US Open: la finale classica per gli uomini, quella tutta italiana per le donne

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US Open: la finale classica per gli uomini, quella tutta italiana per le donne

Le imprese indimenticabili di Roberta Vinci e Flavia Pennetta ci hanno regalato la prima finale Slam interamente tricolore della storia. La finale maschile sarà la migliore possibile: il n.1 Novak Djokovic contro il n.2 Roger Federer. Delle quattro semifinali la più bella è stata quella meno attesa

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Dopo 6 anni di digiuno americano Roger Federer, con una marcia trionfale di 18 set a zero, sigilla un’altra oretta e mezzo di grandissimo tennis, quasi umilia Stan Wawrinka rispondendo come ai bei tempi (e quasi meglio!), lo batte per la diciassettesima volta su 20, 6-4 6-3 6-1 con un punteggio discendente e senza mai perdere il servizio (che in tutto il torneo ha ceduto solo due volte, e consecutive, di fronte a Kohlschreiber) e approda alla sua settima finale. Quando c’è arrivato, per sei volte consecutive dal 2004 al 2009 compresi, ha perso solo quella del 2009 contro Juan Martin Del Potro.

Due volte ha perso da Djokovic in semifinale dopo aver avuto il matchpoint (alcuni dei quali annullati in maniera rocambolesca, in particolare quello del 2011 quando il serbo lasciò partire una risposta di dritto pazzesca alla o la va o la spacca che Roger Federer, come noi, non dimenticherà mai) e proprio Djokovic sarà il suo avversario, alla sua ventisettesima finale di Slam questa domenica (ore 22 italiane), per la quarantaduesima volta dopo che nella quarantunesima, a Cincinnati, Roger ha battuto Djokovic andando a condurre nella storia dei loro confronti diretti fin qui: 21 a 20 per lo svizzero.

Non sono state due grandi semifinali. La prima perchè Cilic aveva forse un problema ad una caviglia ed un altro problema alla testa: quando si perde 13 volte di fila con lo stesso avversario, come è accaduto al croato contro il serbo (riuscendo a strappargli in tutto quattro set) non è facile difendersi. Certo nessuno si poteva aspettare però che si difendesse così poco. In fondo era lui il campione in carica, anche se lo scorso anno lui aveva avuto la… fortuna di incontrare Federer anziché Djokovic (che fu battuto da Nishikori).

Per le quattro semifinali, due femminili e due maschili, di questo lungo venerdì, io mi attendevo tre incontri probabilmente equilibrati ed uno probabilmente sbilanciato. Indovinate quale era quello sbilanciato?

Beh ma Serena Williams-Vinci per Bacco. E’ andata a finire che il match più equilibrato, emozionante, affascinante per mille diversi motivi, è stato proprio quello che nessuno si aspettava: Vinci-Williams.

Ed è andata a finire che due ragazze italiane hanno battuto a distanza di un paio d’ore l’una dall’altra la n.2 e la n.1 del mondo. Da n.26 e da n.43. Già stasera Flavia sale a n.16 e Roberta a n.19. Ma, come già scritto in giornata – e chi si ricorda più dove e quando, è stata una giornata pazzesca per noi inviati italiani, mille cose da fare e da seguire – Flavia vincendo ritornerebbe d’incanto fra le prime dieci del mondo, n.8 probabilmente, e Roberta vincendo n.11… sempre se vincesse.

Difficile dire adesso chi possa considerarsi favorito adesso fra Federer e Djokovic. Questo Federer che ha vinto 80 servizi su 82 e che sta giocando in questo modo, anche in risposta e non solo in servizio, che recupera palle impossibili con il fisico di un ragazzino, non di uno che ha appena compiuto 34 anni.
Io credo che Roger possa vincere, soprattutto se il sole non sarà un fattore importante – sembra anzi che ci sia il rischio di qualche shower (doccia) – se il match non durerà troppo, in 3 set o 4 più probabilmente che in 5. In un match che si trasformasse in una maratona, beh, penserei che Novak Djokovic potrebbe far valere l’età e il proprio atletismo.

Devo giocare avanti, devo fare come a Wimbledon dove anche se ho perso credo di aver giocato bene, come a Cincinnati dove ho vinto...” ha detto ora Federer all’ESPN.

A Roger ho poi chiesto, dopo aver lasciato via libera a una dozzina di domande sul match con Wawrinka e sulla futura finale contro Djokovic:

Dopo stasera c’è uno svizzero in finale e ci sono anche due italiani. Quest’ultima cosa è un po’ inattesa… ci vogliono togliere gli accrediti media, a noi italiani, perchè stiamo rovinando il torneo

Questo è quello che fareste voi in Italia no?” replica ridendo e suscitando l’ilarità generale Roger.

Che cosa pensi di quanto è successo nel torneo femminile e della sconfitta di Serena?

E’ certamente una gran sorpresa, non è vero? Non ho visto molto di quella partita. Ho sempre pensato che Flavia Pennetta gioca un bel tennis. Non sono sorpreso che lei sia in finale perchè ha dimostrato di giocare grandi partite in passato. Roberta è più famosa per il doppio ma naturalmente mi piace il suo rovescio ad una mano e il suo utilizzo dello slice. Ovviamente per voi italiani è un incredibile storico momento, anche se avete avuto successo con la Errani e la Schiavone. Penso che sia una occasione ancora più grande che un mio match contro Stan in Svizzera. Per me è sempre un grande momento. Ma spero che un giorno potrò giocare contro Stan una finale di uno Slam. Ma voi dovreste godervi il momento, perchè non potete sapere quando potrà accadere di nuovo. Spero che possiate …scrivere i vostri articoli (riferendosi chiaramente alla mia battuta sul ritiro dei nostri accrediti) perchè loro lo meritano”.

-Contro Djokovic è la vostra 42° sfida. In che termini descrivi questa rivalità? Pensi che lui abbia fatto meglio di te? O tu hai fatto meglio di lui? C’è un match particolare, magari una sconfitta che ti pesa molto fra tutti i match che avete giocato?

Ho giocato con più di una generazione: Hewitt, Nalbandian, Agassi, Henman. Mi hanno fatto diventare un giocatore migliore. Ferrero, Safin, Roddick, Hewitt: ho cercato di imparare da loro, ognuno di loro è stato n.1 prima di me. Questo ha costituito una grande motivazione per me. Poi Rafa ha avuto il più grande impatto su di me, chiaramente. Ho dovuto sistemare e cambiare moltissime cose giocando con lui e allenandomi per sfidarlo. Novak è stato un avversario più chiaro da studiare, non so come viva lui la nostra rivalità, ma penso che non ha avuto bisogno di cambiare significativamente il suo gioco per battermi e per me è lo stesso: è un duello diretto, fatto di grandi colpi e molto atletismo. Entrambi mettiamo in campo nei nostri match le nostre armi migliori, è questo che mi piace della nostra rivalità”.

 

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