WTA Eastbourne: Belinda Bencic, la vittoria della predestinata. Radwanska ancora bocciata

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WTA Eastbourne: Belinda Bencic, la vittoria della predestinata. Radwanska ancora bocciata

Nella finale del WTA di Eastbourne, Belinda Bencic ha la meglio in tre set su Aga Radwanska. La teen svizzera si dimostra giocatrice solidissima dal fondo. Non ha tremato nei momenti decisivi dell’incontro, e ha così alzato il primo trofeo WTA della carriera. Quasi certamente, non sarà l’ultimo

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EASTBOURNE – A poco più di diciott’anni, Belinda Bencic ha alzato qui ad Eastbourne, tra gabbiani volteggianti e giocando in condizioni molto ventose, il suo primo trofeo WTA della carriera. C’era andata vicina a ‘S-Hertogenbosch, quando era stata sconfitta solo in finale da Camila Giorgi. Sull’erba inglese di Birmingham, Sabine Lisicki aveva avuto bisogno di ben 27 aces per superarla. Ma per una teenager che a diciassette anni già raggiungeva i quarti agli US Open, quello di oggi è un risultato quasi ovvio, che sta nella logica e nel naturale sviluppo delle cose. Ben inteso: nella partita contro Aga Radwanska, Belinda ha giocato splendidamente. Semmai, qui ad Eastbourne era stata aiutata – sul modello Seppi di Halle – nei turni precedenti. Al terzo turno, si era avvantaggiata del ritiro della Bouchard, mentre in semifinale non aveva giocato che per tredici minuti, a causa dell’abbandono di Caroline Wozniacki. In questa finale, però, non ha soltanto vinto, ma ha letteralmente dominato nel set decisivo l’esperta giocatrice polacca.

Martina Navratilova aveva alzato il primo degli undici trofei del torneo di Eastbourne a ventidue anni, mentre Chris Evert lo aveva fatto a venti. Belinda si unisce ad un gruppo molto prestigioso, a giocatrici come Seles, Cljisters and Henin. Senza azzardare paragoni eccessivi, però, nella partita di oggi Belinda ha impressionato. Certo, ci sono degli elementi del suo gioco che andrebbero migliorati: ad esempio, la seconda viaggiava spesso a 65/70 miglia orarie e, contro una giocatrice più aggressiva di Aga, questo sarebbe un problema. Nel primo set ha sofferto un po’ il rovescio slice di Aga, ma si è presto adattata, rigiocandolo con facilità. Al contrario, la qualità del gioco da fondo è davvero alta: quando la campionessa di Eastbourne del 2008 ha provato ad essere più aggressiva, prendendo la rete per evitare scambi troppo lunghi, Belinda riusciva a passarla con facilità sia di rovescio che di diritto. Inoltre, ha commesso pochissimi gratuiti, pure se sotto pressione.

In una partita con molte palle break, diciotto alla fine, la prima a perdere il servizio è la polacca, nel settimo gioco. Si assiste ad una serie di scambi durissimi da fondo, dove la giovane svizzera tende a prevalere. Tant’è che Aga chiede l’intervento del coach, di cui non aveva avuto bisogno nella semi-finale vinta con la Stephens. Il piano b della polacca sono i drop-shot, in verità raramente definitivi, i contropiede e le discese a rete. Sembra funzionare, ma per troppo poco: ottenuto il contro-break, Aga perde per la seconda volta il servizio. Nel secondo set si susseguono una serie di game molto lunghi – ben cinque ai vantaggi – sino a quando, trascorsi un’ora e quarantotto minuti, la polacca toglie il servizio a Belinda e chiude il parziale.

Nel set decisivo, il film della partita è però un altro. Allo scoccare delle due ore, la teen svizzera ha già brekkato due volte la polacca, ed è in controllo della partita. E’ più rilassata, e i suoi colpi piatti diventano spesso vincenti. Al primo di tre match points, Belinda può finalmente lasciare cadere la racchetta e alzare le braccia al cielo. E’ fatta: i ringraziamenti vanno a tutta la famiglia, in quello che è “uno dei giorni più belli della mia vita”. Non è sicura che berrà lo champagne avuto in premio – “è un sacco di tempo che non lo bevo…” – anche perché Wibledon inizia lunedì. Va tenuta d’occhio la ragazzina svizzera “sulla sua superficie preferita”. Peraltro, vedendo Belinda giocare, il successo di Camila in Olanda va apprezzato ancora di più. “Camila colpiva la palla così forte…dovevo giocare sempre in difesa. E quel giorno sbagliava davvero poco”. Chissà se a Wimbledon le giovani, o giovanissime, sapranno rovesciare le gerarchie.

Risultato:

B. Bencic b. A. Radwanska 6-4 4-6 6-0

 

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