Benoit Paire, intervistato da L’Equipe, si è mostrato timoroso per il suo rientro al Master 1000 casalingo di Parigi Bercy, dopo aver ricevuto insulti e fischi durante il pessimo esordio nel 2013 contro Pierre-Hugues Herbert. “Risale a due anni fa e sono cambiate molte cose da allora. Il pubblico a Bercy è un po’ così, ti fischiano appena ti arrabbi o discuti con l’arbitro. Io non credo di aver superato i limiti”, ha dichiarato il tennista di Avignone, che prosegue dicendo: “e persone che non capiscono di tennis se ne devono stare a casa. Non vedo l’ora di tornare, finalmente! Ho giocato due volte a Bercy ed è andata male in entrambe”. Il francese persevera nei suoi atteggiamenti poco eleganti e ha affermato di non voler cambiare: “Sul campo cerco di divertirmi, di dare spettacolo, sono così. Ho sempre fatto ciò che ho voluto fare. Quando voglio qualcosa lo faccio, quando voglio andare da qualche parte, vado. Io non sono pronto per cambiare tante cose. Non sarò mai come Federer, che ha cambiato il suo atteggiamento dall’oggi al domani. La vita di Djokovic con la sua dieta, non posso! Mollerei dopo due mesi. La scorsa settimana a Brest ho mangiato un hamburger, ma giuro che per un breve periodo non ne ho mangiati”. Nonostante la stoccata finale molto ironica, Paire resta fermamente convinto che i suoi atteggiamenti in campo (e non solo i suoi) non siano tutto sommato così sbagliati: “Bisogna mantenere la calma nella follia, anche se credo che molte persone sentano che i giocatori sono più attraenti se hanno follia nel loro gioco. Vorrei che la nuova generazione facesse queste cose. Abbiamo bisogno di persone come Fabio Fognini, che fa accadere qualcosa. Ad ogni modo, preferisco di certo essere come sono, e non essere un top 10 di cui non si parla mai.”