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Reading: Stan Wawrinka è diventato più forte di Murray. Non credo soffra più del complesso di Federer
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Editoriali del Direttore

Stan Wawrinka è diventato più forte di Murray. Non credo soffra più del complesso di Federer

Oggi (live su Ubitennis) il derby svizzero mi intriga più del duello numero 46 tra Djokovic-Nadal. A dispetto dei precedenti il serbo è più favorito di quanto lo sia Roger Federer su Wawrinka. Ascolta l'audio di Ubaldo Scanagatta e Steve Flink

Last updated: 21/11/2015 20:46
By Ubaldo Scanagatta Published 21/11/2015
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8 Min Read
Stan Wawrinka - ATP Finals 2015 (foto di Gerard Chaustow)

Se Stan Wawrinka ha battuto tutte le ultime tre volte Andy Murray significa che ha imparato a prendergli le misure. E che è più forte. Non credo che Murray avesse la testa a Gand, che non abbia provato a vincere. Semplicemente non c’è riuscito. Però Andy Murray è n.2 del mondo, e lo resterà a meno che Roger Federer vinca questo torneo, mentre Stan The Man è …solo n.4. Come si spiega? Beh, con le parole di Marc Rosset, il simpatico gigante over 2 metri che dice: “Con Stan in campo non sai mai cosa aspettarti. Devi lanciare una monetina in aria: può giocare splendidamente, come nella finale del Roland Garros contro Djokovic, ma anche malissimo come l’altro giorno contro Rafa Nadal”.

Andy Murray dacché si è operato alla schiena non sembra essere tornato ai livelli di quando vinse l’oro olimpico nel 2012 a Wimbledon e di quando un anno dopo vinse i Championships per la pima volta dai tempi (1936) di Fred Perry. Però è stato straordinariamente continuo. Perde la maggior parte delle volte con i più forti, ma in genere non si fa battere dai più deboli. Questa sua annata lo dimostra. Prima che con Wawrinka ha perso mille volte da Djokovic, due da Federer, una da Coric, Gabashvili, Simon, Anderson ma con questi ultimi due si è anche preso la rivincita. Insomma in un anno di tennis, al di fuori di 3 dei primi 4 del mondo, ha perso da altri quattro soli giocatori, ma ribattendone due. Per questo è n.2. E nella peggiore delle ipotesi scenderà a n.3. Sia lui sia Federer hanno sostenuto che non è così importante essere n.2 o n.3, ma non è del tutto vero: chi chiude da n.2 avrà la garanzia al prossimo Australian Open di trovarsi dalla parte opposta a quella di Novak Djokovic, il favorito n.1 ovunque ma… soprattutto in Australia dove si trova ancora meglio che a casa sua.

Rafa Nadal, che non sarò certo favorito contro Djokovic oggi visto che ci ha perso 7 delle ultime 8 volte, e anche piuttosto nettamente l’ultima volta (6-2,6-2), sa che non potrà salire più su del quinto posto nel ranking Atp di fine anno, ma ha spiegato bene come la sofferta vittoria su Ferrer oggi non fosse inutile. Al dei 167.000 dollari che ogni vittoria nel round robin comportava, c’erano anche 200 punti: “È quasi quanto si ha vincendo un torneo 250 ATP ed ha un gran vantaggio: questi 200 punti te li porti dietro tutto l’anno, fino alle finali ATP dell’anno prossimo. Non servono tanto a guadagnare punti su chi mi sta davanti, ma servono a tenere dietro chi mi sta dietro…”. Discorso che non fa una grinza. Alla vigilia dellla sua sfida n.46 con Djokovic (23-22 il bilancio favorevole a Rafa che è avanti, magari per poco tempo, con tutti: 23-11 con Federer, 14-3 con Wawrinka) ho chiesto in spagnolo – quando si fanno le domande in inglese finiscono in pasto a tutti i colleghi che se ne sono stati a casa – a Rafa se di quei 45 duelli ne ricordasse in particolare qualcuno, due o tre. E lui ha risposto: “La finale dell’US open 2013, la finale del Roland Garros 2012, e anche la finale dell’Australian Open 2012 sebbene quella io l’abbia persa”. Poi ha detto, ma se aveste ascoltato l’audio lo sapreste, che il primo obiettivo è intanto rientrare tra i primi 4. Il modo per riuscirci: “Dare sempre il massimo, torneo dopo torneo: una volta che io sono in campo per me conto solo cercare di vincere, al Roland Garros come a Doha. Non ho un approccio diverso”. Ma la frase più onesta Rafa l’ha detta quando, nel rispondere a chi gli chiedeva che tipo di vacanze avesse in mente di fare, ha detto: “Non merito le vacanze quest’anno”. E anche nel confrontare le sue due grandi rivalità, Federer e Djokovic, non ha avuto dubbi: “Quella con Federer è più speciale, non solo perché è cominciata prima, ma anche per il contrasto di stile”. Ad ogni modo per quanto sia recuperato Rafa Nadal non mi sembra in grado di battere il miglior Djokovic qui in semifinale. Tutto sta a vedere se sarà il miglior Djokovic quello che vedremo. Quello che ha perso con Federer non lo era di certo e potrebbe allora perdere anche da Rafa.

Per l’altra semifinale ieri mi sono sbilanciato dando favorito Federer, sulla base e dei 17 successi in 20 incontri, e su quella sorta di complesso che Wawrinka ha quasi sempre mostrato (fatta eccezione per l’ultimo Roland Garros) nei confronti del suo partner di Davis ed olimpico. Però dopo aver visto la dimostrazione di potenza di Stan The Man contro Murray, beh non sono poi così sicuro che Roger vincerà. Qui in tre incontri Roger ha giocato quasi sempre bene e Stan no, però il match di un anno fa vinto 7-6 al terzo e dopo aver annullato 4 matchpoint ce l’ho ancora negli occhi. Per certi versi quella sconfitta avvalorò l’ipotesi che Wawrinka debba vincere cinque volte un match con Federer per portarlo a casa, ma forse invece proprio da quel giorno Stan ha cominciato a non considerare più imbattibile Roger come si era convinto che fosse. Insomma da una parte c’è un bilancio di head to head di grande equilibrio, 23-22, dall’altra sembra che non ci sia, 17-3, ma io mi aspetto più equilibrio e battaglia nel duello che i numeri segnalano come più sbilanciato che nell’altro.

Insomma, delle due semifinali forse mi intriga più quella tutta svizzera. E questo è tutto sommato strano perchè di solito i derby non mi affascinano, mancano della giusta dose di adrenalina e cattiveria. Certo che a giudicare dal numero incredibile delle bandiere svizzere presenti ieri sera alla 02 Arena – d’altra parte la Svizzera era con la Spagna l’unica nazione ad avere due rappresentanti e ora li ha entrambi in semifinale – la giusta atmosfera non dovrebbe mancare.

Credo che ci divertiremo, e vi divertirete anche voi se parteciperete al live con il quale seguiremo le due semifinali, alle 15 e alle 21.


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TAGGED:ATP Finals 2015
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