ATP Montecarlo interviste, Roger Federer: "Mi sento bene. La sconfitta di Novak? Nessuna partita è scontata

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ATP Montecarlo interviste, Roger Federer: “Mi sento bene. La sconfitta di Novak? Nessuna partita è scontata

Atp Montecarlo terzo turno, R. Federer b. R. Bautista Agut 6-2 6-4. L’intervista del dopo partita a Roger Federer

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Come hai reagito alla sconfitta di Djokovic? Qualcuno ti ha detto che si è aperta la tua parte di tabellone? Cosa hai visto del match di ieri?

Sono più concentrato sul mio gioco piuttosto che su quello degli altri. Al momento ho le mie preoccupazioni. Sono davvero contento di come stanno andando le cose. Oggi ho vinto una partita contro un giocatore spagnolo che colpisce molte palle in campo. Certamente è stata una bella vittoria. Penso di aver giocato ancora meglio rispetto al primo turno. Sono contento di come il mio corpo sta reagendo, del fatto che qui ho potuto giocare due match di fila e che domani potrò giocarne un terzo. Noi giocatori sappiamo che possiamo perdere in qualsiasi partita, quindi per noi non è una grossa sorpresa se qualche volta uno dei primi giocatori del mondo perde. Forse non ci si aspettava questa sorpresa, ma c’è davvero qualcuno da cui ci si aspetta che Novak possa perdere? Non puoi vincere ogni partita. Questo dimostra, ancora una volta, quanto sia difficile questo gioco e che nessuna vittoria è scontata, anche se a volte la gente, i fan e, soprattutto, la stampa a volte lo pensano. Spesso credono che uno dei primi giocatori del mondo non possa perdere contro il numero 10, 30, 50 o 100. Noi sappiamo che questo può accadere molto velocemente. Se seguite le partite attentamente, saprete che ci sono molti momenti duri nel corso di un torneo o di una partita. Non ho visto molto del match di Novak, solamente gli ultimi due game.

Hai ancora un po’ di paura per il tuo ginocchio o non ci pensi più?

Finché scendo in campo sentendomi bene, durante i match ho buone sensazioni e non ci penso. Anche se dovesse tornare il dolore e non potessi giocare domani, in ogni caso me ne andrei da qui con molte informazioni. Sono vicino alla mia miglior forma in termini di mobilità contro i migliori giocatori del mondo su una superficie complicata. Perciò adesso tutto quello che accadrà in questo torneo sarà qualcosa di grandioso. Inoltre, anche se dopo questa settimana dovessi sentire nuovamente un po’ di dolore, avrò due settimane di riposo, quindi ci sarebbe tempo per riposarsi, riprendere gli allenamenti e in generale per prendersi tutto il tempo necessario. La cosa più bella è che sono lontano da tutto ciò e che ora sono in una gran posizione.

Durante la scorsa conferenza stampa hai detto che hai avuto un po’ di paura subito dopo l’operazione. Hai parlato con alcuni tuoi amici, come ad esempio Juan Martin Del Potro e Tommy Haas, delle prospettive che avevi subito dopo l’intervento?

Gliene avrei parlato se i miei dubbi fossero durati di più, ma invece mi sono passati dopo due ore. C’erano mia moglie e i miei amici. Non gliene ho dovuto parlare. Avevo paura, certo, ma era solo una mia sensazione. Operarsi è stato triste. Avrei davvero voluto chiudere la mia carriera senza alcuna operazione. La sera dopo l’intervento, dopo aver cenato ho avuto un po’ di nausea, ma è stato tutto passeggero. Credo sia normale essere spaventati per un paio d’ore, ma è stato un momento davvero breve.

Non so se hai saputo delle novità della Wada riguardo il caso Sharapova. Si sono dette tante cose su questa medicina (il meldonium) e su tutto quello che è successo, tu cosa ne pensi?

Non lo so. Ho sentito dire molte cose, ma non ho letto il comunicato stampa. Datemi il tempo di parlare. Discutiamone domani (sorride). Farò qualche ricerca e forse vi dirò cosa ne penso. Ad ogni modo ciò che stanno facendo in questo momento mi sembra confusionario.

I giocatori hanno detto che i campi e le palle sono più veloci. Tu cosa ne pensi?

Non lo so. A me sembra che la velocità sia normale. Se servi bene, puoi trarne giovamento. Tuttavia, oggi stavo guardando il match di Murray e ho visto che Andy cercava di colpire forte, mentre Paire di far tornare la palla in campo. Le condizioni diventano più veloci con il prosieguo della giornata, anche se poi ridiventano lente. Non sono sicuro. Forse nel corso della giornata ci sono tre o quattro ore in cui le condizioni sono più veloci. Probabilmente oggi il campo era più veloce quando ha giocato Rafa e, in parte, quando sono sceso in campo io. In seguito il sole se ne è andato. La terra non bruciava, era asciutta. Durante il primo incontro della sessione, la terra è ancora umida a causa della notte appena trascorsa. Mettono così tanta acqua che la terra è ancora umida. Credo che dipenda molto dal periodo del giorno in cui giochi. Mi sembra che la palla salti. Quando il rimbalzo è alto, è difficile avere il controllo dei colpi e tendi a sbagliare di più. Comunque penso che sia un bel campo in terra battuta. Non credo che sia rapido o lento, ma una via di mezzo.

Non sappiamo ancora contro chi giocherai domani. Potresti giocare contro Pouille, che adesso sta giocando contro Tsonga (che poi ha vinto in due set). Si potrebbe parlare di uno scontro tra due generazioni diverse. Ti ricordi quando hai affrontato Marc Rosset? Lo rispettavi.

Beh, giochi sempre al tuo meglio. Ho avuto problemi nell’affrontare Marco (Chiudinelli) perché eravamo molto amici. Invece Marc Rosset è come un fratello maggiore che all’inizio mi ha aiutato molto nel tour. Mi consigliava in quali alberghi pernottare, come prenotare un campo d’allenamento, come giocare contro un determinato giocatore, quindi gli devo rispetto. Lo affrontai per la prima volta in finale a Marsiglia, ma abbiamo giocato anche a Londra, a Basilea e a Sydney, credo. Persi a Londra e a Marsiglia, fu davvero dura perché ebbi le mie occasioni. Ora non so Lucas (Pouille) che rapporto abbia con Jo (Tsonga). Sono amici, sono connazionali, ma non so effettivamente quanto tempo passino insieme. L’allenamento non conta. Il tempo che passi parlando della vita è più importante.

Considerando sia il circuito maschile che quello femminile, la Svizzera adesso ha quattro giocatori tra i primi 17 del mondo. Avete tutti carriere diverse. Ci puoi spiegare questo miracolo svizzero?

Credo che sia fenomenale il fatto che abbiamo così tanti buoni giocatori. Non dobbiamo pensare solamente ai quattro di adesso. Negli anni passati ci sono stati Rosset, Schnyder, Hingis ed è incredibile come la Svizzera abbia forgiato questi talenti. Ognuno di noi ha avuto una carriera diversa. Questo vuol dire che abbiamo diverse soluzioni. Personalmente sono contento di essere passato attraverso la Federazione. Il fatto che stiamo facendo così bene sia in Coppa Davis che in Fed Cup è ottimo, ma stiamo rappresentando bene il nostro paese sempre, anche nel tour. Non so spiegarne il motivo. Credo che ognuno abbia molta voglia di far bene ed ha la personalità per farlo. Devi crearti il tuo piccolo team che ti aiuti a lavorare duramente e che ti aiuti. Perciò hai bisogno delle persone giuste. Apparentemente ognuno di loro è stato in grado di farlo per conto suo. Questo è interessante: per quanto riguarda i coach ed i genitori, cosa si può imparare dai giocatori attuali e del passato svizzeri?

Parlaci di Tsonga (che affronterà domani nei quarti di finale). L’hai affrontato e battuto su tutte le superfici. Sulla terra ti senti più vulnerabile contro di lui?

Non so quale sia la sua superficie preferita. Sulla terra entrambi giochiamo bene. Credo che, nel corso della stagione su terra, giochiamo meglio più avanti. Quest’anno ha giocato più del solito su questa superficie. Non l’ho visto giocare negli ultimi sei mesi, credo. Non so dove fosse. Io, ovviamente, ero infortunato. Ho saputo dove ha giocato dopo che l’ho chiesto a Gilles Simon. Mi piace il gioco di Jo, la sua potenza, la sua capacità di giocare in avanzamento con il dritto. Ha giocato partite meravigliose contro i top player, me compreso. Contro Pouille, invece, ho giocato a Bercy. Non lo conosco bene. Conosco il suo coach (Emmanuel Planque). Ad ogni modo mi sono allenato con lui a Dubai ed è stato davvero piacevole. Ci alleniamo spesso insieme ed è sempre ottimo. Mi piace. Sono contento dei suoi miglioramenti. Credo che parleremo di lui nei prossimi due anni.

Quali sono i tuoi obiettivi per la stagione?

Voglio giocare bene domani, perché gli avversari sono sempre più in fiducia e duri da affrontare. Penso solo al prossimo match. Guardare oltre sarebbe un errore. Se arrivi in semifinale, inizi a sognare. Prima, invece, puoi solamente essere contento di essere ancora dentro al torneo.

 

 

 

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