Fognini lampi e pause adesso c'è Dimitrov (Martucci), Bolelli, Vinci, Schiavone, Roma è amara (Clerici), Errani e Fognini salvano l’Italia (Palizzotto), Fognini passa al secondo turno (Rossi), Bene Errani e Fognini: derby alla Knapp (Giorni)

Rassegna stampa

Fognini lampi e pause adesso c’è Dimitrov (Martucci), Bolelli, Vinci, Schiavone, Roma è amara (Clerici), Errani e Fognini salvano l’Italia (Palizzotto), Fognini passa al secondo turno (Rossi), Bene Errani e Fognini: derby alla Knapp (Giorni)

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Rassegna a cura di Daniele Flavi

 

Fognini lampi e pause adesso c’è Dimitrov

 

Vincenzo Martucci, la Gazzetta dello sport del 12.05.2015

 

Flavia rideva e rideva, per beneficenza, palleggiando coi calciatori della «Maggica», cento metri più in là, sul «Pietrangeli» quasi pieno. Mentre il suo Fabio entrava in atmosfera Foro Italico testando dritti, rovesci e servizi per il 2 turno contro Grisha Dimitrov (rivincita dei due k.o, stagionali sulla terra rossa), nel centrale semi-deserto. Mentre la giovane Italia, Matteo Donati-Stefano Napolitano, beffava gli yankees dal gran servizio, Isner e Querry per 14-12 al super tie-break. Meglio alleggerire la pressione sul numero 1 d’Italia, meglio lasciare un po’ le briglie sciolte a Fognini, già pressato dal brutto inizio • I numeri 1 del mondo in che saranno in campo oggi sul Centrale: i due in carica (Novak Djokovic e Serena Williams) più l’ex regina Maria Sharapova. dello squadrone azzurro, con 5 su 8 eliminati già al primo turno in questo Foro Italico infiammato dal sole e dal pubblico. Meglio lasciarlo per un po’ solo agli sguardi degli ambasciatori, Nicola Pietrangeli (campione a Roma nel 1957 e nel 61) e Lea Pericoli. Sembrava una formalità contro questo Johnson qualsiasi, il modesto Steve, 25enne dai colori sgargianti come quando va sulla sua Redondo Beach, in California, e decisissimo a picchiar forte qualsiasi palla, come se fosse sul cemento, e buttarsi a rete. Ovviamente, il progetto di Flavia Pennetta, magari comprensivo di romantica cenetta vicino al River Chateau – dimora romana di «Doc laser», Pierfrancesco Parra -, è fallita. Perché Fabio ci ha impiegato un’ora e tre quarti a sbrigare la pratica, e poi, fra doccia, media e massaggi, è rientrato troppo tardi all’ovile. Succede nel tennis. E’ successo anche al principino Richard Gasquet che, quand’ha avuto fra le mani Thomas Fabbiano, promosso dalle qualificazioni, se l’è lasciato scappare. Sorpreso da un paio di vincenti del numero 199 del mondo. Anche se poi ha ribadito al tie-bre il suo rango di numero 21. SPETTACOLO il tennis è dispettoso. il tennis è ingannevole. E così i presidenti Coni e Fit, Mala-gò e Binaghi, si sono goduti, magari a sorpresa, un paio di sprint di prima qualità di Fognini, genio e sregolatezza. Un mix di accelerazioni e tocchi melliflui del numero 31 del mondo da ubriacare il numero 50 e trascinarlo, sul 6-6, dal purgatorio dell’unica palla-break del match e da un bim-bum-bam senza qualità, all’inferno del fulmineo 7-0 al tie-break, assolutamente senza storia. Un’accelerata davvero notevole, che non s’è allungata per un pelo col break d’acchito nel 2 set, e magari con un risultato più secco. Ma, anzi, per la gioia del pubblico, sempre più numeroso, ha trovato il brivido di una palla-break, salvata dall’italiano a rete. Così come a rete, con la volée alta di rovescio, Fabio ha firmato il 2-1 contro l’americano, esordiente a Roma e anche nel tennis che conta, con la prodigiosa scalata di 120 posti in classifica dell’anno scorso. Ma era troppo superiore, sulla terra, per rischiare davvero. Doveva solo attendere l’occasione, che è arrivata sul 4-3, ed è diventata show con colpi spezza-gambe per l’americano tutto d’un pezzo, e un delizioso lob finale da applausi. DELUSIONE Intanto, sfortunato nel sorteggio, Simone Bolelli è stato sfortunato anche nell’andamento del match contro il talento Dominic Thiem, 2lenne austriaco targato appena 49 del mondo dal delizioso rovescio a una mano cui coach Nystrom (l’ex gemello di Wilander)sta costruendo solidi servizio e dritto. Con la conseguenza che, dopo 2 set persi al tie-break, il bolognese s’è lamentato più per i secondi che per il primo…

 

Bolelli, Vinci, Schiavone, Roma è amara

 

Gianni Clerici, la repubblica del 12.05.2015

 

Il periplo, traverso il Foro simile a un mercato, per recarmi dai magazzini nei quali sono ammassati i poveri cronisti, agli eleganti saloni del Centrale, saggiamente riservati ai fotografi e ai loro scatti delle conferenze stampa. Vorrei confortare Francesca Schiavone, se ricordate vincitrice del Roland Garros del 2010 e oggi sottomessa da una connazionale non conosciutissima, Karin Knapp. Poiché la convalescenza psicologica di Francesca si annuncia laboriosa, adocchio un salottino dove potrei riposarmi, sinché un gentilissimo rappresentante della ATP mi informa che il luogo è riservato agli head to head , e cioè alla interviste personali. “Giuro che non ne approfitterò ” dichiaro, sogguardando i due colleghi stranieri presto raggiunti dal giapponese Nishikori. Ascolto invece fingendomi distratto la prima domanda che finirà domani su due giornali storicamente famosi. ‘Preferirebbe vincere il suo primo slam sul cemento o sull’erba?”. Vi faccio grazie della risposta, e torno alla mia attività di cronista. Dicevo di Francesca Schiavone. Quando, dopo essersi apparentemente ripresa, è giunta alla press conference, le è stato chiesto se pensava di ritrovarsi con noi il prossimo anno, e, incerto com’ero, mi sono rallegrato nel sentirla affermare che si credeva ancora competitiva. Qualcuno, ricordando l’errore dell’arbitra Luisa Engzell, che l’aveva privata, contro la Lina, della seconda finale di Parigi, quella del 2011. ha domandato allora se si sentisse gabbata da un arbitro francese a nome Gabbas, che oggi aveva male interpretato una palla importante, probabilmente buona, confusa con un segno vicino. Da quella palla, apparentemente secondaria, era iniziato il vantaggio per Karin, vantaggio che si sarebbe trasformato in successo. Confortante per una tennista che, guarda caso, dopo essersi segnalata bambina al Roland Garros ben nove anni addietro contro la Schnyder, ha sofferto un elenco di sventure fisiche che, pare, non l’hanno abbattuta. Altra vicenda insolita, la vittoria del talentuoso austriaco Thiem su Bolelli, pronosticatami da un amico, Antonio Corbella, proprietario del più antico albergo di Como, il Tre Re. Era rimasto impressionato deli anodo coi quale il suo giovane ospite impugnava la forchetta. Bolelli, purtroppo, non pareva al corrente. Così come la Vinci, secondo il collega Martucci, non ricordava il ben noto “Elementary Watson”, nell’affrontare l’omonima inglese. La notturna del torneo si è divisa tra benefiche farse nelle quali si sono distinti. I calciatori della Roma, fianco alle sorridenti Wozniacky e Pennetta, e un incontro di vero tennis in cui l’americano Johnsson, N.50, ha messo in difficoltà Fognini, costretto dalle potenti battute avverse ad un tiebreack, peraltro felice, nel primo set, e ad un secondo non meno complesso, almeno sino al breack decisivo…

 

Errani e Fognini salvano l’Italia

 

Daniele Palizzotto, il tempo del 12.05.2015

 

Due vittorie e cinque sconfitte, più il derby vinto da Karin Knapp contro una Schiavone forse vicina al ritiro («Potrebbe essere l’ultima volta a Roma», ha ammesso la milanese). Il bilancio dell’Italian day al ForoItalico, nella terza giornata degli Internazionali Bnl, non è entusiasmante perché Simone Bolelli poteva fare meglio contro il pur bravo Thiem (7-6 7-6 il punteggio per l’austriaco), così come Roberta Vinci con la britannica Watson («È stato uno dei peggiori match della mia carriera», ha ammesso la pugliese dopo il netto 6-3 6-1). E poi sono arrivati anche i prevedibili ko di Paolo Lorenzi (6-3 6-2 da Cuevas), il qualificato Thomas Fabbiano (6-1 7-6 da Gasquet) e la romana Nastassja Burnett (6-3 7-6 dalla Rybarikova). Ma in fondo l’Italia può esultare perché i due migliori giocatori, Sara Errani e Fabio Fognini, non hanno fallito il debutto al Foro. Una gradita conferma per la romagnola, che a Roma deve gestire la tensione per i punti conquistati lo scorso anno e nella partita in altalena contro la Hantuchova si è visto: da 3-4 a 6-3 nel primo set, da 2-5 fino al tiebreak vinto con autorità nel secondo per il 6-3 7-6 finale. «Tecnicamente non mi sono piaciuta molto – ha ammesso la Errani – C’era vento, ma soprattutto tanta pressione per la finale da difendere. Al terzo turno potrei trovare Serena Williams? Ora penso solo alla McHale, una giocatrice fastidiosa. E non chiedetemi se tornerò a giocare il doppio con la Vinci: si vedrà». Non era altrettanto scontata, invece, la vittoria di Fognini contro Johnson, americano più adatto al cemento ma comunque scorbutico. Per il ligure il pericolo maggiore era rappresentato dalla tensione sempre accusata agli Internazionali: «Sono contento – ha ammesso Fognini dopo la vittoria per 7-6 6-3 – tengo tanto a questo torneo ma ho sempre faticato. I tifosi mi hanno aiutato nei momenti difficili». Domani sfiderà Dimitrov, che l’ha sconfitto a Montecarlo e Madrid: «Ma ora so come batterlo» , ha spiegato Fognini.

 

Fognini passa al secondo turno. È il bello di notte

 

Paolo Rossi, la nuova Sardegna del 12.05.2015

 

C’erano nove fratelli in campo, per quello che molti avevan definito l’Italian day. Sara Errani. Simone Bolelli. Karin Knapp. Francesca Schiavone. Roberta Vinci. Thomas Fabbiano. Nastassja Burnett. Paolo Lorenzi. Fabio Fognini. Per una volta il direttore del torneo, Sergio Palmieri, non ha avuto dubbi, o problemi, nello stilare l’ordine di gioco per catturare l’attenzione dei fans. E così è stato, peccato che i risultati siano stati più deludenti delle aspettative. Promosso, in serata, Fabio Fognini. Che, però ha dovuto dare dimostrazione di grande pazienza per venire a capo di Steve Johnson, americano dal gioco potente. Ma, al momento del dunque, il ligure ha vinto a zero il tie-break del primo set con grande autorevolezza, spianandosi la strada per il secondo set che, più o meno, ha avuto lo stesso equilibrio, rotto da Fognini nell’ottavo game e chiuso con un 6-3. Promosse, nel pomeriggio, Sara Errani e Karin Knapp che ha prevalso nel derby sorellicida contro Francesca Schiavone, una partita in cui la trionfatrice del Roland Garros 2010 ha litigato con il giudice di sedia, forse con se stessa, ed ha finito per smarrirsi. Bocciata Robertina Vinci, che in passato abbiamo ammirato con il suo gioco retrò, serve and volley e rovescio ad una mano. Ha perso malamente dalla britannica Watson. Ora cercherà conforto nel doppio oggi, insieme proprio a Karin Knapp contro due avversarie ostiche, Hlavackova e Hradecka. Bocciato, e peccato, Simone Bolelli che s’è ritrovato di fronte quel Dominic Thiem di cui presto sentiremo parlare, un ragazzo austriaco il cui gioco fa tornare in mente i grandi del passato. Ma il bolognese ha perso entrambi i tie-break, dove occorre fortuna, coraggio e un pizzico di incoscienza. E peccato anche per Paolo Lorenzi, tipo che negli anni scorsi è riuscito ad esaltarsi e dare il meglio di sè: stavolta Cuevas l’uruguaiano ha fatto valere la sua legge e strappato il diritto di affrontare domani Roger Federer. Una piccola curiosità: i giovani piemontesi Donati/Napolitano si sono imposti sul duo americano Isner/Querrey suscitando l’entusiasmo sui campi ground. Dopo il trionfo degli Australian Open altri Bolelli/Fognini crescono. Nulla da fare per Fabbiano battuto dal francese Gasquet. Il menu di oggi è ancora più ricco: entra in scena Serena Williams, alle 19.30. Ma sarà Maria Sharapova ad aprire la giornata a mezzogiorno e poi, presumibilmente verso le 16, Novak Djokovic affronta Nicolas Almagro in un match più pericoloso di quel che possa sembrare. Ma sul Pietrangeli esordirà Flavia Pen-netta (contro l’ucraina Svitolina) che, ieri sera – in contemporanea al match del fidanzato Fognini – s’è divertita in un’esibizione benefica per Telethon/ Bnl con Djokovic, Totti, De Rossi e mezza squadra della Roma che ha riscosso grande entusiasmo per un anomalo mix di calciatori e tennisti uniti per una buona causa. Sul campo (Pietrangeli) vedremo anche Andrea Amaboldi impegnato con il belga Goffin. L’attesa – match programmato alle 21- è per Donati-Berdych. Il pronostico è tuno per il ceco Top Ten, ma il ventenne piemontese è in stato di grazia, e nulla ha da perdere. Dunque, perché non cercare di divertirsi?

 

Bene Errani e Fognini: derby alla Knapp

 

Alberto Giorni, il giorno del 12.05.2015

 

Tre vittorie e sei sconfitte: è questo il bilancio azzurro del lunedì agli Internazionali d’Italia, illuminati da un sole cocente. Sul Centrale, Sara Errani non ha giocato la sua miglior partita, ma è riuscita a domare 6-4, 7-6(4) la 32enne slovacca Daniela Hantuchova. Nel secondo set, la romagnola era sotto 2-5 e ha dovuto annullare un set point prima di rimontare. Sara difende la storica finale raggiunta l’anno scorso ed era molto tesa: «Ho perso quindici anni di vita — le sue parole —. Sentivo molta pressione; non mi sono piaciuta granché, ma l’importante è vincere. E’ sempre un’emozione giocare a Roma». Al secondo turno, Sara se la vedrà con la statunitense McHale e all’orizzonte si stagliano gli ottavi con Serena Williams. «La McHale è un’avversaria fastidiosa — ha aggiunto l’azzurra —, sulla terra si esprime bene». Avanza anche Karin Knapp, che nel derby ha dominato 6-4, 6-1 Francesca Schiavone su un campo Pie-trangeli gremito. ORA L’ALTOATESINA avrà di fronte un duro ostacolo, la ceca Kvitova, fresca trionfatrice a Madrid. Delusione per Roberta Vinci, che ha racimolato solo quattro game con l’inglese Watson (6-3, 6-1). Fuori anche la romana Burnett: 6-3, 7-6(5) dalla Rybarikova. Tra gli uomini, Fabio Fognini ha faticato più del previsto con lo statunitense Johnson, regolato 7-6(0), 6-3. Il ligure adesso cercherà la rivincita con il bulgaro Dimitrov, che lo ha battuto sia a Montecarlo che a Madrid: «A Roma in passato ho sempre giocato male, con Dimitrov sarà dura, darò tutto». INVECE Simone Bolelli saluta il torneo dopo il k.o. 7-6(4), 7-6(5) con l’austriaco Thiem, uno dei giovani più interessanti (classe ’93). Il bolognese nel secondo set ha recuperato da 3-5, ma Thiem è stato più lucido nei tiebreak. Niente da fare anche per Paolo Lorenzi (6-3, 6-2 da Cuevas) e per Thomas Fabbiano (6-1, 7-6 da Gasquet). Oggi in campo i primi big: Djokovic, Williams e Sharapova (diretta Sky e Super-Tennis dalle 11). Debuttano anche Pennetta (con la Svitolina) e Giorgi (con la Jankovic), mentre il giovane Donati cercherà il miracolo contro il n.6 Berdych.

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