Nole riuscirà a vincere in francia? (Martucci), Djokovic, il grande slam comincia a tavola (Lombardo), Smash di Binaghi: «Roma 118 un sindaco?» (Schito)

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Nole riuscirà a vincere in francia? (Martucci), Djokovic, il grande slam comincia a tavola (Lombardo), Smash di Binaghi: «Roma 118 un sindaco?» (Schito)

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Rassegna a cura di Daniele Flavi

 

Nole riuscirà a vincere in francia?

 

Vincenzo Martucci, la Gazzetta dello sport del 19.05.2015

 

Ci sono stati numeri uno del mondo anche per una sola settimana, come Rafter, altri che non t’aspetteresti come Moya, ed altri ancora che ingiustamente non ci sono riusciti, come Vilas. Ci sono stati numeri uno dominatori, come Connors, McEnroe, Sampras e Federer, e altri che si avvicendavano, come Becker ed Edberg. Oggi c’è Djokovic che non solo domina tutti i tornei più importanti – il primo Slam e quattro Masters 1000 – ma è pure in netto vantaggio sul numero 2, Federer, il quale, a sua volta, ha staccato di molto quelli dietro. Così dicono i 4610 punti di distanza nella classifica mondiale fra Noie e Roger, e i 2195 fra lo svizzero e il numero 3, Murray, con Berdych e Nishikori addirittura 4000 punti più in là. Del resto, a ben guardare le partite del serbo di quest’anno, sin dagli Australian Open di gennaio, dopo i primi due set equamente divisi al tie-break col coetaneo Murray, ha vinto il terzo parziale e poi s’è aggiudicato 12 dei successivi 13 games del 60 finale. Concedendo subito la replica nel set decisivo della finale di Miami di marzo, dopo aver lasciato sui pedali FedererExpress a Indian Wells, per ripetersi a Montecarlo col povero Berdych. La capacità e la continuità nel cambiar marcia del numero 1 nei primi mesi del 2015 è impressionante. La settimana scorsa, a Roma, non ha mai davvero convinto ma, quando ha voluto, ha messo la freccia ed è schizzato via. Ci riuscirà, da domenica, anche sui 5 set del Roland Garros, l’unico Slam che finora gli ha detto di no? Chiuderà il Grande Slam, beffando i fenomeni Federer e Nadal? Oggi è plausibile. Oggi le schegge impazzite, come il tappo dello champagne di Roma, lo feriscono solo di striscio. Ma Parigi è la trappola degli dei del tennis

 

Djokovic, il grande slam comincia a tavola

 

Marco Lombardo, il giornale del 19.05.2015

 

Possiamo chiamarlo il primo tennista olistico della storia. Così almeno si definisce lui, ma non c’è dubbio che Novak Djokovic da quando ha cambiato abitudini di vita ha cambiato anche la sua carriera. Si chiama Djokolife, insomma, e non è la stessa cosa di quando Maria voleva farsi chiamare Sugarpova in onore delle sua linea di zuccheratissime caramelle: Nole, arrivato ieri a Milano dopo il trionfo a Roma contro Federer, è stato chiaro. «Ho imparato – ha detto che nella vita ci vuole una cosa fondamentale:l’equilibrio». La Djokolife insomma non è altro che un progetto, un concept di come stare meglio, nonché una nuova azienda di alimenti che diventerà qualcosa di più in futuro, perché Edoardo Artaldi – il manager del giocatore serbo – racconta che si andrà oltre alle barrette e agli alimenti contro le allergie. E Novak è un altro uomo dal 2010, ovvero da quando ha eliminato glutine e lattosio, ed è un altro uomo anche fuori dai match quando – come ieri – si ritrova a scambiare qualche colpocon i bambini delle scuole tennis: «Sono papà da poco e per me i bambini sono tutto: in- segnare loro ciò che io ho scoperto essere importante è un motivo d’orgoglio». Lo vedete così e non sembra l’uomo che nel 2015 ha vinto sempre quando è sceso in campo, Australian Open e quattro Masters1000. Lo vedete cosìè immaginate che quest’anno punta davvero al Grande Slam, che dopo Roma adesso c’è Parigi e chi può fermarlo? «Posso solo dire che sono nel miglior momento di sempre della mia vita tennistica. Proverò a salire ancora un po’ di più, però non posso promettere che sarà possibile…». In pratica questo è il Momen- to, «cominciatodaquando ho capito che non ha senso passare il tempo a capire se siamo ammalati invece di pensare a quanto siamo sani». E questo è il momento della sua carriera costruito sulla cura del corpo ancor prima che dei suoi colpi: «Senza essere estremista però: dopo aver vinto il primo Wimbledon nel 2011, sul lettino del fisioterapista mi sono mangiato tre file di cioccolato fondente. Mica si deve sempre soffrire…». Ride Novak, così come quando dice che l’Italia non ha tennisti tra i Top 10 «perché qui si mangia trop- po bene…». E sorride, dopo un complimento, quando parla di Fognini: «Dovete capire che stare in alto non è facile e dunque si deve apprezzare il lavoro duro di chi ci arriva». E poi: «Ah sì, ho sentito che vuol sposare Flavia Pennetta. Ne avrei di retroscena da raccontare, ma meglio di no…». Altra risata. Che si spegne un po’ quando si parla di Milan: «Quast’anno ho sofferto anch’io come tutti i tifosi. Che dire: magari porterò a Milanello un po’ delle mie barrette e dei miei alimenti…». O magari quello che è un piccolo segreto rivelato ieri, l’ingrediente base per vivere una Djokolife da numeri uno del mondo: «Durante i match mangio datteri: mi danno gli zuccheri giusti per conservare le energie giuste per vincere». Diciamolo: bastasse quello…

 

Smash di Binaghi: «Roma 118 un sindaco?»

 

Francesca Schito, il tempo del 19.05.2015

 

Dopo la conferenza stampa nella mattinata di domenica, giornata di chiusura degli Internazionali d’Italia, Angelo Binaghi, numero uno della Federtennis, rincara la dose di veleno nei confronti dell’amministrazione comunale della Capitale: «I rapporti con il sindaco Marino?Ah, Roma ha un sindaco?». Queste le parole del presidente della Federazione Italiana di Tennis, intervenuto ai microfoni de «La Politica nel Pallone» di Gr Parlamento. «Questo impianto è nato piccolo e nel frattempo il movimento tennis e il suo seguito hanno continuato a crescere – prosegue Binaghi – i biglietti di semifinali e finali non si trovano più già da gennaio-febbraio. Ho conosciuto l’assessore allo Sport con cui abbiamo intavolato un discorso che spero porti a dei risultati il prossimo anno. L’amministrazione non deve pensare che dobbiamo fare per forza il torneo a Roma. O abbiamo la considerazione che un torneo del genere merita, o il nostro popolo di appassionati, che in quel posto non ci sta più, si ribella. C’è anche una totale assenza di servizi, nemmeno un pullman che colleghi l’impianto alla stazione della metropolitana: se uno ci tiene a questa manifestazione deve essere capace di creare servizi specifici». L’unica speranza di valorizzare la manifestazione è la possibilità che la candidatura per i Giochi Olimpici de12024 si trasformi in realtà: «Bisogna anche capire le prospettive di Roma 2024 – sottolinea Binaghi – noi ragioneremo assieme al Coni ma abbiamo bisogno di un’amministrazione comunale che sia presente come in tutti i tornei del mondo e che contribuisca a migliorare le critici- Replica L’assessore allo Sport Masini «Sorpresi da queste parole» ta della nostra manifestazione. Speriamo che Roma si accorga che ci siamo, altrimenti abbiamo mezzi e risorse e ce ne andremo». La replica arriva dall’assessore allo Sport di Roma Capitale, Paolo Masini: «Rimaniamo sinceramente colpiti dalle frasi del presidente della Federtennis Angelo Binaghi. Possiamo affermare con orgoglio che Roma rappresenta la cornice più importante per un grande evento come gli Internazionali di Tennis, e il successo di questa edizione lo ha nuovamente confermato, con il supporto fornito per l’organizzazione e la sicurezza, il potenziamento dei trasporti e la presenza di nove linee di bus che collegano il Foro Italico con il centro e la periferia. Il lavoro messo in campo con la federazione porterà a valorizzare per l’anno prossimo ancora più questa grande manifestazione attraverso nuove location per gli eventi correlati, maxi-schermi nelle piazze, un nuovo impegno per diffondere il tennis come sport di base e il dialogo con le grandi realtà economiche per creare nuove opportunità di sviluppo». Polemiche e lamentele che rischiano di far perdere alla Capitale uno degli eventi sportivi di maggior successo.

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