélie è profondamente e gioiosamente pacificata con il mondo e se stessa. Auguri a entrambi.

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