Challenger Barletta: Sonego è una realtà, batte in due set Martin e accede ai quarti. Avanti anche Giannessi

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Challenger Barletta: Sonego è una realtà, batte in due set Martin e accede ai quarti. Avanti anche Giannessi

Nel torneo Challenger di Barletta Lorenzo Sonego si propone sulla scena tennistica come nome nuovo del movimento italico, mostrando un bel mix di tecnica e tenacia. Nei quarti di finale anche Alessandro Giannessi, eliminato invece Edoardo Eremin

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da Barletta, Alessandro Zijno

Lorenzo Sonego raggiunge i quarti di finale al torneo Challenger di Barletta che si disputa sui campi del circolo “Hugo Simmen”, organizzato dalla Wawe Production Event di Vincenzo Ormas, direttore anche dell’altro Challenger pugliese di Andria. Oggi di fronte al giovane ventenne italiano c’era lo slovacco Andrej Martin, testa di serie numero 5, 26 anni e 126 del ranking mondiale, un giocatore che ama la terra battuta su cui ha conquistato praticamente tutti i punti. C’è subito da far notare che tutti i game lottati sono stati vinti da Lorenzo Sonego, che dimostra così una ottima tenuta mentale che per altro dura dal torneo di quali. Finora ha giocato e vinto 5 partite, a parte la prima tutte combattute. Il primo set si apre subito con un break di Lorenzo, 354 nell’ultimo ranking ATP, ma pronto a migliorare di circa 40 posizioni la sua classifica la prossima settimana, raggiungendo il suo best ranking.  Serve poi benissimo e conquista subito il dominio, anche psicologico, dell’incontro. Brekka di nuovo al terzo game ma sul 3-0 e servizio in suo favore ha un piccolissimo passaggio a vuoto e con qualche “unforced” di troppo subisce il ritorno dello slovacco che si riporta sotto 2-3. Bravissimo qui Lorenzo a frustrare le velleità di rimonta di Martin con 3 servizi vincenti nello stesso sesto gioco che a quel punto lo lanciano fino alla conquista del set per 6-2. Sonego si carica quasi ad ogni punto indugiando con lo sguardo verso il proprio angolo, dove siedono lo storico coach Lorenzo Arbino e il tecnico federale Umberto Rianna: è normale, il ragazzo è giovane, cerca un po’ di supporto psicologico. È uno sport crudele il tennis, è come la boxe, dentro al campo sei maledettamente solo come su un ring, ok non ti prendi a pugni in faccia col tuo avversario ma gli aspetti psicologici sono davvero molto simili al pugilato. E in più tra un punto e l’altro nel tuo cervello frullano i pensieri più disparati e si insinua il tarlo della paura. È in questi momenti che un semplice sguardo o con mezza parola dal coach può darti quella serenità che ti manca o quell’energia che devi trovare in te stesso. Il secondo set si apre con Martin che tiene il servizio e con un secondo gioco vietato ai deboli di cuore, durato la bellezza di 26 punti con Sonego che deve annullare due palle break, come al solito giocate con molta sagacia. Terzo game di nuovo lottatissimo, lungo 18 punti, in cui Sonego va di nuovo a togliere il servizio allo slovacco, molto falloso a dire il vero. Il set sembra filare liscio, l’azzurro si porta sopra 4-1 e servizio ma a quel punto arriva un po’ di “paura di vincere”. Si blocca il braccio a Lorenzo, ci sta, è un ragazzo giovane, non ancora abituato a certi livelli, è un passaggio obbligato verso la crescita questo timore di forzare i colpi. Il cervello umano è fatto così, qualsiasi situazione nuova ci spaventa, mette noi stessi in una situazione mentale di difficoltà, puoi fare l’operaio come l’atleta, l’avvocato come il giornalista, ma le dinamiche sono le stesse. Una nuova esperienza (un eventuale quarto di finale di un challenger, una vittoria contro un 120 del mondo sono una esperienza nuova per Lorenzo) porta ad allontanarci dalla nostra “confort zone” e quindi il nostro subconscio ci mette in uno stato di allarme: non la migliore situazione per la fluidità di movimenti cui necessita un tennista. Per cui succede quello che deve succedere: un momento in cui Sonego non tira più a mille, non attacca più il suo avversario, e perde il servizio e si trova sopra “solo” 4-3. A questo punto Lorenzo trova dentro di sé la freddezza per servire bene, profondo e variato e grazie anche a qualche buon aiutino di Martin alla fine chiude 6-4 per la felicità del pubblico barlettano, che esulta con un tifo quasi calcistico. Il commento al match è presto fatto: Sonego sta dimostrando una dote che non si compra al supermercato e che, forse, nemmeno si allena: la capacità di recupero delle energie mentali spese nei match precedenti. Lo vediamo nella player lounge o allenarsi qui al circolo e lo troviamo sempre sereno, spensierato, un po’ guascone, un atteggiamento tutto sommato positivo. Non è raro incontrare nel circuito giocatori, anche non più giovani, che magari trovandosi ad affrontare match importanti per la loro classifica, mostrino tanta tensione prima dell’incontro, con uno spreco di energie mentali allucinante. A noi sembra che il rischio di approcciare scarico il match non sia una prerogativa di Lorenzo, speriamo di non essere smentiti a breve. Nei quarti se la vedrà col ceko Pavlasek, e questa sarà davvero dura, un esame di maturità davvero complicato per l’atleta allenato da Gipo Arbino. Alla fine del match, valutando le statistiche dobbiamo notare una buona percentuale di prime palle di servizio per Sonego (73% contro il 59% di Martin), un minor numero di vincenti per il nostro azzurro (21 contro 24) ma un numero di errori gratuiti mostruoso per il ceko (ben 49 contro “solo” 24 per Sonego).

Match interminabile quello tra Alessandro Giannessi, 188 del ranking ATP, e Roberto Carballes Baena, spagnolo regolarista e lottatore, attualmente 116 delle classifiche mondiali. I due si sono già incontrati la settimana scorsa a Napoli e l’incontro se l’è aggiudicato lo spagnolo. Il primo set si apre con un Giannessi in palla, lui a cui capita di approcciare il match con qualche difetto di concentrazione: si porta avanti di un break ma poi purtroppo subisce il ritorno del ragazzo di Tenerife. Giannessi reagisce e si trova a poter servire per il set ma spreca banalmente il set point con un doppio fallo e psicologicamente l’errore è devastante. Da lì in poi, nella prima frazione, Carballes Baena prende mentalmente il comando e chiude 7-5 in suo favore. Giannessi sembra accusare il colpo e va sotto 3-1 anche nel secondo set ma ha un sussulto d’orgoglio e rimonta, diminuendo il numero di errori non forzati e avvantaggiandosi anche di un calo dello spagnolo. Sul 4-4 bravissimo lo spezzino ad annullare con un bel vincente una palla break e nel game successivo gioca un tennis offensivo e pressante che demolisce la resistenza di Carballes Baena. Si va così al terzo set con Giannessi, alla ricerca ultimamente del suo miglior tennis, e con la voglia di “vendicare” la sconfitta della settimana passata, approfitta di un mini-passaggio a vuoto dello spagnolo per brekkarlo ma poi si incarta nel game successivo al proprio servizio e con un errore su una palla corta improbabile regala il controbreak a Carballes Baena. Tutto da rifare. Ma Giannessi a 26 anni ha una esperienza che qualcosa vale a questo livello, e non si lascia tramortire dal controbreak e continua a lottare: Carballes Baena appare un filo stanco, arriva meno lucido sulla palla e Giannessi riesce a comandare lo scambio più spesso per poi chiudere a rete: altro break, e stavolta sarà quello decisivo perché lo spezzino ha più birra in corpo e porta a casa il risultato, 6-4 al terzo, ossigeno per la classifica e grossa iniezione di energia per il morale. Con sé Giannessi qui a Barletta ha portato il suo fisioterapista, figura decisamente fondamentale nel tennis moderno, Claudio Ceccarelli, che ha già seguito nel circuito Milos Raonic nel team di Piatti. Curare i dettagli può fare la differenza e la presenza di un proprio “fisio” è uno di questi. Venerdì Giannessi se la vedrà con Lopez-Perez.

Non ce l’ha fatta invece Edoardo Eremin, impegnato in un match di secondo turno piuttosto impegnativo contro Lopez-Perez, 24enne spagnolo, calato in classifica (364) ma in grande ripresa, e davvero complicato da battere su terra. Unico limite, è un po’ leggerino, ma ha comunque una grande intelligenza tattica, ha già esperienza e una solidità che gli ha già fatto vincere molte partite in questo 2016. Eremin forse ha pagato un po’ la pressione di un Challenger, è arrivato scarico, anche il fatto di giocare come ultimo match a nostro parere ha giocato un ruolo negativo, troppo tempo da aspettare prima di giocare e così se ne sono andate molte energie nervose. C’è chi si carica nell’attesa e c’è chi si logora, il cervello umano a volte gioca brutti scherzi. Comunque c’è poco da raccontare del match, Lopez Perez andava subito 3-0 nel primo set ed Eremin faticava a trovare il bandolo della matassa, anche perché oggi il servizio proprio non andava. Secondo set con break al terzo gioco ed “Edo” usciva definitivamente dal match. Esperienza che verrà utile comunque.

Risultati:

[3] A. Pavlasek b. M. Fucsovics 5-7 6-4 6-3
A. Giannessi b. [2] R. Carballes Baena 5-7 6-4 6-4
[Q] E. Lopez-Perez b. [WC] E. Eremin 6-2 6-2
[Q] L. Sonego b. [5] A. Martin 6-2 6-4

 

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