Troppo spesso si discute, anche animatamente, su chi sia il giocatore più forte di tutti i tempi. C’è chi sostiene sia l’imperscrutabile Borg, altri il bombardiere Sampras e altri ancora, facendo valere le loro ragioni con innumerevoli record, puntano il dito sul divino Federer. Ma quanti si chiedono chi sia il giocatore più forte… escludendo quelli forti? Raramente ci si interessa delle seconde linee, gli sparring partner dei campioni, quel gruppo di tennisti che stazionano per anni al vertice senza mai occupare la posizione più alta di tutte, coloro che vincono innumerevoli tornei ma mai uno di quei quattro che contano davvero. Quei tennisti che non hanno le facce per fare i protagonisti e vengono scritturati solo per ruoli da comprimari, e durante la premiazione degli Oscar sono costretti a star seduti, applaudire, e mantenere un sorriso che nasconde quasi rassegnazione. Questo articolo è per loro, ma anziché utilizzare le parole, ci affideremo ai numeri e con questi numeri, mettendo per un attimo da parte le emozioni che proviamo guardando i nostri beniamini, cercheremo di stilare una classifica per scoprire chi sia il primo tra i secondi. Tutto questo sperando di non causare una guerriglia nella sezione dei commenti tra i supporter dei vari Ferrer o Davydenko, sempre che ce ne siano.

Per prima cosa dobbiamo trovare degli elementi da considerare per poter includere un giocatore in questa classifica. I parametri scelti sono i seguenti: aver vinto almeno un torneo Masters Series, aver vinto almeno 10 tornei in carriera, aver giocato almeno un quarto di finale Slam o al massimo una finale, aver raggiunto almeno l’ottava posizione nel ranking e al massimo la seconda, aver vinto almeno 250 match in carriera, avere una percentuale contro i top 10 di almeno 0.175.

Una volta scrutato all’interno della banca dati dell’ATP alla ricerca di queste informazioni, i giocatori che ne vengono fuori sono 25. Eccoli elencati nella tabella sottostante.

Ad ogni parametro corrisponderà un punteggio, ad esempio per chi ha vinto un numero di tornei compreso tra 19 e 17 corrisponde il punteggio di 14 punti. Qui sotto la tabella completa di tutti i valori.

Per quanto riguarda gli Slam invece, i punti assegnati saranno: 6 per ogni finale giocata, 3 per ogni semifinale e 1 per i quarti.

Andando a sommare tutti i punti per ogni giocatore, la classifica che ne viene fuori è la seguente (in grassetto i giocatori ancora in attività):

1° David Ferrer 73 punti

2° Nikolay Davidenko 71 p.

Thomas Okker 71 p.

4° Alex Corretja 70 p.

5° Tommy Haas 69 p.

6° Brian Gottfried 68 p.

7° Raùl Ramìrez 66 p.

8° Thomas Enqvist 61 p.

9° Eddie Dibbs 59 p.

Miloslav Mecir 59 p.

11° Harold Solomon 58 p.

12° Brad Gilbert 55 p.

13° David Nalbandian 54 p.

Tomas Berdych 54 p.

15° Wayne Ferreira 53 p.

16° José Luis Clerc 52 p.

Robin Soderling 52 p.

18° Greg Rusedsky 50 p.

19° Ivan Ljubicic 49 p.

Andreij Medvedev 49 p.

Jo-Wilfried Tsonga 49 p.

22° Guy Forget 48 p.

Tommy Robredo 48 p.

24° José Higueras 47 p.

25° Mark Philippousis 44 p.

Dunque questa classifica fatta in casa mette al primo posto il maratoneta spagnolo, un risultato abbastanza prevedibile, che lo incorona GOAT degli umani, mentre il secondo gradino del podio è occupato dall’insolito duo Davydenko-Okker. Il russo ce lo ricorderemo come colui che riuscì ad issarsi fino al terzo posto del ranking dietro Fedal, grazie ad un gioco regolare e ad una abnegazione degna di nota. L’olandese invece, grande singolarista e grandissimo doppista, soprannominato “The Flying Dutchman”, fu uno dei primi tennisti a superare il milione di dollari di montepremi in carriera. Ora gestisce gallerie d’arte.

Interessante notare come l’ultimo posto sia occupato dall’australianone Philippousis, dotato di un fisico imponente ed una battuta devastante. Soprannominato “The Scud”, un missile di produzione sovietica, non riusci mai a spingersi più il la dell’ottavo posto; in effetti lo scud è un missile a corto raggio.

Paolo di Lorito