ITF Santa Croce: inarrestabile Pieri, Pellegrino e Bonacia nei quarti

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ITF Santa Croce: inarrestabile Pieri, Pellegrino e Bonacia nei quarti

Ai 37° Internazionali juniores del Cerri continua a stupire la 18enne lucchese che batte anche la staunitense Sanford. Si ferma il cammino della sorella Tatiana. Bene gli azzurri.

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Splende l’azzurro a Santa Croce sull’Arno, nel torneo internazionale juniores più ostico per i tennisti italiani, dove l’ultima vittoria maschile risale al 2007 con il pisano Matteo Trevisan e l’ultimo sigillo rosa addirittura al 1989 con Gabriella Boschiero.

Sono ben tre le nostre giovani “racchette” che accedono ai quarti dei 37° Internazionali under 18 (terra, ITF grade 1), di scena fino a sabato prossimo nella cittadina del cuoio. Nel femminile non finisce di stupire la 18enne lucchese Jessica Pieri, già protagonista martedì dell’eliminazione della n.1 del seeding, Sofya Zhuk, che si è ripetuta negli ottavi battendo per 63,63 la statunitense Alexandra Sanford (n. 76 al Mondo), giocando un altro match esemplare per maturità tecnica, riuscendo a compensare l’inferiorità fisica con un gioco fatto di anticipi e di accelerazioni di palla. L’impresa di approdare ai quarti non è riuscita alla sorella di Jessica, Tatiana Pieri, 16 anni, che ha ceduto all’ucraina Katarina Zavatska (vincitrice a Firenze del torneo di Pasqua), dopo 2 ore e 33 minuti di gioco, al termine di una gara combattuta, conclusasi alla terza partita (62,26,64 per la Zavatska), ma che ha visto la più giovane delle Pieri arrivare a condurre anche 4-1 nel set decisivo, prima di crollare sul piano nervoso e mentale.

Accedono ai quarti due giocatrici australiane: si tratta di Priscilla Hon (64,36,75 sulla russa Olesya Pervushina) e dell’ottima Naiktha Bains (46,76,63 sulla rumena Karola Patricia Bejenaru).

Nel maschile, arrivano conferme positive dal 18enne pugliese Andrea Pellegrino, vincitore dell’Avvenire 2013, che grazie al suo tennis solido e concreto ha avuto ragione per 63, 63 del n.2 del tabellone, il forte argentino Franco Capalbo. Ha dovuto soffrire per tre set il romano classe 1997 Federico Bonacia (nel 2015 semifinalista in Paraguay, quarti a Porto Alegre e Salsomaggiore) per superare l’agguerrito mancino brasiliano Gabriel Roveri Sidney (26,62,63). “Nel terzo set conducevo 5-0 e per un attimo mi sono smarrito, devo ancora migliorare sotto il profilo della tenuta psicologica, ma anche oggi dritto e rovescio incrociato sono andati a segno” dice Bonacia, che è seguito al Tc Parioli Roma da coach Stefano Valenti e che è cresciuto tennisticamente all’estero, a Skopje, Repubblica di Macedonia, dove il padre si era trasferito per lavoro.

“Da ragazzino facevo nuoto, poi un giorno tornando a casa, in macchina con mia madre, vidi alcuni campi da tennis e senza sapere di cosa si trattasse chiesi di provareracconta BonaciaHo mosso i primi passi da tennista al Club Le Rughe di Roma, ma la vera formazione è avvenuta in Macedonia. Là esiste una mentalità, una professionalità tecnica che in Italia mancano. I loro giovani non hanno gli iPhone come i nostri, non circolano soldi, si lavora duro in palestra e sui campi da tennis, e c’è anche un entusiasmo che qui è difficile trovare. Insomma, 10 volte meglio che in Italia. Si, sono sincero, il sogno rimane quello di trasferirmi ancora all’estero. Il mio idolo? Novak Djokovic, perché si arrabbia raramente, e perché è unico per mentalità vincente, sia dentro che fuori dal campo. Un vero signore, e un modello per i giovani”.

Domani (inizio ore 10) sono in programma i quarti di finale. L’ingresso al TC Santa Croce è libero.

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