AO interviste, Raonic: "Sto giocando un buon tennis, sento di potercela fare"

Interviste

AO interviste, Raonic: “Sto giocando un buon tennis, sento di potercela fare”

Australian Open interviste, terzo turno. M. Raonic b. V. Troicki 6-2 6-3 6-4. L’intervista del dopo partita a Milos Raonic

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Era da tanto che non perdevi il servizio. Quanto sei rimasto turbato dal fatto che oggi sei stato brekkato?
Ovviamente non ci sono rimasto troppo male. Lui aveva giocato un gran game. Avevo giocato solo prime di servizio e forse avrei potuto gestire in modo diverso il primo punto. Ma a parte questo, era stato un gran game da parte sua.

Come hai saputo della sparatoria, perché penso che tu stessi ancora dormendo quando è successo?
Non mi ricordo. L’ho scoperto dopo il riscaldamento stamattina. Ero seduto al ristorante a mangiare qualcosa prima di scendere in campo. Non ricordo chi possa avermi detto tra i miei genitori e Carlos che era successo qualcosa. Ho cercato velocemente su Google per capire, per sapere. In quel momento non c’erano molte informazioni disponibili a parte delle vittime e che qualcuno era stato arrestato.

Ciò che hai detto in campo è sembrato un gesto sincero. Stavi pensando: “Devo far sapere alle persone a casa che sono nei miei pensieri”, o ti è venuto spontaneamente?
Anche se lo avevo saputo prima di giocare, ero molto concentrato sul mio match. Ho sentito che sarebbe stato più appropriato dopo l’incontro per il mio pensiero, la mia concentrazione, e tutto. Era qualcosa su cui avevo pensato e sono stato felice di aver potuto dire qualcosa. So che ci sono molti canadesi che sono svegli. Fatti come questi non ne succedono molti da noi. Non solo in quella piccola comunità, ma in tutto il Canada ci sono state molte persone affrante per l’accaduto.

Come vedi il prossimo match contro Wawrinka?
Complicato. Sta giocando bene. Ha giocato con solidità in ciò che ho visto nei primi tre incontri. Anche adesso ho visto qualcosa. Per essere in grado di trovare la soluzione devo cercare dentro me stesso. La domanda è: ce la farò? Spero di sì.

Avete entrambi un gran servizio. È questa la chiave per batterlo?
Mi piace lavorare con il servizio e con il dritto. A lui piace lavorare con il servizio e cercare di farti giocare contro risposte basse, e ovviamente gli piace usare il rovescio. Penso che abbiamo entrambi il chiaro obiettivo di comandare e controllare il ritmo del match. Penso che vincerà chi lo farà meglio.

Che cosa hai imparato dagli altri match?
Il modo di comportarmi in certe situazioni e i modi di giocare. La prima volta che ci siamo affrontati abbiamo avuto una buona opportunità. Ero avanti di un mini break nel tiebreak del secondo set. Forse non era stata la nostra prima sfida, ma una delle prime volte a Cincinnati. Poi lui ha avuto la meglio su di me alcune volte di fila. L’ultima volta che ci siamo affrontati a Rotterdam mi sembrava di aver giocato piuttosto bene, lui sta giocando bene e io penso di essere migliorato un po’ da quella volta.

Hai vinto a Brisbane e hai giocato molto bene gli ultimi tre match. Ti senti più in fiducia in generale?
Credo di sì. Sto cercando delle risposte. Mi sto preoccupando del mo servizio. Mi sto creando delle possibilità in risposta. Sto rispondendo molto meglio, sto tenendo in campo molte risposte, sto mettendo più pressione ai miei avversari, quindi mi stanno arrivando delle opportunità. Oggi e il primo turno sono stati più efficienti in questo senso. Contro Tommy non ho giocato come avrei voluto. Anche lì c’erano state delle occasioni. Devo portare avanti questa serie. Non è un problema di crearmi delle opportunità, perché sto giocando un buon tennis, so che posso giocare così. La domanda è: riuscirò a sfruttarle?

Nel match di oggi sei partito molto bene. Come lo riassumeresti? Come diresti di aver giocato? Quanto sei soddisfatto di come hai giocato?
Penso di aver giocato bene. Penso che sia certamente il miglior match che ho giocato qui quest’anno. Penso di aver giocato in modo intelligente. Penso di aver cambiato le cose molto bene. Mi sono preoccupato del mio servizio veramente bene, l’ho variato, sono stato efficiente a rete. Penso che mi darei un 10 per il modo in cui sono riuscito a giocare. L’unica cosa su cui non sono stato bravo è che all’inizio del secondo set usavo troppo lo slice e gli permettevo di trovare troppo ritmo.

Quando eri sotto 4-1 nel terzo set, che cosa stavi pensando? Sembravi molto tranquillo. Ti sentivi così?
Ero concentrato in tutti i game di risposta. Dopo aver subito il break avevo avuto delle occasioni per brekkare che avevo fallito, quindi non avevo perso la testa perché ero stato brekkato. Sentivo di essere ancora sulla buona strada e di fare le cose giuste e che il tempo mi stava dando un’opportunità.

Sei sorpreso dalla decisione di Ljubicic di lavorare con Federer?
Penso che sia una grande opportunità per lui, e penso che ancora prima e al di fuori di una relazione professionale ci fossero pochi giocatori che erano amici quanto lo sono loro.

 

Traduzione di Chiara Nardi

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