ATP Rio: lampi di un Nadal d'annata. Che tracollo Lorenzi! Rimonte per Ferrer e Dolgopolov

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ATP Rio: lampi di un Nadal d’annata. Che tracollo Lorenzi! Rimonte per Ferrer e Dolgopolov

Negli ottavi di finale dell’ATP 500 di Rio de Janeiro, la città che quest’anno ospiterà le Olimpiadi, David Ferrer e Alexander Dolgopolov rimontano un set di svantaggio. Rafael Nadal vince una battaglia di nervi contro Nicolas Almagro, mentre Paolo Lorenzi perde nettamente contro Federico Delbonis

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È stato necessario attendere fino al giovedì, ma splende finalmente il sole sui campi dell’Open di Rio de Janeiro. Nelle battute iniziali del primo incontro in programma sulla Quadra Guga Querten, però, la strada si fa subito in salita per il campione in carica. È una manciata di centimetri a salvare David Ferrer dal doppio break di svantaggio in avvio di match, quando il dritto anomalo di Ramos-Vinolas che sarebbe valso a quest’ultimo il 3-0 cade appena largo. Lì Ferru entra nel match, fa una breve mattanza della seconda di servizio molto lavorata dell’avversario e porta il punteggio in parità. Parità che tuttavia dura davvero poco: pur con basse percentuali per entrambi, Ramos-Vinolas sembrerebbe in giornata di grazia davanti a un Ferrer fallosissimo e il primo set si conclude a favore del già giustiziere di Federer a Shanghai. Nel secondo parziale gli scambi si allungano e la preparazione molto anticipata dei colpi di Ramos-Vinolas rende prevedibile la loro traiettoria. Più abituato a un tennis di fatica, Ferrer mette subito avanti la testa e il mancino di Barcellona non riesce più a raggiungerlo. L’inizio del set decisivo è lo stesso e, nonostante una buona prova difensiva di Ramos-Vinolas, il numero 2 del seeding porta a casa l’incontro.

Al calar della sera le tribune si riempiono per altri due spagnoli, Rafael Nadal e Nicolas Almagro. La ricerca da parte di Almagro di una rapida uscita dallo scambio, tradotta in colpi molto tesi di fronte alle palle alte e arrotate del maiorchino, lo porta spesso al gratuito con il dritto. Nadal rischia tuttavia di rovinarsi la festa da solo, concedendo tripla palla break al momento di chiudere il set. Annulla la prima con un dropshot pregevole, la seconda e la terza sono due risposte fuori misura di Almagro, e il set è conquistato. Il finalista di Buenos Aires sembra deconcentrato anche in avvio di secondo set (in carriera negli scontri diretti ne ha conquistati soltanto 4 a fronte dei 32 persi) ma Rafa non è al suo massimo in ogni punto. Tutti i game sono lottati e spesso Nadal si trova a risolvere i propri grazie alla battuta. Nei casi in cui riesce a colpire profondo sull’avanzare di Almagro, poi, quasi sempre ne causa l’errore. Un susseguirsi di occasioni sciupate da parte di entrambi si interrompe soltanto quando, nel mezzo del celebre settimo game, al tennista di Murcia si spezza l’impugnatura della racchetta. Break di Nadal, immediato 0-30 nel game successivo, Almagro sembra però gettare ancora tutto al vento con una coppia di rovesci sballati. Sulla palla break Nadal tuttavia tenta il serve and volley, una risposta di rovescio che quasi aggira il paletto lo costringe a giocare una demi-volée sulla riga lasciando scoperto l’intero campo: è 4 pari. Lezione imparata? Neanche per sogno. Arrivano altri tre break consecutivi, l’ultimo dei quali Nadal lo ottiene grazie a due out di pochi millimetri sulla linea di fondo inframezzati da un siluro di dritto in recupero da tre metri fuori dal campo, su un colpo di Almagro che si sarebbe rivelato un vincente contro qualsiasi altro tennista. Un colpo da Rafa dei tempi d’oro. La rabbia di Almagro, che prosegue a guardare il segno della palla che gli è costata l’ultimo turno e insulta anche un giudice di linea, gli fa spedire sulla rete lo smash che avrebbe fruttato l’ennesimo 0-30. Perdere la testa così, contro il tennista mentalmente più forte della sua generazione, lo conduce pochi istanti dopo ad una inevitabile sconfitta.

Match da dimenticare invece per Paolo Lorenzi, che cede di schianto a un avversario non proibitivo come Federico Delbonis. L’argentino lo precede di poco in classifica (numero 46 l’uno, 50 l’altro), ma era Paolo ad essere in vantaggio negli scontri diretti (pur avendo perso gli ultimi due, gli unici non giocati a livello challenger). Un netto 6-3 6-0, senza neppure una palla break per il tennista di Siena rimasto indietro fin dal primo punto di un incontro senza storia. Appena la metà dei punti conquistati con la prima e meno di un terzo con la seconda, una grossa occasione sprecata perché ad attendere il vincente ci sarebbe stato uno tra Monteiro e Cuevas.

Da registrare anche il collasso di Santiago Giraldo, che trovatosi avanti 4-2 nel primo set sull’argentino Pella perde tutti i rimanenti dieci giochi dell’incontro, e la rapida sfida “da cemento” tra le finezze e le follie tipiche di Alex Dolgopolov e un Inigo Cervantes potente e pulito nell’esecuzione di tutti i fondamentali per l’intero primo set. Concluso questo, The Dog mette la testa a posto e produce un tennis da fantascienza specialmente con la risposta. Per Cervantes è impossibile arginarlo: punti e fiducia vengono meno in un attimo e il suo destino è presto segnato.

Risultati:
G. Pella b. S. Giraldo 6-4 6-0
[2] D. Ferrer b. A. Ramos-Vinolas 4-6 6-1 6-4
A. Dolgopolov b. I. Cervantes 3-6 6-0 6-3
F. Delbonis b. P. Lorenzi 6-3 6-1
[1] R. Nadal b. N. Almagro 6-3 7-5
P. Cuevas b. [WC] T. Monteiro 7-6(5) 6-3

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