Scandalo Meldonium: altri tre atleti russi fermati dall'anti-doping

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Scandalo Meldonium: altri tre atleti russi fermati dall’anti-doping

Dopo la conferenza stampa di Maria Sharapova lo scandalo meldonium si sta espandendo a macchia d’olio. Secondo R-Sport Semion Elistratov e Pavel Kulizhnikov, due campioni russi degli sport invernali, sono stati trovati positivi alla sostanza mentre altre fonti russe dichiarano il fermo imposto al pallavolista russo Alexander Markin

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Lo scandalo meldonium sembra proprio non volersi fermare più: difatti nelle ultime ore succedenti alla conferenza shock di Maria Sharapova, nella quale la tennista cinque volte campionessa Slam affermava di essere risultata positiva durante un controllo anti-doping, altri due pluricampioni russi sono risultati positivi a questa sostanza, proibita dalla WADA dal 1 Gennaio 2016.
Secondo R-Sport, canale telematico sportivo russo, stavolta si tratta di Semion Elistratov e Pavel Kulizhnikov, due fenomeni degli sport invernali. Inoltre negli ultimi minuti rimbalzano voci che affermano un fermo imposto al pallavolista Alexander Markin per l’uso del farmaco in questione.

Il primo è campione olimpico nella staffetta ai Giochi Olimpici di Sochi 2014 e nelle ultime settimane aveva annunciato il suo forfait per i mondiali in programma tra qualche giorni in Corea del Sud di short track (pattinaggio su ghiaccio basato sulla velocità) dichiarandosi malato. Elistratov appena un mese fa aveva realizzato il record mondiale nei 1000 metri (durante le eliminatorie della tappa di Coppa del Mondo a Dresda) fermando il cronometro in 1’22″067.
Il secondo è il padrone assoluto degli ultimi due anni di speed skating. Kulizhnikov ha vinto gli ultimi due mondiali dello sprint e tre ori iridati nelle singole distanze (due nei 500 metri e uno nei 1000 metri) e la sua ascesa incontrastata in questa disciplina secondo gli addetti ai lavori sarebbe durata per molto tempo.
Il pallavolista Alexander Markin gioca nella Dinamo Mosca dove ha vinto la CEV Cup nella stagione 2014 – 2015 e doveva essere uno dei punti di forza della nazionale guidata da coach Vladimir Halekno alle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro.

Erano già state sospese per l’utilizzo di questo farmaco la pattinatrice russa Ekaterina Bobrova, il ciclista russo Eduard Volganov, la biatleta ucraina Olga Avramova, la naturalizzata svedese Adebe Aregawi e l’etiope Endeshaw Negesse, quest’ultime entrambe mezzofondiste.
Il cardioprotettore Mildronate (o meldonium) è un farmaco prodotto in Lettonia ed esportato solo nei paesi dell’ex Unione Sovietica, ma la notizia di questi atleti fermati non aveva avuto la stessa diffusione planetaria della confessione di Maria Sharapova e ora la “caccia alle streghe” mediatica sembra più aperta che mai.

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