Roger vs Nole: l'eterna battaglia contro il tempo

US Open

Roger vs Nole: l’eterna battaglia contro il tempo

Novak Djokovic e Roger Federer giocheranno un’altra finale Slam dopo quella di Wimbledon vinta dal serbo. A New York le loro semifinali sono state epiche sia nel 2010 che nel 2011 ma negli ultimi anni entrambi hanno avuto cocenti delusioni a Flushing Meadows. Federer cerca il 18° titolo Slam, il sesto a New York, Djokovic cerca la doppia cifra eliminando uno strano 1 dalla casella US Open

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Novak Djokovic vs Roger Federer - US Open 2015
 

La finale maschile dello US Open 2015 ormai non avrebbe nemmeno più bisogno di presentazioni: Novak Djokovic affronta Roger Federer e solo questo basterebbe per far capire che non è una finale banale. Sarà il 42° match ufficiale tra i 2, la terza finale Slam in poco più di un anno dopo le due consecutive vinte a Wimbledon dal serbo.

Sono passati 8 anni esatti da quando un giovane serbo incontrò il Maestro svizzero nella sua prima finale Slam a Flushing Meadows. In quel caso si impose la maggior esperienza di Roger nelle grandi partite ma pur incontrandosi altre 10 volte nei tornei dello Slam dovettero aspettare quasi 7 anni per giocare di nuovo la finale di un major a Wimbledon 2014.

https://www.youtube.com/watch?v=tFRpbIMyjh4

Non che nel frattempo non ci siano state sfide memorabili perché le 3 semifinali consecutive a Flushing Meadows tra il 2009 e il 2011 sono ancora nei ricordi di tutti. La prima per il fantastico passante tweener di Federer nel game di chiusura del match, le altre due per l’incredibile capacità di Nole di salvarsi sull’orlo del precipizio, essendo capace di annullare match points in entrambe le occasioni prima di chiudere entrambi i match per 7-5 al quinto set. Uno di questi match point, nel 2011, annullato con una delle risposte vincenti più coraggiose e incoscienti mai viste.

https://www.youtube.com/watch?v=O_UkfMkb4XA

Sebbene sia importante concentrarsi sul passato di questa sfida, tecnicamente la migliore da vedere per il pubblico dato che i rispettivi stili di gioco si miscelano perfettamente, è meglio concentrarsi sul presente: Djokovic, che in questo torneo non ha mai avuto molta fortuna vincendo 1 sola volta nell’annata magica 2011 e perdendo 4 finali , anche quest’anno non ha brillato a Flushing Meadows fino a questa finale. Tuttavia la sua capacità di elevare il suo gioco quando conta è la caratteristica dei grandi campioni e nessuno degli avversari affrontati finora poteva davvero impensierirlo. E’ apparso in netta crescita nella semifinale con Cilic ma date le precarie condizioni del croato campione uscente, non si sa quanto si possa ricavare da quel match sulla stato di forma del N.1 mondiale. Ha lasciato comunque per strada un paio di set, uno a Bautista Agut e uno a Lopez nei turni precedenti, non che questo sia in alcun modo indicativo sull’esito di questa finale.

https://www.youtube.com/watch?v=-dwNJDHJLL8

Percorso netto invece per Roger Federer capace di arrivare in finale a 34 anni senza perdere un set come mai gli era successo a New York. Sono soltanto 2 i break subiti dallo svizzero nel torneo, entrambi nel match di terzo turno contro Kohlschreiber. Tutto questo dopo aver dominato anche il Masters 1000 di Cincinnati dove in finale ha liquidato lo stesso Djokovic senza concedere nemmeno l’ombra di una palla break. Una estate americana perfetta a cui manca solamente il sigillo finale. Federer non raggiungeva la finale in questo torneo dal lontano 2009 quando perse in 5 set contro Juan Martin Del Potro. Aveva vinto le 5 precedenti edizioni di Flushing Meadows, la prima dunque undici anni fa quando dominò Lleyton Hewitt (che era arrivato a quel match senza perdere un set come Federer oggi).

La maggiore propensione all’attacco di Federer, quasi da considerarsi estrema di questi tempi, dovrebbe garantire spettacolo di altissimo livello, anche se sarà la profondità di palla di Djokovic a dettare lo scambio. Nole è consapevole che ad ogni palla un po’ più corta verrà attaccato in modo quasi sistematico e a quel punto dovrà affidarsi ai suoi colpi di sbarramento, seppur eccellenti. Sa bene però che lasciare l’iniziativa a Federer significherà passare un lungo pomeriggio e cercherà di evitarlo il più possibile.

Una battaglia di timing all’ultimo sangue ma anche contro il tempo in generale: Federer deve togliere il tempo alla palla e al suo avversario, ma lo deve anche fermare perché 34 anni sono sempre 34 anni. Djokovic cercherà di riportarlo alla normalità, alla linearità che in fondo fa parte della logica delle cose.
L’ultimo uomo e l’unico nell’Era Open capace di vincere questo torneo a questa età è stato Ken Rosewall 45 anni fa nel 1970 a 35 anni. La distanza dei 3 set su 5 rende ovviamente l’impresa particolarmente complicata per chi non è più un ragazzino.

E allora l’unica vera domanda da porsi prima di questa finale è: si può davvero piegare il tempo?
Tra qualche ora ne sapremo di più…

2015 US Open Day 14 Final Notes-page-002cut

 

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