ATP Montecarlo: N. Djokovic b. R. Nadal 6-3 6-3. L’intervista del dopo partita a Rafael Nadal
È una sconfitta, ma non è una sconfitta terribile.
Pensi che il gioco sul 3 pari nel primo set sia stato un momento decisivo, perché avevi iniziato molto bene. Questo gioco è stato molto lungo, straordinario.
Quel game è stato molto importante. Sì, è vero. Ho avuto una palla break in cui lui ha giocato in maniera incredibile. È stato un 6-3 6-3, ma poteva essere molto più serrato. Questo lo so. Penso che anche lui lo sappia. Tutti lo sanno. 3 pari nel secondo set, 40-0 per me per il 4-3, e vediamo. Ma oggi è stato un 6-3 6-3. Faccio i complimenti all’avversario, faccio i complimenti a Novak, accetto. Senza dubbio se sarò in grado di continuare così come ho giocato in questa settimana, avrò le mie opportunità.
Guardando i numeri di questo match, noto che lui ha messo a segno 12 vincenti di dritto, e tu solo sei.
David o Novak?
Sì, Novak. Di errori non forzati di diritto, tu ne hai commessi 14 e lui nove. Voglio sapere se hai avuto la sensazione che il tuo diritto fosse stato oggi un po’ più problematico rispetto alle altre volte, o no?
No. Stavo colpendo bene di diritto. Ho commesso alcuni errori quando ho perso un po’ di intensità nelle gambe. Quando ho avuto la giusta intensità, quando riuscivo a giocare con la giusta intensità nelle gambe, riuscivo a controllare sempre il punto. Ma quando ho perso un po’ quella velocità, quel movimento in più con le gambe, lui è un giocatore fantastico. È fenomenale il modo in cui riesce a mandare la palla ovunque. Se riesce a prendere vantaggio da dentro il campo, sei morto. Questo è ciò che è accaduto. Ho commesso più errori, sì. Ho fatto meno vincenti di lui. Ma all’inizio del match, mettevo a segno abbastanza vincenti con il diritto. Avevo molte volte il controllo del punto. Devo giocare in questo modo. No, penso che si tratti soprattutto di movimenti. In particolare, sono felice del modo in cui si muove il diritto. Sono stato in grado di giocare di nuovo con il topspin alto, cambiando le direzioni. Rimane ancora un po’ da fare, ma certamente il diritto sta per tornare.
Non pensi che il cambio di racchetta a questo punto della stagione influisca sul tuo gioco?
Positivamente o negativamente?
Lo sto chiedendo a te.
Non lo so. Questa settimana ho giocato il miglior torneo dell’anno, quindi non credo. Se commetto degli errori è colpa mia, non della racchetta. Commettevo errori negli ultimi mesi con la racchetta che ho usato per tutta la mia carriera. La racchetta mi sta aiutando. Ma la cosa più importante, quello che mi sta aiutando veramente, è che ho la motivazione, la giusta motivazione, per giocare a tennis, la giusta motivazione per lavorare duramente ogni giorno, e con il giusto atteggiamento. Per questo sono riuscito a giocare meglio questa settimana rispetto a quella precedente. Lavoro duramente da quando sono rientrato. Ma è tutto un processo. Arriva un momento importante per la mia stagione, e io devo fare quello scatto che mi serve per essere di nuovo competitivo al 100%. Questa settimana c’è stata la prima novità molto positiva del mio gioco dopo il mio rientro all’inizio della stagione. Quindi non ho bisogno di parlare della racchetta. La racchetta ha funzionato bene. Con essa sono riuscito a giocare ad un livello molto alto.
Rispetto alla finale del French Open dello scorso anno, pensi che Novak abbia cambiato un po’ il suo modo di giocare sulla terra, o è stato lo stesso giocatore che affrontasti lo scorso anno?
Non lo so. Non sono in condizione di rispondere. Vediamo come miglioreranno le cose durante tutta la stagione sulla terra. Quando qualcuno vince contro gli altri e il contrario è sempre la stessa cosa: l’avversario ha cambiato qualcosa. Novak è riuscito a battermi qui anche nel 2013 in finale. Mi ha battuto anche a Roma lo scorso anno. È un giocatore fantastico. Può battermi sempre. Ma so che se riuscirò a giocare a questo livello per più match, avrò le mie opportunità nelle prossime settimane. Ci proverò.
Traduzione a cura di Chiara Nardi