Andreas Seppi in esclusiva: "Fisicamente sono a posto, sull'erba gioco bene"

Interviste

Andreas Seppi in esclusiva: “Fisicamente sono a posto, sull’erba gioco bene”

Abbiamo intervistato Andreas Seppi, che ha raggiunto gli ottavi a Wimbledon due anni fa (anche se difetta di memoria perché pensa di aver giocato due volte agli ottavi a Church Road). Come affronterà Klein al primo turno? “Non ho idea di come giochi!”

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Sei tornato numero 1 italiano perché hai scavalcato Fognini, ma magari non ti interessa più di tanto; ti interessa invece di essere considerato il più forte tennista italiano di sempre sull’erba?
È sempre difficile fare paragoni con i tennisti del passato ma è vero che è una superficie dove ho sempre fatto molto bene. Ho vinto il mio primo titolo, fatto due finali, raggiunto il quarto turno a Wimbledon.

Hai qualche rimpianto? Uno in cui ti sei detto che potevi fare meglio?
Un anno ho perso con del Potro ma ho perso tre set a zero. Nel primo set ero partito bene, l’ho perso al tie-break. L’altro anno con chi ho perso? Non me lo ricordo più! (Andreas non ricorda l’altro ottavo perché non l’ha mai giocato, il suo unico quarto turno risale al 2013, NdR).

Come te lo spieghi che giochi meglio sull’erba considerato che con il dritto hai qualche problema, specie sulle palle basse?
Già di mio sto basso perché l’erba è una superficie che tiene la palla più bassa. Ma io già di assetto mio sto molto basso e riesco a controllare meglio i colpi. Questo almeno è quello che mi ha detto Max (Sartori, il suo allenatore, NdR), ci fidiamo per questa volta!

Come lo vedi il torneo? Hai un avversario che nessuno conosce.
È da parecchio che non vedo giocare questo Klein, dai tempi dei junior forse. Non ho proprio idea di come gioca, quindi questo è un punto interrogativo e dovrò studiare prima del match.

Sei soddisfatto di questa stagione? Che obiettivi hai?
L’inizio della stagione è stato positivo, specie la parentesi australiana e pvviamente ricordo con molto piacere la partita con Federer. Ho fatto finale a Zagabria, poi però mi sono dovuto fermare dopo Indian Wells. Mi ero allenato bene per la terra ma la condizione fisica era un punto interrogativo anche a Parigi, dove non ero al massimo.

Ora fisicamente come stai?
Da due-tre settimane, cioè da quando ho cominciato a giocare sull’erba, non ho sentito più niente all’anca e questo è fondamentale. Giocare senza dolori e senza pensieri è molto positivo.

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